Arma Definitiva!
Quando Daniel si alzò da letto era già quasi mezzogiorno. Si diresse in salotto, dove Annette gli aveva gentilmente lasciato una ricca colazione, come suo solito.
La sera prima, dopo l’incontro con Xanto, se n’era andato dalla base per i fatti suoi. Sapeva che aveva ancora bisogno di allenarsi con il resto della squadra, ma la sua mente necessitava di un po’ di solitudine. Ancora non riusciva a capacitarsi di quanto tutto sembrava essersi ribaltato nuovamente.
Era passato dall’essere un giocatore mediocre al monaco al pari con gli Esperti, che aveva combattuto in prima linea nella War. Ora, però, gli sembrava quasi di essere tornato alla fase noob.
Black si era sicuramente sbagliato su di lui, non c’erano altre spiegazioni. Al momento, probabilmente, anche nella seconda squadra si sarebbe sentito fuori luogo. Invece era là, con quei quattro giocatori uno più spaventoso dell’altro. La scoperta che Blue aveva anche una razza, rendeva la loro maga ancora più temibile.
In confronto al suo capogilda, Daniel si sentiva una totale nullità.
Ma se c’era una cosa che Marco gli aveva insegnato era quella di canalizzare tutte le proprie forze sull’allenamento e, tra queste forze, c’erano pure tutte le sue ansie, paure e perplessità.
“Un carburante infinito, per quanti mi riguarda”, aveva pensato ironicamente Daniel. Ma non era poi così lontano dalla realtà.
D’altronde se si sentiva tanto sminuito di fronte ai suoi compagni, l’unico modo che aveva per rimediare era diventare più forte. Aveva passato quindi tutta la notte a farmare dungeon del 50 in solo.
Era andato sui vari forum alla ricerca di guide su quali fossero i più remunerativi in fatto di esperienza e che non richiedessero equipaggiamenti esagerati. Red non aveva ancora finito le sue armi, e i suoi Tirapugni Infernali avevano un GS 80.
Per fare un paragone, a livello 50 erano praticamente uguali a dei tirapugni Oro senza troppe pretese. Erano finiti i tempi in cui shottava ogni singolo mostro con un colpo.
In ogni caso, grazie alle guide trovate – sicuramente scritte da Orange, si poteva capire dallo stile – era riuscito a fare diverse run senza difficoltà.
Anche se a livello avanzato, i dungeon non erano tutti uguali: anche a parità di livello esistevano quelli più difficili e quelli più facili.
Daniel completò svariate volte il Castello del Vampiro e l’Antro del Rospo, che per fortuna conosceva già abbastanza bene. Già con Nemesis bazzicava spesso là alla ricerca di qualche pezzo Oro per racimolare qualche Zed.
Ma, come immaginabile, senza Pickle Daniel non aveva trovato nient’altro se non cianfrusaglie. Aveva venduto il vendibile e depositato i vari materiali nella cassa della gilda. Non solo, aveva anche deciso di fare una piccola “donazione” ai Rainbows, aggiungendo al loro fondo una parte dei suoi Zed.
Alla fine non aveva grandi spese in quel momento, e sicuramente quei soldi avrebbero fatto più comodo alla Gilda nella sua interezza che a lui. Quindi aveva dato 4000 delle sue tredicimila monete alla Gilda.
Alla fine della serata Daniel aveva spento NEXT con soddisfazione. Aveva contribuito alla gilda attivamente con gli Zed e il suo allenamento aveva dato i suoi frutti. I dungeon, in effetti, erano pieni di piccoli mostri facilmente eliminabili ma che donavano grandi quantità di esperienza, tanto che era riuscito a raggiungere il livello 60.
Era un traguardo non da poco e non vedeva l’ora di mostrarlo al resto della gilda.
Daniel si mise comodo sul divano e indossò la TechMask, catapultandosi su Atlas per l’ennesima volta.
Bentornato Mr. White. Non ci sono messaggi privati. Ci sono 11 notifiche:
[Fucina I] è stato applicato alla base!
[Ampliamento I] è stato applicato alla base!
[Ampliamento II] è stato applicato alla base!
[Fucina II] è stato applicato alla base!
[Fucina III] è stato applicato alla base!
[Ampliamento III] è stato applicato alla base!
[Ampliamento IV] è stato applicato alla base!
[Ampliamento V] è stato applicato alla base!
[Laboratorio II] è stato applicato alla base!
[Appartamenti] è stato applicato alla base!
[Dormitorio I] è stato applicato alla base!
Daniel rimase a bocca aperta leggendo quella sfilza di notifiche. Sembrava che non fosse stato il solo a darsi da fare durante la notte!
White si diresse di fretta verso Myadi ma quando arrivò vicino, rimase sconcertato. Il villaggio di caprai che aveva lasciato era ora ben più grande! Le capanne sembravano diventate piccole case, mentre una palizzata sembrava in corso di costruzione. Pure le strade, prima semplici vie fangose, ora erano meglio delimitate e ricoperte di ghiaia chiara.
All’ingresso della città un piccolo accampamento con una decina di tende ospitava svariati NPC.
«Che sta succedendo?» domandò White a un passante.
«Non lo sai? Myadi sta diventando un importante polo commerciale e si sta espandendo in fretta, tanto che molte famiglie da tutta la valle sono state richiamate qui per poter cominciare a lavorare al miglioramento della città!» rispose il passante.
Stupito, Daniel si diresse verso la base della gilda. Il villaggio era ancora molto rurale, ma almeno aveva perso quell’aria decadente e di povertà che lo caratterizzava.
“Stupefacente…”, pensò il ragazzo, ancora incredulo che tutto quello potesse essere avvenuto in una notte. Le città di NEXT erano dinamiche, lo sapeva pure lui, ma i cambiamenti erano lenti e progressivi. Damathia, per esempio, ci aveva messo quattro anni di tempo reale per passare da semplice villaggio di contadini a importante nodo commerciale come era in quel momento.
Daniel seguì la strada per la base senza smettere di guardarsi intorno, ma quando arrivò a destinazione sembrò che le sorprese non fossero ancora finite.
La casa diroccata che fino al pomeriggio prima osavano chiamare “base”, era ora un maniero in pietra, alto due piani e dotato di grosse porte e finestre. Intorno, un recinto metallico delimitava un giardino ben curato.
Daniel si diresse verso l’ingresso. Il cancello si aprì in automatico, mentre due soldati messi a guardia dell’entrata gli fecero un saluto militare. Il ragazzo si sentì un po’ imbarazzato da tutta quella formalità. Con le dovute proporzioni, quel posto non differiva da Villa Seconda dei Flawless.
«Ben arrivato, alla buon ora, coniglio» lo salutò a modo suo GoldenLeaf vedendo il ragazzo entrare dal portone. La giovane era indaffarata nel portare una serie di documenti in una delle stanze del maniero.
«Ma che è successo? Cos’è tutto… questo?» domandò Daniel indicando l’intero corridoio con la mano.
«Ah, carino vero? Ha fatto tutto Red. Quel tipo è una vera forza della natura! Ah, se solo lo zio avesse conosciuto lui anziché uno come te…» disse GoldenLeaf con sguardo sognante «Dai, forza coniglio, seguimi devo portare questa roba a Silverfox e Orange, poi ti spiegherò tutto.»
Daniel seguì in silenzio la ragazza attraverso una serie di stanze e corridoi. Entrarono infine in uno studio con al centro un tavolo illuminato dalla luce che filtrava da due enormi finestroni.
«Oh, ciao White!» disse Orange con un sorriso interrompendo quello che stava facendo.
«Chi si vede, alla buon ora…» lo punzecchiò Silverfox.
«Già, è la stessa cosa che gli ho detto io!» commentò GoldenLeaf appoggiando i documenti sul tavolo.
Sembrava che tutti lì fossero attivi già da ore. Daniel arrossì leggermente al pensiero di essere l’unico che aveva dormito fino a tardi.
«Allora, ho capito, colpa mia che dormo… ora qualcuno può spiegarmi cosa sta succedendo?!» domandò esasperato White.
Orange lo guardò con un sorriso.
«Beh, devo ammettere che è quasi tutto grazie a Red» spiegò gli guerriero «Ha passato tutta la notte a forgiare e ha sfornato una serie di equipaggiamenti di tutto rispetto. Roba tipo GS 100 e 120. Ma non uno o due, ma un sacco! Poi ha venduto tutto e ci ha finanziato tutta la casa. Considera che con tutti gli investimenti fatti solo stanotte Myadi ha saltato praticamente tre categorie di sviluppo, ora è un villaggio di una certa importanza!»
Daniel rimase a bocca aperta. «E quanto ha fatto Red?» domandò curioso.
«Mah, difficile dirlo, direi sui 50 mila Zed!» esclamò Orange soddisfatto.
Per poco a Daniel non cadde la mascella. E lui che era convinto di aver “aiutato” con i suoi quattromila Zed!
«Sfortunatamente, Red ha dato fondo a praticamente tutti i materiali rari in possesso della Gilda, quindi per un po’ non potremo avere altre entrate simili… Però devo dire che è stata una bella spinta, dai!» rise Orange «Ora scusa, ma stiamo preparando qualche run per i prossimi giorni per ottimizzare le entrate e livellare un po’… Nel mentre magari vai da Red, so che ha qualcosa per te!»
Daniel, ancora incredulo, si riprese. Red gli aveva forgiato l’arma?!
Senza nemmeno salutare Daniel corse in giro per la casa alla ricerca del ladro. Anche se la nuova base era abbastanza grande per poter essere considerata già un Maniero, non ci volle molto per individuare Red: bastò seguire il fracasso del martello che batteva.
Dopo poche svolte Daniel uscì sul retro della casa, dove in un angolo, sotto un’ampia tettoia, era allestita una fucina di tutto rispetto, completa di ogni strumento necessario alla creazione di oggetti. Lì, impegnato nel lavorare un’asta di metallo, Red non sembrava aver ancora percepito la presenza del monaco.
Tutt’altra storia invece fu per Pickle, che subito si gettò su White, il quale rimase stupefatto nel vederlo. L’armatura sgangherata che indossava prima era stata sostituita con una nuova, di un bel verde lucido, e ricoperta da diverse scritte bluastre luminose. Dietro la schiena torreggiava la lunga
«Wow!» esclamò Daniel mentre il guerriero gli veniva in contro «Una gran bella trasformazione devo dire!»
«Già, hai visto? Ora anche io sono pronto a spaccare i culi a tutti come fai te!» si vantò Pickle gonfiando il petto.
«Se lo fai come hai fatto ieri sera, col cazzo che ci riesci, brutto idiota» lo richiamò Red «Questo cretino aveva promesso di “darmi una mano”, per poi addormentarsi dopo appena mezz’ora… Ho dovuto preparare tutto da solo per colpa tua!»
Pickle rise imbarazzato, poi si voltò verso White coprendosi la bocca con la mano per evitare che il ladro lo sentisse «Ero molto stanco, colpa mia… ma penso se la sia presa un po’, sai, non gli deve piacere molto stare solo…»
Daniel rise appena sentendo quello da Pickle. Era strano, dato che per quanto aveva capito, soltanto Plum era più solitaria di Red. E almeno lei non andava in giro a insultare chiunque le si avvicinasse.
«Comunque, ben arrivato» disse Red scocciato «la tua arma è già pronta. Per tua fortuna avevo da parte un po’ di pezzi già pronti, altrimenti ci sarebbero voluti giorni. Gli equipaggiamenti Eterni sono tutto un altro mondo…»
Al sentire la parola Eterni a Daniel si illuminarono gli occhi e immediatamente si trasformò in un bambino impaziente. Voleva assolutamente mettere mano su questa nuova fantomatica arma.
Red andò verso il magazzino con una lentezza che White non sapeva se avrebbe potuto sopportare. Dopo diversi secondi, l’artigiano mostrò la sua creazione.
«Che roba è questa?!» domandò Daniel contrariato. Di fronte a lui Red non teneva altro che un rotolo di tessuto bianco, esattamente uguale a quello delle comuni bende.
Era noto che più il livello e il grado degli equipaggiamenti aumentava, più questi erano grandi e scenici. Bastava pensare al
Quelle invece erano delle bende. Delle comuni, bianche, e semplici bende.
White fissò con delusione il rotolo, spostando poi lo sguardo su Red, nella speranza che lo stesse prendendo in giro.
«Che cazzo vuoi? Hai qualcosa da ridire?» domandò schietto Red «Prima di parlare magari analizzare, testa di merda»
White sbuffò.
«Supporto, dammi i dati di quelle… bende» disse Daniel amareggiato.
Certamente…
[E]
Potenziamento: 1.3%
A Daniel per un momento si fermò il cuore. Quel rotolo che aveva deriso aveva un GS di 210. Per fare un paragone,
Daniel avrebbe voluto deglutire se gli fosse rimasta saliva in bocca. Invece era rimasto lì, immobile, nel tentativo di capire se era tutto quello era la realtà o stesse sognando.
«Vedi Pickle» disse Red facendo un cenno con la testa verso White «quello è lo sguardo di qualcuno che ha visto una mia creazione. E ti assicuro che non c’è sensazione più bella per un artigiano che vedere la faccia da idiota di un normie come White!»
