Libro 1 - Capitolo 10
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Una mossa suicida?

La Cittadella del Vulcano era un’imponente costruzione simile ad un castello al centro di un lago di lava. Non era più come con l’Accampamento dei Goblin, dove si poteva vagare tranquilli, qui era necessaria molta più cooperazione.

Il dungeon era diviso in tre aree principali: il Ponte che portava all’ingresso della Cittadella, i Saloni ed infine la Stanza del Trono. Ogni area era ricolma di vari nemici ed alla fine era presente un Boss da sconfiggere.

La caratteristica principale dei mostri è che erano considerati tutti non morti e questo li rendeva immuni a molti status, come stordito o sanguinante.

White, LexVentus, BladeXplosion, DreamBattle e Silverfox si trovavano tutti e cinque di fronte all’imponente ponte. Ai lati torreggiavano venti statue metalliche di guerrieri armati di grosse lance. Appena qualcuno si fosse avvicinato questi si sarebbero risvegliati ed avrebbero attaccato i giocatori.

Come inizio era tutto sommato abbastanza semplice.

LexVentus iniziò a spiegare la strategia «Ok ragazzi qui non è difficile. Attiveremo due statue per volta così da sconfiggerle facilmente. Blade va davanti con White, mentre io, Fox e Dream stiamo nelle retrovie a dare supp-»

LexVentus non aveva finito di parlare che White si era già gettato a capofitto sul ponte. Aveva superato ben 8 statue, attivandole tutte contemporaneamente.

«Cosa cavolo fa quel tizio?! Allora è scemo sul serio!» sbottò Silverfox. Ogni cosa di White gli dava sui nervi. Senza riflettere si gettò all’inseguimento del ragazzo.

«Fox dove vai?!» urlò LexVentus. Perché i suoi superiori gli avevano detto di cercare un tizio che stava tentando un’azione suicida in un dungeon di livello 20?

Daniel non si stava nemmeno preoccupando dei suoi compagni. A lui bastava che quei quattro attaccassero qua e là le guardie con poca vita mentre lui faceva il grosso del lavoro.

Le otto guardie iniziarono ad inseguire White sul ponte. Daniel correva in tondo tenendosi a distanza dai nemici. Ogni tanto scagliava qualche rapido attacco normale per mantenere l’aggro.

Ad un certo punto iniziò a stringere il raggio del cerchio. In pochi giri le guardie si erano già ammassate tra loro.

Silverfox si stava avvicinando al compagno di squadra, Inferno era subito dietro di lei. Quando arrivò vide che White che era riuscito ad ammassare ben otto guardie e senza farsi colpire nemmeno una volta!

Proprio in quel momento White spiccò un balzo ed utilizzò la solita combo sui nemici che terminò con Calcio Rotante, gettando a terra l’intero gruppo di guardie. Sfortunatamente, dato il numero elevato di nemici, il danno non era paragonabile a quello a bersaglio singolo. Alle statue rimaneva ancora più di metà vita.

Nel mentre Silverfox lo stava osservando a bocca aperta. Chi era quel novellino in grado di fare una combo aerea da 4 colpi?

«Ehi Fox, sarebbe gioco che tu mi dessi una mano! Sempre se vogliamo finire prima di domani!» le urlò White.

“Cazzo”, Silverfox si era fatta distrarre da quel tizio ed era rimasta imbambolata anziché agire.

La ragazza utilizzò Teletrasporto per avvicinarsi ai nemici. L’abilità funzionava contemporaneamente anche su Inferno se lui si trovava vicino a lei.

«Attacco: Volpe di Fuoco!» urlò Silverfox indicando la massa di nemici a terra.

Inferno scattò verso le guardie. Il suo pelo divenne dapprima cinereo per poi accendersi e divampare in una fiamma rosso rubino. Il lupo balzò sui nemici scatenando una fragorosa esplosione che, con un paio di critici, mise KO una delle guardie.

Ne rimanevano ancora 7. Due di queste si gettarono su Daniel cercando di colpirlo con un affondo, che venne facilmente schivato. Le altre 5 invece puntarono su Silverfox.

«Ho preso l’aggro!» esclamò la ragazza.

«Chi ti ha detto di usare un’abilità tanto forte senza avvertire?!» le rispose White.

«Se ‘faccio-tutto-da-solo’ avesse un DPS più alto non ci sarebbero stati problemi!»

Le guardie iniziarono ad attaccare la ragazza che per quanto agile venne colpita tre volte. Le ferite non erano gravi, ma doveva stare comunque attenta.

«Difendi!» urlò Silverfox.

Immediatamente dalle ceneri dell’esplosione si rimaterializzò Inferno, il quale scattò verso la sua padrona. Il lupo iniziò ad attaccare le guardie tentando di prendere l’aggro ma non c’era nulla da fare.

I colpi dei nemici sembravano non finire mai e Silverfox aveva perso quasi metà vita. Affaticata cercava di guardarsi intorno: era circondata. All’improvviso un’aura verde la ricoprì e le sue ferite si rimarginarono.

DreamBattle aveva usato Cura su di lei per salvarla!

«Fox stai attenta!»

Era la voce di LexVentus! Una decina di spuntoni di ghiaccio affilati volarono a pochi centimetri dalla testa della ragazza e come proiettili si fiondarono a terra, trapassando tutte le guardie. Ne rimanevano in vita solo due quando BladeXplosion apparve da un lato con un Balzo e le fece a fette con il suo spadone.

Le abilità di tipo ghiaccio di LexVentus potevano applicare lo status congelato. Oltre a ridurre la velocità, un nemico congelato era anche più vulnerabili agli attacchi critici.

«Grazie Lex! Non so come avrei fatto senza di te!»

«È stato merito di DreamBattle che ti ha curata» rispose lui con un sorriso «ehi, ma dov’è White?»

Mentre loro erano impegnati con quelle cinque guardie, White aveva sconfitto facilmente le due che gli stavano addosso. Successivamente aveva iniziato a correre in direzione dell’ingresso della cittadella. Si trovava quasi alla fine del ponte ed aveva risvegliato altre 12 statue!

«Quel tizio mi sta prendendo in giro…» Silverfox era disperata. I deliri di White con 8 guardie la stavano per far morire ed ora ne aveva risvegliate ben 12!

«È innegabile però che abbia stile…» fece notare LexVentus. Lui era un giocatore esperto, e questo era solo un personaggio che utilizzava per aiutare quelli di livello più basso. Nella sua carriera aveva visto ben poche persone muoversi così bene all’interno di un Dungeon.

«Riesce a tenere abbastanza bene l’aggro, a raggrupparli tutti vicini e a non farsi colpire. Il problema non è lui, ma noi che non lo stiamo aiutando. Non so come, ma quel tipo sta giocando questo dungeon allo stesso modo in cui si fanno i Raid di livello 50 o anche di più!»

Silvefox guardava il suo capitano. Si stava davvero complimentando con quel pazzo che l’aveva quasi uccisa?

«Andiamo ad aiutarlo, forza!» gridò BladeXplosion entusiasta.

I quattro si lanciarono al supporto di White. Nel mentre Daniel aveva già eliminato due guardie e lasciato ferite le altre dieci. Per quanto i suoi danni non fossero alti, non stava trovando nessuna difficoltà in quel dungeon. La sua preveggenza gli rendeva tutto molto più semplice e naturale.

“Fino a che punto posso spingermi?”, pensò.

«Facciamo una mossa combinata!»

Era la voce di LexVentus. Daniel si voltò e vide i quattro compagni avvicinarsi di corsa.

«Silverfox ghiaccio, Blade carica e trottola, Dream usa il tuono!» ordinò il capogruppo.

Con un’ottima coordinazione i tre partirono all’attacco.

«Attacco: Lupo Artico!»

Similmente a prima Inferno scattò verso il gruppo di nemici, ma questa volta non si incendiò. Era come se ora fosse composto di acqua scura. Quando fu vicino alle guardie fece un balzo ed esplose. I guerrieri vennero investiti da un’ondata di ghiaccio e neve che li congelò tutti sul posto.

A quel punto Blade scattò con Carica in mezzo ai nemici immobili per poi utilizzare Trottola. Il suo spadone iniziò ad affettare tutto ciò che lo circondava. Un paio di critici uccisero delle guardie che si spezzarono come vetro.

Infine Dream stava caricando un’abilità. All’improvviso alzò le mani al cielo e un enorme tuono colpì proprio nel punto dove i nemici erano ammassati. Un’esplosione scagliò frammenti di ghiaccio ovunque. Quando la polvere si abbassò nessuna delle guardie era rimasta in piedi.

“Un po’ eccessivo ma niente male”, pensò Daniel. I danni inflitti erano di gran lunga superiori ai necessari ma era stata una bella prova di forza. Molti nuovi giocatori non sarebbero stati in grado di coordinarsi così bene.

White si avvicinò a Silverfox «Niente male, com’è che ora il tuo… compagno ha congelato tutti?»

Silverfox fissò il ragazzo per qualche momento. Aveva chiamato Inferno ‘compagno’.

“Allora sai anche essere gentile quando vuoi”, pensò lei alzando appena i bordi della bocca in un sorriso velato.

«Devi sapere caro monaco» iniziò Silverfox con supponenza «che Inferno è l’effetto dalla mia abilità [Compagno]. È una Mossa finale, ma non può essere attivata, praticamente come le passive per intenderci. Però mi dà la possibilità di utilizzare due azioni speciali: Attacca e Difendi. Con questi posso dare ordini ad Inferno in combattimento, tra cui fargli fare alcuni colpi speciali come quelli che hai visto. Solo che una volta usati questi attacchi lui svanisce per un po’ e devo aspettare che si rimaterializzi.»

«Interessante! E quanti altri attacchi speciali possiedi?» Daniel era davvero interessato a quella nuova meccanica. Magari esisteva qualcosa di simile anche per il monaco!

«Solo i due che hai visto per ora…» rispose un po’ imbarazzata Silverfox.

«Oh…» fece White.

«Oh?! Che vorresti dire con ‘Oh’?» Silverfox stava nuovamente dando in escandescenza «Guarda che me ne basta solo mezzo di questi attacchi per romperti il…»

«Fantastico ragazzi, siamo stati velocissimi grazie all’ottimo metodo di raggruppamento di White! Ma vediamo di non perderci troppo. Abbiamo un Boss che ci aspetta!»

Tok… Tok… Tok…

I cinque si voltarono verso l’ingresso della Cittadella. L’ingresso si stava lentamente aprendo a ritmo di pesanti scatti metallici. Un enorme guerriero ricoperto da un’armatura scura alto almeno quattro metri stava uscendo dal portone. Quello era il primo mini-boss: Ateneo.


Capitolo 10 - Una mossa suicida? - FINE
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