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DING
…
DING!
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DING!
DING!
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DING! DING!
DING! DING!
«Arrivo… arrivo…» disse Daniel ancora assonnato. Gli sembrava che il suono delle notifiche di NEXT gli stesse perforando la testa.
DING! DING!
“Ma che cavolo… che ore sono?” si domandò il giovane alzando con pigrizia lo sguardo al di sopra della montagna di cuscini. Il grosso orologio digitale segnava ancora le 8:30 del mattino. Solo un folle poteva credere che fosse sveglio così presto; era da quando aveva lasciato casa di Marco che, suo malgrado, aveva ripreso coi suoi vecchi ritmi.
Era stato in piedi fino alle 3 passate per riordinare l’inventario e fare qualche altro dungeon in solitaria, così da portarsi un po’ avanti con i livelli. In quei giorni sarebbero dovuti entrare in arena a macinare punti per piazzarsi alti in classifica.
Quasi senza accorgersene gli si stavano per richiudere gli occhi, quando un’altra notifica risuonò nella stanza. Strinse i denti con rabbia.
«E VA BENE!» sbuffò Daniel sbattendo i pugni sul cuscino mentre ci affondava la faccia per soffocare le urla. In quel momento odiava terribilmente l’idea di doversi alzare da quel caldo e comodo letto, più di ogni altra cosa al mondo.
L’ennesimo “ding” però lo costrinse a cedere. Con uno sforzo immane si tirò su dall’ammasso di coperte, lenzuola e cuscini sotto cui dormiva. Nonostante il freddo pungente tipico del mondo al di fuori del suo letto appena sveglio, Daniel si fece coraggio e si diresse svogliato verso il salotto, senza neanche preoccuparsi di mettersi qualcosa addosso.
Spalancò la porta appena socchiusa della camera che dava direttamente sul salone centrale e, inaspettatamente, non si trovò solo. Di fronte a lui, Annette si muoveva con estrema grazia tra il casino che aveva lasciato la sera prima, riordinando senza produrre il minimo rumore. Era come un ninja; se non si fosse alzato, Daniel non si sarebbe nemmeno accorto della sua presenza.
Era così stupefatto che rimase impalato qualche secondo, prima di notare che Annette non era l’unica presente. D’un tratto si voltò e vide che proprio a fianco della porta, seduta su uno degli sgabelli dell’angolo bar, c’era Helen che lo guardava con uno strano sorriso.
In quel momento Daniel si accorse di essere in mutande e canottiera. Sentì la faccia diventargli bordeaux e la testa quasi gli esplose per la vergogna.
«Niente male!» rise Helen mentre il ragazzo si rigettava di fretta dentro la sua stanza nel tentativo di nascondersi. Desiderava unicamente svanire nel nulla dall’imbarazzo.
«Signor White!»
Daniel sentì la voce di Annette parlargli dalla stanza a fianco tenendo la porta socchiusa: «Signor White! Mi scusi, non volevamo disturbarla, la mattina in genere non sembrava mai infastidito dalle pulizie. La signorina Helen mi ha chiesto se poteva tenermi compagnia e ho pensato che non fosse un problema».
«Forza, Daniel, mettiti su un paio di pantaloni ed esci, ci sono novità!» esclamò l’altra ragazza dall’angolo della stanza.
«Ah, sì, infatti!» continuò la cameriera. «Per fortuna si è alzato presto, oggi è un giorno importante! Dovrebbe accendere la televisione per dare un’occhiata! Praticamente ne parlano su ogni canale, è la news del giorno! Anzi, dell’anno!»
Daniel corrucciò lo sguardo cercando di immaginarsi cosa ci fosse di così importante per cui dovesse mettersi a guardare il telegiornale la mattina presto. Nel mondo succedevano cose terribili e cose stupefacenti tutti i giorni, ma non se ne era mai interessato particolarmente.
«Allora, che aspetti?» lo esortò Helen che sembrava essersi avvicinata alla porta.
Per un istante, Daniel arrossì di nuovo, poi corse verso l’armadio dove prese un paio di pantaloni comodi e li indossò frettolosamente.
“Così, per sicurezza”, pensò il giovane controllando che nessuno lo stesse spiando dalla porta. A quel punto si avvicinò al grosso televisore che torreggiava sul mobile della camera da letto e lo accese.
Un film di guerra partì a tutto volume, quasi spaventandolo. Daniel affondò il dito sul pulsante per abbassare, come se premendolo più forte l’avrebbe zittito più in fretta.
Una volta ristabilita la situazione iniziò a girare con rapidità i canali senza pensarci fino ad arrivare a Channel24. Stava andando in onda Morning24, una specie di talk show mattutino di bassa qualità che non guardava quasi nessuno. Gli bastò soffermarsi un istante per rimanere a bocca aperta.
«… È proprio notizia delle ultime ore che NEXT, il più grande e popolare New Generation RPG, ha indetto il tanto atteso inizio dell’Eternal League, il torneo mondiale che tutti stavamo aspettando! Con più di seicento milioni di account attivi, due miliardi di personaggi e centocinquanta milioni di giocatori online in contemporanea, l’Eternal League si preannuncia il più grande evento digitale che l’uomo abbia mai visto! Cosa ne dici, Mike?»
«Grazie Sara, dico che non sto più nella pelle! In confronto, le olimpiadi sono solo una partitella tra amici, chiaro? Novantatre nazioni hanno allenato e finanziato team specializzati per questo grande evento, per non parlare dei gruppi privati: petrolieri, case automobilistiche, persino quelli della GumGumGo, che producono gomme da masticare, hanno una squadra! E poi, ragazzi, non dimentichiamoci degli Emperors, dei Flawless e di tutte le Grandi Gilde… Sarà un evento fenomenale!»
«Esatto, Mike! E non dimentichiamoci della Generazione X!»
«Oh oh! Mi aspetto grandi cose da loro, quei ragazzi sono davvero una bomba!»
«Già! Per chi di voi non capisse di cosa stiamo parlando, dovete sapere che al momento i nostri analisti hanno trovato una serie di gilde interessanti, che nell’ultimo anno si sono date particolarmente da fare!»
«Proprio così, Sara! Stiamo parlando di ragazzi e ragazze mai visti prima che stanno scalando la classifica a ritmi più sostenuti che mai! Alcuni nomi? Un esempio tra tutti è certamente quello dei Sovereign! Chi non li ha mai sentiti nominare? King, Ace e compagnia sono apparsi dal nulla e hanno già sconfitto i Guardiani, roba da matti!»
«Faranno strada, si vede già!»
«Non ne dubito. Come loro ci sono i Colosseum, che hanno già sfidato e dato filo da torcere a una delle Grandi Gilde, i Celestia. Seguono altre gilde minori, con punteggi che crescono a vista d’occhio: IceShards, ForzaUnita, PrimaryWorld, Catastrofe, Rainbows, CavalieriMaledetti… La Generazione X è in continua espansione e sono sicuro che porterà una ventata d’aria fresca nel mondo competitivo! Chissà se BlueDragon o GaijHunter temono confronti con questi ragazzi.»
«Chi lo sa, se saremo fortunati magari riusciamo a invitarli qui da noi, così ce lo facciamo dire direttamente da loro!»
«Avere qui a Morning24 mostri sacri come Gaij sarebbe un sogno che si avvera! Ma non perdiamoci troppo adesso! Il tempo stringe; quanto manca, Sara?»
«Il countdown è in corso, siamo a meno di cinque giorni dall’inizio della fase di selezione! Ma tutti ci stiamo domandando la stessa cosa: che genere di selezioni sono? Abbiamo ospite, con noi in studio, Zang Hui, della NEXT software corp., ovvero coloro che hanno reso tutto questo possibile. Zang, cosa ci puoi dire al riguardo?»
«Buongiorno, Sara, intanto vorrei ringraziarvi per avermi invitato qui…»
«Ci mancherebbe, Zang, il piacere è tutto nostro!»
«Grazie, Mike. Comunque, per quanto riguarda le selezioni, sono certo che saranno sicuramente un grande evento, un antipasto più che soddisfacente prima del grande torneo.»
«Ho la pelle d’oca solo a pensarci, Zang, ti giuro. Dicci qualcosa di più, dai, per me e per gli ascoltatori!»
«Mike, se potessi lo farei, ma non mi è possibile, davvero.»
«Mmh, sento puzza di contratti stringenti, qua!»
«Ah ah! No, no, non hai capito, non sto dicendo che “lo so, ma non voglio dirtelo”; il punto è che non posso proprio, perché come voi nemmeno io so nulla. Per essere precisi, nessuno sa nulla! È proprio questo il bello di questa Eternal League!»
«Cos… Aspetta, forse ho capito male, cosa significa che nessuno sa nulla? Non vorrai dirmi che i piani alti hanno organizzato personalmente tutto per lasciare noi comuni mortali all’oscuro?»
«No, no, forse non sono stato chiaro, scusami. Nemmeno il signor Khenbish ne sa qualcosa, figurati!»
«Scusa se ti interrompo, Zang. Per chiarire agli ascoltatori meno esperti, Khenbish è il presidente unico di tutta la NEXT corp., l’azienda che possiede il gioco e l’intero franchise. Ora mi domando, se nemmeno il grande capo ne sa qualcosa… beh, non so nemmeno come porre la domanda, sono confuso.»
«Ah ah! Mike, ti capisco, alla NEXT software lo siamo un po’ tutti. Ma ti svelerò un segreto!»
«Wow, amici ascoltatori, avete sentito? Un segreto, in diretta, da Zang Hui! Solo qui su channel 24!»
«Beh, per farla breve, nessuno sa niente perché abbiamo lasciato carta bianca a Elysium per organizzare il tutto.»
«Wo-wo-wo! Aspetta un momento! Mi stai davvero dicendo che avete lasciato l’IA di NEXT decidere come organizzare le selezioni?! È una cosa davvero possibile?!»
«Eh eh, Mike, non abbiamo lasciato a Elysium solo le selezioni, ma l’intero torneo! Negli ultimi anni è diventata sempre più performante e capace di fare così tanto per noi della NEXT software, che praticamente abbiamo spostato il 95% dei lavori dal gioco all’intelligenza artificiale stessa, facendo in modo che sia poi lei ad occuparsi di NEXT in prima persona… se così si può dire! Ah ah! Anche se molti nemmeno lo sanno o se ne sono accorti, oramai saranno anni che nessun essere umano mette più realmente mano al gioco. Tutte le ultime feature, le meccaniche, i dungeon eccetera, è tutta roba che viene fuori da Elysium!»
«Sono… senza parole! Quindi anche l’espansione World Awaken…»
«Esatto. Pensa che noi non abbiamo nemmeno scelto il nome, o disegnato la copertina. Ha fatto tutto l’IA! Sara, Mike, questo è il futuro!»
«Ragazzi, che sballo!»
«Signori telespettatori, penso che tutto questo abbia riportato il buon Mike a quando aveva tredici anni. Comunque, sia io che tutti qui a Channel24 siamo grati che Zang sia venuto da noi a raccontare questo mondo, e non vediamo l’ora di poterlo rincontrare durante le telecronache del grande torneo! Quindi vi aspettiamo presto, come sempre su Chann-»
Daniel spense la TV. Qualunque cosa avessero ancora da dire quei due in televisione non aveva nessuna importanza per lui.
Lentamente la porta della stanza si aprì, spinta da Helen. Sia lei che la cameriera lo fissavano con un sorriso di soddisfazione, mentre lui invece era ancora lì, seduto sul letto sfatto nel tentativo di metabolizzare la situazione.
«Te l’avevo detto che c’erano grandi novità, no?» disse Helen ridendo sotto i baffi. Trovava abbastanza buffa l’espressione sconvolta del ragazzo; anche per lei era stata una grande notizia, ma non pensava l’avrebbe colpito tanto.
«Siamo finiti in TV, hai sentito?» domandò Daniel con un filo di voce. Helen rimase stupita che, di tutto quello che era stato detto in quel servizio, la prima cosa che le aveva detto riguardasse quella rapida citazione.
«Beh, è stata proprio una cosa veloce», disse la ragazza, «in una lista di gente anche ben più famosa, però-»
«Siamo. In. TELEVISIONE!» esclamò Daniel interrompendola bruscamente. Non riusciva a crederci. Per molti, Helen compresa, poteva sembrare una cosa da niente, ma per qualche motivo a Daniel sembrava importare. E parecchio, anche.
Era come se si fosse svegliato di colpo, visibilmente sovraeccitato per l’evento.
«Siamo in TV, diamine! Se lo sapesse mio padre… Forse potrei chiamarlo», pensò ad alta voce il ragazzo, poi tornò subito silenzioso riprendendo coscienza di non essere solo in quella stanza.
Helen si avvicinò a lui poggiandogli una mano sulla spalla, mentre Annette decise di non interferire e si fece indietro di qualche passo, restando sulla soglia della porta.
«Dovresti proprio farlo», disse con un sorriso Helen dopo qualche istante di silenzio. «Sono sicura che gli farebbe piacere, anzi, a chi non lo farebbe?»
Daniel guardò la ragazza negli occhi, a pochi centimetri da lui. Sollevò leggermente un angolo della bocca in un tentativo di sorriso amaro, cercando di ricambiare quello della ragazza. Non l’aveva mai vista da così vicino, e in quel momento non poteva fare altro che pensare a quanto fosse bella.
Deglutì sentendosi nudo di fronte a quei due grandi occhi scuri. Sentiva qualcosa, una specie di calore salirgli dallo stomaco e riempirgli il petto.
DING!
In un istante tutto svanì. Il suono delle notifiche della TechMask lo riportò coi piedi per terra.
«Io giuro che le do fuoco.» disse a denti stretti Daniel mentre si alzava con rabbia dal letto, lasciando la ragazza ferma a fissare il vuoto per qualche istante.
«Signor White», disse Annette vedendo il ragazzo entrare con irruenza nel salone, «ha lasciato la TechMask col sonoro attivo.»
«Grazie, Annette, me ne sono accorto. E penso non mi dimenticherò mai più di metterla in silenzioso dopo oggi. Cavolo, chi è che rompe a quest’ora?»
Prese il tablet connesso alla maschera per visualizzare le notifiche. Erano molte, anzi, erano una marea!
174 notifiche non lette…
Daniel rimase in piedi qualche secondo a fissare lo schermo sbattendo gli occhi con rapidità, come se non credesse a quello che aveva davanti. Era colpa delle selezioni o c’era dell’altro?
“Centosettantaquattro”, pensò quasi sconvolto di fronte a quel numero. Per un momento immaginò cosa sarebbe successo se avesse trovato lì dentro un messaggio di Black. Era un po’ che non lo sentiva e che non pensava a lui, e non gli mancava affatto quella sensazione di oppressione che quell’uomo gli trasmetteva.
Helen, nel mentre, si era alzata e l’aveva seguito con cautela rimanendo proprio dietro di lui e sbirciando appena dal dietro le sue spalle.
«Non male, secondo me qualcuno ti cerca.»
Daniel tornò in sé, e rispose: «Dici? Non me n’ero accorto…»
«È tutta la mattina che suona, ma Annette diceva che non potevamo spegnerlo.»
«Non possiamo toccare gli effetti personali del Signor White se non ci è richiesto espressamente», spiegò la domestica mentre ripuliva dalle briciole il tavolino al centro del salotto.
«Annette, grazie, ma chiamami Daniel», disse lui imbarazzato, «facciamo pur sempre parte della stessa gilda ora, e conosci anche abbastanza bene Helen, non c’è bisogno di tutta questa formalità. Comunque, che dite, vi va di entrare con me e vedere che succede alla base? Scommetto 100 Zed che metà di queste notifiche sono di Blue e l’altra metà di Pickle.»
«Ti piace vincere facile, eh?» rise Helen tirando fuori la sua TechMask dalla borsa che portava con sé. Anche Annette fece un cenno affermativo e saltellò frettolosa a recuperare la sua.
«Ah, a proposito,» continuò la ragazza mentre si sedeva con Daniel sulle poltrone, entrambi pronti per entrare nel gioco, «avrei un favore da chiederti.»
«Certo, dimmi tutto», rispose Daniel a cuor leggero.
«Non è che mi ospiteresti qui da te per un po’?»
Daniel per poco non si strozzò con la saliva a sentire quella richiesta e tossì un paio di volte.
“Ovvio”, pensò il ragazzo, “ha finito i soldi…”
In effetti era immaginabile: ora che Helen aveva lasciato i WhiteSharks e soprattutto DeepWater, non aveva più entrate e non poteva di certo permettersi di vivere nell’internet café.
Le complicazioni di quella scelta erano innumerevoli, i problemi anche di più. Per non parlare del costante stato di imbarazzo che avrebbe provato nel vivere a stretto contatto con una donna. Oltretutto in quella stanza c’era un solo letto!
«Certamente, nessun problema», rispose Daniel. Cosa gli era saltato in mente? Doveva essere impazzito del tutto. Non poteva assolutamente farla vivere con lui! D’altro canto, però, era anche vero che le aveva promesso che si sarebbe preso cura di lei. Non poteva di certo abbandonarla senza una casa.
«Ottimo!» rispose la ragazza sorridendo. «Anche perché ho già portato tutte le mie cose!»
La giovane indicò un angolo vicino alla porta. Daniel non l’aveva notato, anche perché era una zona nascosta rispetto alla sua posizione, ma lì, ammassati fino a formare un’alta piramide, c’erano decine e decine di borse e trolley straripanti di vestiti.
“Cosa ho fatto…”
