Palmo Tremante
Fox guardava quell’enorme guerriero metallico avanzare sul ponte. Ateneo era un boss temibile. Già a quel livello i dungeon iniziavano a insegnare ai nuovi arrivati che la cooperazione era fondamentale per sopravvivere.
«White, come hai intenzione di affrontare questo boss?» chiese LexVentus.
Tutti gli altri si voltarono di scatto. Il loro reclutatore aveva davvero chiesto una cosa del genere a quel monaco?
«Hm, ci sto ancora pensando. Nel mentre penso che una strategia standard possa andare bene.» rispose Daniel facendo spallucce.
Per strategia standard intendeva una formazione con i tank in prima linea, i DPS poco dietro e i support nelle retrovie.
«Sei sicuro di poter tankare un Boss come Ateneo con un Monaco? Senza una classe di Prestigio che incrementi le tue difese non sei proprio il più portato…» gli fece notare LexVentus.
In effetti le abilità e le statistiche del personaggio di Daniel non si adattavano a quel ruolo. Grazie alla sua alta mobilità ed ai danni medi avrebbe potuto supportare in prima linea con una tattica mordi e fuggi. Per molti giocatori rimanere in corpo a corpo con quel boss sarebbe stata una condanna a morte.
White guardò LexVentus per qualche momento, poi si voltò verso Blade con un sorriso «Sono sicuro che con l’aiuto di BladeXplosion non ci saranno troppi problemi»
Per poco Blade non arrossì. Aveva appena iniziato a giocare e ricevere un complimento simile da un giocatore così esperto gli diede una bella scarica di adrenalina.
«Bene, allora strategia standard sia!» comandò LexVentus.
White scattò immediatamente senza aspettare nessuno. Doveva stabilire l’aggro, e doveva farlo in fretta. Non era lì per fare da maestro a dei novellini, doveva livellare il più velocemente possibile.
«Dici che ce la può fare?» sussurrò Silverfox a LexVentus.
«Staremo a vedere. Blade è bravo, ma se White sbagliasse ci farà ammazzare tutti.»
«Secondo me hai sbagliato a dargli il comando. Hai mandato a quel paese la run…» disse la ragazza poco prima di scattare.
LexVentus rise appena e, senza rispondere, si gettò a sua volta all’attacco del colosso.
Daniel aveva già iniziato a scaricare diversi colpi sul guerriero di metallo. Al suo fianco, BladeXplosion e Inferno continuavano a scagliare attacchi caricati.
Dalle retrovie i maghi lanciavano qualche dardo incantato ed alcune abilità offensive. Infine c’era Dream, il chierico, intento principalmente nel curare BladeXplosion quando veniva colpito.
Il tank secondario non era un granché nello schivare, ma per sua fortuna i guerrieri erano forniti di tutte le capacità del caso. L’armatura pesante, unita ad un alto numero di punti vita, li rendeva molto resistenti, permettendogli un uso ottimale dello spadone, un’arma che sacrificava un po’ di mobilità e di difesa in cambio di un danno elevato.
Daniel ripensò ai vecchi tornei. Non erano passati molti anni da quando la gilda Emperors aveva sconvolto il meta portando in campo un guerriero da DPS. Certo, loro potevano vantare GaijHunter tra le loro fila, uno dei più forti guerrieri al mondo. Senza un livello di abilità come il suo quella strategia avrebbe portato a un fallimento assicurato.
Il gruppo continuava ad attaccare il boss senza sosta. La strategia standard sembrava dare i suoi frutti.
All’inizio Ateneo poteva sembrare un boss qualunque. Prendeva danni e scagliava qualche attacco pesante con la sua enorme alabarda. Erano però attacchi molto lenti e Daniel li schivava tutti tranquillamente.
«Perché White non utilizza qualcuna delle sue abilità da DPS per accelerare la cosa? Sembra che stia giocando ancora all’Accampamento dei Goblin…» disse Silverfox stizzita a LexVentus al suo fianco.
«Ne so quanto te. Ma se continuerà a giocare così tra poco ci verrà dato il benservito…» rispose l’uomo caricando un’altra selva di dardi di ghiaccio.
La vita del boss stava calando pian piano quando ad un certo punto raggiunse la metà. All’improvviso ci fu un rombo e tutto tremò. Dalle fessure dell’armatura iniziò ad uscire del fumo denso e scuro, seguito da vampate di calore.
«È entrato nel secondo stadio, attenti!» urlò LexVentus ai compagni.
Ora le cose si facevano davvero complicate. Per cominciare fiammate improvvise avrebbero colpito chiunque si fosse avvicinato troppo, rendendo il lavoro dei tank ancora più difficile.
Come se non bastasse oltretutto, da quel momento tutti gli attacchi di Ateneo erano ad area e potevano applicare lo status bruciato, che continuava ad infliggere danni incrementali nel tempo!
L’unico aiuto che veniva dato ai giocatori era un’area rossa che appariva per terra, indicando dove il boss avrebbe colpito. Il lasso di tempo tra il segnale e l’attacco però era veramente poco e, se non si fosse usciti in fretta dalla zona, si veniva colpiti senza pietà.
«White, cosa dobbiamo fare?» urlò BladeXplosion. Lui non era ancora abbastanza esperto per sapere come muoversi in quelle situazioni. Aveva bisogno che qualcuno gli dicesse cosa fare, altrimenti avrebbe sicuramente sbagliato.
Ma White non rispose, semplicemente continuava ad attaccare con colpi normali il nemico, schivando di tanto in tanto.
«Che cazzo fa quell’idiota?» gridò Silverfox «Non sarà mica andato AFK lasciando un bot con noi?»
Proprio in quel momento un cerchio rosso sempre più grande si disegnò ai piedi della ragazza.
«Fox spostati!» le urlò LexVentus.
Ateneo piegò le ginocchia e con un salto si lanciò su Silverfox. La ragazza fece appena in tempo a mirare un luogo al di fuori dell’area rossa e ad utilizzare Teletrasporto. All’impatto dal corpo di Ateneo uscirono lunghe lingue di fuoco che iniziarono a ruotare tutto intorno.
«I tank hanno perso l’aggro!» gridò la ragazza cercando di nascondere lo spavento.
Ateneo si rialzò velocemente e si preparò a caricare la maga, ma non fece in tempo a fare il primo passso che le sue gambe vennero ricoperte da uno spesso strato di ghiaccio. Il giante non riusciva a muoversi.
LexVentus aveva usato Gabbia di Ghiaccio per bloccarlo sul posto. Sfortunatamente con Boss di quella dimensione la durata dell’abilità era sensibilmente inferiore.
«Blade e White, muovetevi a riprendere l’aggro o questo sarà l’unico boss che vedremo in tutto il dungeon!» gridò Silverfox su tutte le furie.
Blade non se lo fece ripetere due volte. Con Balzo si lanciò su Ateneo tornando nuovamente a distanza da corpo a corpo, per poi iniziare a vorticare rapidamente usando Trottola, sperando di fare abbastanza danni per attirare l’attenzione del boss su di lui. Nel mentre le fiamme del colosso di metallo continuavano a zampillare e a colpire il guerriero, svuotando pian piano la sua barra della vita.
Nemmeno tre secondi dopo e la Gabbia di Ghiaccio si ruppe e Ateneo fu di nuovo libero di muoversi.
«Nessun colpo critico capo! Non sono riuscito a prendere l’aggro!» BladeXplosion era disperato. Ma dove stava White?
Il guerriero si voltò alla ricerca del compagno. Era rimasto indietro e li stava raggiungendo di corsa. Perché non stava usando il suo Calcio Volante per arrivare più in fretta?
Silverfox non ci vedeva più dalla rabbia, ma non c’era tempo per pensare. Ateneo puntava ancora a lei. Il boss prese la sua alabarda con due mani e caricò la ragazza. Lei tentò di schivare, però questa volta fu troppo lenta.
Il colpo la prese solo di striscio ma fu sufficiente per dimezzarle la vita. Non era tutto, ora la sua armatura era in fiamme!
«Dream sono bruciata, aiuto!»
Il chierico, fino ad ora in disparte a curare accuratamente i suoi compagni, si avvicinò alla mischia.
Una sfera azzurra partì dalla sua mano destra in direzione di Silverfox. Quando la raggiunse, la ragazza venne ricoperta da un sottile strato d’acqua che spense le fiamme.
Quella era Rimuovi Bruciatura, un’abilità fondamentale da avere in un dungeon come quello. Senza un support sarebbe stato pressoché impossibile continuare.
«Ora curami!» ordinò Silverfox al compagno. Una volta curata avrebbe potuto contrattaccare il boss con più tranquillità. Ma DreamBattle sembrava che non l’avesse sentita.
«Cosa aspetti?!»
«Non posso. Se ti curassi rischierei di attirare l’aggro!»
Se avesse aiutato la compagna ci sarebbe stato il rischio di attirare l’attenzione del boss. Nel caso della morte di un DPS era ancora possibile finire il dungeon, ma se fosse stato DreamBattle ad abbandonarli le probabilità sarebbero crollate drasticamente.
All’improvviso un’altra area tonda si disegnò nuovamente sotto i piedi di Silverfox. Ateneo stava per saltare di nuovo, ma questa volta Teletrasporto non l’avrebbe potuta aiutare essendo ancora in ricarica. Era spacciata.
Il boss aveva appena staccato i piedi da terra quando come un lampo apparve White ricoperto da un’aura dorata. Si era lanciato sul nemico usando [Calcio Volante] e aveva attivato [Epifania] mentre era ancora in aria, per non perdere nemmeno un secondo.
Nell’istante in cui si trovò a contatto col boss, Daniel usò il corpo dell’enorme creatura per darsi una forte spinta verso il suolo, proprio sotto di lui. Ateneo stava per colpire il ponte quando White scaricò un [Montante] colpendolo dritto nel petto.
Il boss venne sparato nuovamente in aria. White aveva appena interrotto l’attacco del nemico!
All’improvviso le lingue di fuoco spuntarono dal corpo del gigante. White era precisamente sulla traiettoria di una di queste quando all’ultimo schivò, attivando [Salto Mortale]. Grazie alla spinta datagli dall’abilità, si riuscì a posizionare proprio sopra il nemico.
Silverfox stava guardando quella scena impietrita. Le manovre che aveva compiuto quel monaco per salvarla l’avevano lasciata a bocca aperta.
«Blade: Corno! Lex: Stalattiti! Dream, carica il tuono!» ordinò Daniel gridando in chat.
Era ancora in aria e aveva già dato indicazioni su come procedere. Appena gli venne ordinato BladeXplosion utilizzò Corno del Coraggio, che risuonò su tutto il ponte. Grazie a quell’abilità di supporto per dieci secondi tutti i suoi compagni avrebbero avuto un bonus al danno e alla difesa!
White, nel mentre, era perfettamente sopra ad Ateneo. Il buff all’attacco era attivo, doveva solo aspettare di essere a portata di una delle giunture dell’armatura vicine all’elmo. Era lì che risiedeva il punto debole di quel boss.
Erano oramai al limite della caduta quando White alzò il palmo e poi colpì il petto del nemico. Per un attimo sembrò che il tempo si fosse fermato. Il boss sembrò vibrare appena, poi, all’improvviso, un’enorme onda d’urto lo scaraventò a terra come un proiettile.
Lex stava caricando Stalattiti mentre assisteva a quella scena. Quella mossa era [Palmo Tremante], un abilità offensiva del monaco. Una volta colpito l’avversario in un punto vitale era possibile riutilizzare l’abilità. Questo faceva “esplodere” dall’interno il colpo, generando una forte onda d’urto.
LexVentus era colpito dal perfetto tempismo tra l’esecuzione dell’abilità e lo scarico di questa. Riuscire a prendere il punto debole del bersaglio prima di toccare terra per incrementare i danni mostrava le grandi doti di White.
LexVentus non si lasciò però distrarre dai suoi pensieri. Lance di ghiaccio di quasi due metri si erano formate in aria, proprio sopra Ateneo; con un movimento rapido della mano Lex rovesciò i dardi sul boss, ferendolo in diversi punti.
L’intera azione era stata un piacere per gli occhi ma la vita del boss non era ancora a zero. Mancava ancora qualcosa.
«Dream! Il tuono!» urlò White assaporando la vittoria. Ma, inspiegabilmente, non ci fu nessun tuono.
“Come è possibile?! Avevo calcolato i tempismi alla perfezione!”, pensò sorpreso White mentre si voltava alla ricerca del support.
«Attento!» gridò LexVentus indicando il Boss.
White si era distratto un momento e, prima che se ne potesse accorgere, Ateneo stava per scaricare un fendente micidiale che lo avrebbe tagliato in due. Un fischio acuto gli penetrò, all’improvviso vide una fiamma vermiglia gettarsi sul boss.
Inferno, sotto forma di Volpe di Fuoco, scattò verso Ateneo mentre il suo corpo veniva ricoperto da fiamme ardenti e luminose. Con un balzò la bestia si gettò sul colosso, appena prima che questo riuscisse a completare l’attacco.
BUM!
Lo scontro produsse un’enorme esplosione, tanto che da quella distanza White dovette coprirsi gli occhi con la mano per non restare accecato.
Critico!
L’esplosione aveva sollevato una grossa nuvola di ceneri e polveri incandescenti che si depositarono pian piano sul ponte. Quando il fumo si ritirò, il gruppo si trovò di fronte all’enorme cavaliere metallico sdraiato a terra con un ampio buco sul petto, causato dall’attacco di Inferno.
«Sei. Stato. GRANDE!» BladeXplosion corse verso il White come un cagnolino farebbe con il suo padrone «Non avevo mai visto fare quelle cose? Tutti quei salti e quella botta finale! Sei stato grande!»
Il ragazzo era sovraeccitato all’idea di fare un dungeon con un giocatore di quel livello. Daniel sorrise imbarazzato; per quanto le sue capacità fossero notevoli, era rimasto affascinato dal potere distruttivo di Silverfox. Chissà cosa avrebbe potuto scatenare un Tamer a livelli più alti?
D’improvviso, da dietro BladeXplosion, apparve la ragazza. Daniel non la conosceva bene, ma era sicuro che il suo sguardo preannunciava una lavata di capo.
«Io… Sono senza parole. Cosa diamine stavi facendo all’inizio? Se sei stato in grado di fare tutto questo teatrino, perché all’inizio hai fatto schifo? Usi dei bot per caso, eh?» lo sgridava Silverfox agitando le mani.
White fissò la ragazza qualche istante. Era così gonfia che sembrava stesse per esplodere.
«Stavo leggendo alcune patch notes ed un guida del dungeon…» rispose Daniel grattandosi dietro la testa con un sorriso ebete.
Silverfox rimase sbalordita. Quel tizio stava leggendo una guida e le note dell’espansione durante un boss? E la sua vita era ancora piena, quindi era pure riuscito a schivare ogni attacco!
«Mi ci è voluto un po’ per preparare una strategia» continuò il ragazzo portando le mani avanti «e niente, faccio ancora molta fatica a leggere e combattere contemporaneamente… Però dai, vedo che ve la siete cavata bene!»
White fece una leggera pausa, poi si avvicinò di qualche passo alla ragazza e, allungò la mano verso di lei.
«Inoltre devo ringraziarti Fox, Inferno mi ha davvero salvato questa volta…»
Silverfox stava per scoppiargli nuovamente in faccia, ma di fronte a quella scena rimase bloccata. Dal suo punto di vista White era solamente una testa calda (e anche un idiota), non si aspettava certo che la ringraziasse.
Silverfox si calmò di colpo e, con uno sguardo diffidente, allungo lentamente la mano verso quella di White e la strinse.
«Non c’è bisogno di fare il lecchino, con chi ti credi di parlare? Io ed Inferno siamo i migliori alla FlawlessAcademy!» si vantò lei stringendo ancora più forte la mano «Ma adesso spiegami, da dove hai tirato fuori quel Palmo Tremante?»
«Beh semplicemente sono salito di livello nello scontro con le guardie. Mi è bastato cambiare l’abilità quando ho perso l’aggro e…»
A metà discorso White venne fulminato da un pensiero che lo bloccò.
«Dove è finito DreamBattle?» chiese guardandosi intorno con aria confusa.
Tutti erano stati così presi dal combattimento che avevano perso di vista il loro support. Osservando meglio il chierico non era nemmeno più in squadra!
«Oh merda, è andato offline…» disse BladeXplosion demoralizzato.
Ora come avrebbero fatto a terminare il dungeon senza curatore?
«Non ci resta che uscire, cercare un nuovo support e ricominciare…» anche Silverfox era delusa.
White li guardò per un attimo per poi aprire le braccia sconcertato «Ma che dite?! Forza andiamo, non molleremo per così poco, andiamo avanti e finiamo questo dannato Dungeon!»
LexVentus accennò un leggero sorriso. Silverfox e BladeXplosion lo guardarono confusi. Stava scherzando?
White scosse le spalle «Io ho un’abilità di cura, e poi basta non farsi colpire!»
