Libro 1 - Capitolo 19
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Un semplice frate

«Signor White, potrebbe cortesemente seguirci?» FullMoon fissava White con un sorriso da vincitore mentre con la mano gli faceva cenno di avvicinarsi.

Daniel si trovò spiazzato da quella richiesta. Cosa avrebbe potuto fare? Non c’era nessuna via di fuga in quella piazza ed in ogni caso sarebbe stato da solo contro tutte quelle guardie. Sentiva addosso il peso degli sguardi sbalorditi di quelli che lo circondavano. Un nobile che invitava così uno sconosciuto per giunta di livello basso, tutto ciò destava un certo stupore.

Senza rispondere White si fece largo tra le guardie entrando nel piccolo spiazzo libero insieme ai tre nobili. Ora era vicinissimo ad AlterErgo, tanto che per un attimo il suo cuore sembrò esplodergli nel petto.

L’intera folla vicino a lui iniziò a bisbigliare e a indicarlo.

“Per fortuna che volevo passare inosservato. Che figuraccia, Mr. Black si incazzerà…”, pensò Daniel sudando freddo.

FullMoon fece un passo avanti e gli porse una stretta di mano amichevole «Signor White, è un vero piacere conoscerla da vicino. Io sono FullMoon, mentre questo gentiluomo alla mia sinistra è mio fratello DemonEye. Ah, ed ovviamente questa è lady AlterErgo, anche se da come la sta fissando immagino che lei la conosca già. Vorrei soffermarmi a fare due chiacchiere qui, ma questa piazza è fin troppo rumorosa. La prego di accettare la mia richiesta al gruppo.»

Il tono di FullMoon era estremamente formale, perfettamente nella parte di un uomo altolocato d’altri tempi, tanto da mettere a disagio White.

In basso apparve la notifica. Senza sapere bene come comportarsi Daniel accettò ed entrò immediatamente in gruppo con i tre nobili. D’altronde, cosa avrebbe potuto fare? Rifiutare o scappare avrebbe solo destato maggior scompiglio.

Non fece in tempo a chiedere cosa stesse succedendo, che DemonEye tirò fuori una pergamena dal suo inventario. Era un grosso rotolo che emanava una luce arancione: si trattava di un oggetto dello Shop!

Gli oggetti dello Shop erano particolarmente utili, ma non era possibile trovarli nel continente di Atlas. L’unico modo era acquistarli con soldi reali all’interno del negozio online.

Per quanto a molti potesse far storcere il naso, per fortuna su NEXT lo shop proponeva unicamente elementi cosmetici come i costumi oppure oggetti con varie funzioni utili a rendere più facile la vita ad un giocatore, ma mai che lo potessero rendere più forte. Questo manteneva un buon livello di bilanciamento, anche per i giocatori con meno disponibilità economiche, anche se questi avrebbero dovuto faticare di più per raggiungere i loro obiettivi.

Quella che aveva in mano DemonEye era una Pergamena del Ritorno, che permetteva di teletrasportare l’intero party in un luogo prefissato. Semplicemente risparmiava il tempo di viaggio tra due luoghi, che a volte poteva essere davvero lungo.

DemonEye aprì il rotolo e lesse le parole scritte al suo interno. Dopo qualche secondo, un cerchio luminoso si delineò ai piedi del gruppo. Con un piccolo lampo ed un effetto sonoro tutti e quattro i giocatori svanirono dalla piazza.

Quando White riaprì gli occhi si trovò in un ampio salone in stile settecentesco. Tutt’intorno regnava l’opulenza e l’arte, con riproduzioni delle più importanti opere del mondo reale. Dal Laoconte al David di Michelangelo, meravigliose statue in marmo bianchissimo ornavano l’enorme sala illuminata da maestosi candelabri di cristallo che levitavano magicamente sopra la sua testa.

«Benvenuto a Villa Seconda caro Signor White! Questa è l’umile dimora dove noi alte cariche Flawless passiamo la maggior parte del tempo.» disse DemonEye a gran voce spalancando le braccia, ostentando di fronte a quel ‘plebeo’ il suo rango e le ricchezze che la Gilda gli aveva offerto.

Daniel si sentì subito oppresso da tutto quello sfarzo; l’ambiente in generale non lo metteva a suo agio. Anche se ancora non capiva bene cosa stesse realmente accadendo, tirava una brutta aria.

«Ora, cortesemente, ci segua Mr White. Abbiamo molto di cui parlare. Io e mio fratello, come umili rappresentanti dei Flawless, vorremmo farle alcune proposte» disse FullMoon con un sorriso che fece accapponare la pelle a White. Ogni parola che quell’uomo pronunciava lo faceva sentire sempre di più in trappola.

Senza aggiungere altro i quattro si incamminarono verso un’altra ala del maniero. Ogni stanza, ogni sala o corridoio, lasciavano White a bocca aperta. Ogni tanto FullMoon e DemonEye raccontavano di quanto fosse stata costosa o difficile la costruzione di quella enorme casa, soffermandosi davanti ad alcune opere che sembravano uscite dai più grandi musei Italiani. AlterErgo, invece, li seguiva senza aprire bocca, osservando la scena uno sguardo poco convinto. Anche a lei non sembrava piacere il continuo vantarsi dei due fratelli.

Passeggiando sotto le imponenti arcate di Villa Seconda, Daniel tornò con i ricordi a quello sgabuzzino che chiamava ‘appartamento’, dove aveva sputato sangue giocando dalla mattina alla sera. Tutto per pagare un misero affitto e qualche ramen istantaneo.

Quel maniero invece era la prova che in NEXT, con abbastanza risorse, era possibile fare qualunque cosa; e le risorse dei Flawless erano palesemente sconfinate.

«Ti piace?» disse DemonEye vedendo lo sguardo stupito di White «quest’ala del palazzo è costata circa 150.000 Zed. Immagino che uno del tuo livello non abbia mai visto cose del genere…»

«Una frecciatina pungente… evita di fare lo spaccone idiota. Che non è di certo grazie a te se li abbiamo guadagnati quei soldi» lo apostrofò AlterErgo decidendosi finalmente a parlare. Poi si voltò verso White con sguardo incuriosito «Quindi sei tu quello di cui ci hanno tanto parlato. È la prima volta che la Gilda si interessa ad un livellino come te.»

White era completamente immobilizzato davanti al fascino di AlterErgo. Anche se era pur sempre dentro il mondo virtuale di NEXT, grazie alla qualità della sua TechMask, ne poteva quasi sentire la presenza di fronte a lui.

«Io… ehm… lady AlterErgo vede, sono solo un normale Monaco. Ho appena iniziato a giocare non capisco cosa possiate volere da me…» disse White con voce insicura. Mille domande gli ronzavano nella testa, ma l’unica cosa di cui era certo era che doveva trovare un modo di uscire da quella situazione, e doveva farlo subito.

«Siete sicuri che sia questo qui? A me sembra un po’ moscio» chiese AlterErgo ai due fratelli. La freddezza della donna lasciò Daniel di stucco.

“Moscio?”, pensò Daniel vergognandosi del suo carattere.

«Non ti devi preoccupare, l’abbiamo visto all’opera, e Lex ci ha dato conferma. Nessun novellino potrebbe fare certe cose. Ora, tornando a noi, Signor White, penso che lei sappia perché è qui, no?» FullMoon fissò con uno sguardo penetrante Daniel. Per un attimo sembrò quasi che le luci all’interno del salone si fossero fatte più soffuse, rendendo l’incontro più simile ad un interrogatorio.

White non sapeva cosa rispondere. Non riusciva a capire cosa stesse intendendo FullMoon, o perché si trovasse in quella Villa. Ora, oltre che a disagio, si sentiva anche stupido.

Quello non era affatto una bella situazione. Quella gente disponeva di fondi e personale illimitato, se avessero deciso di rovinargli la vita ci sarebbero facilmente riusciti.

Sarebbe bastata una loro parola per tagliare fuori White da ogni attività di NEXT. Nessuno lo avrebbe più preso in un party, figuriamoci in una gilda! Tutti lo avrebbero schivato come la peste, negandogli la possibilità di commerciare; senza considerare la possibilità di ritrovarsi una taglia sulla testa, con decine di cacciatori alle calcagna nel tentativo di ucciderlo ad ogni occasione. Avrebbe mandato completamente all’aria il piano di Mr Black, ritrovandosi senza un soldo e senza lavoro.

Finire sulla Black List di una gilda come i Flawless significava venire distrutti, non c’era modo di salvarsi.

«Veramente io-» White provò a difendersi ma non gliene venne dato il tempo.

«Era una domanda retorica idiota. Evita di parlare se non ti è dato il permesso. Sei di fronte ad un nobile.» Lo interruppe immediatamente DemonEye. Il suo tono era diventato molto più severo, non sembrava scherzare.

White capì che l’ambiente era cambiato. Non era più un invitato, ma un comune giocatore davanti ad un nobile elitario. Quello status non era un sistema di NEXT, ma una regola imposta dai giocatori più forti e ricchi nei confronti dei meno fortunati. Una brutta abitudine che le persone erano riuscite a tirare dentro al gioco dal mondo reale.

Per quanto odiasse quel sistema di caste, Daniel doveva rispettare le regole se voleva sperare di uscire in qualche modo da quella situazione.

FullMoon appoggiò una mano sulla spalla di DemonEye, facendo cenno cenno al fratello di calmarsi, e continuò «È dallo scontro Damathia insieme al suo collega, un tale chiamato Red, che la stiamo tenendo d’occhio Mr White. Uno scontro davvero esaltante devo dire.»

AlterErgo fece un passo avanti «E non solo, BlueDragon stesso aveva parlato di te dopo che gli hai soffiato il record “Goblin Dorato perfetto”. Quel record apparteneva alla gilda da ormai 3 anni, era stato lui stesso a farlo!»

A Daniel per un momento non venne un colpo. Quel record battuto insieme a Pickle nell’Accampamento dei Goblin gli era costato più di quello che si aspettasse. A nessun giocatore piaceva quando gli veniva soffiato un record, soprattutto nel caso di nobili del calibro di BlueDragon con sconosciuti come White. Se quei tre che aveva davanti erano persone tanti influenti e potenti, figuriamoci il capogilda nonché punta di diamante della squadra competitiva dei Flawless.

“In che situazione mi sono cacciato?“, pensò Daniel cercando di far smettere le gambe di tremare.

«All’inizio pensavamo fossi un membro di una qualunque Gilda rivale e che stessi cercando di sabotarci in qualche modo. È una cosa abbastanza normale» continuò FullMoon fissando White che iniziava a sudare freddo «ma i nostri informatori hanno smentito tutto. Quindi non rimane che una sola opzione.»

White era in trappola. Quei tizi avevano già fatto molte ricerche sul suo conto, non era impossibile che fossero arrivati al suo collegamento con Red e con Mr. Black. Se fosse così di certo non l’avrebbe passata liscia.

«Una qualunque gilda non potrebbe mai procurarsi un giocatore come te senza passare inosservata.» disse FullMoon aggiungendo un piccola pausa d’effeto «L’unica possibilità è che tu faccia parte degli E-»

«BUONASERA!» una voce risuonò nel salone ed interruppe il discorso di FullMoon. Tutti e quattro i giocatori si voltarono verso l’ingresso principale perplessi.

Una figura vestita con un semplice saio scuro stava camminando sicura di sé verso il gruppo. L’uomo zoppicava leggermente piegato da una leggera gobba. Non era possibile distinguerne i lineamenti a causa del cappuccio sulla testa. Con sé trascinava quello che sembrava essere un grosso sacco.

White fissò lo strano personaggio. Quello che indossava era un Costume da PNG. In pratica un Costume facilmente reperibile per pochi Zed che, se indossato, rendeva simili ad un personaggio non giocante, in tutto e per tutto.

Questo implicava che non fosse possibile usare abilità o difendersi, ma anche che il proprio nome risultava mascherato e che non si potesse ricevere richieste di alcun tipo. In pratica una versione meno efficace di quello usato dalla Strega per poter operare in santa pace. Erano spesso utilizzati da alcuni Nobili per girare indisturbati per le città.

In effetti analizzando quel giocatore il Supporto indicava “PNG: Frate”.

«Buonasera miei cari amici. Qual buon vento! A cosa dobbiamo questa meravigliosa riunione?» urlò a squarciagole il frate nel bel mezzo del salone con fare canzonatorio verso tutti i presenti.

«E tu chi cazzo sei? Come hai fatto ad entrare?» chiese confuso DemonEye. L’intera struttura era circondata da PNG guardie altamente addestrate di livello 50, insieme a diversi giocatori di livello 60 e 70. Era impossibile introdursi lì dentro.

Il frate si fermò soffocando una leggera risata «Dovreste stare più attenti con i vostri sistemi di sicurezza. L’Intelligenza Artificiale dei vostri sottoposti è scarsina, e devo dire che pure l’equipaggiamento è mediocre. Per non parlare dei giocatori che pagate per proteggervi, sembrava quasi che siano AFK…»

Con quelle parole il frate gettò verso di loro il sacco che teneva in mano, facendolo scivolare sul pavimento tirato a lucido. Dal sacco aperto scivolò fuori un'elmo dorato, completamente ricoperto di sangue. Lo stemma del gallo sul fianco indicava che fosse di una delle guardie di alto livello che pattugliavano la zona.

White non riusciva più a capire cosa stesse succedendo. Gli ultimi avvenimenti si facevano sempre più strani e contorti dei precedenti. All’improvviso gli arrivò una notifica, una richiesta di formare un gruppo con quel frate. Insieme a questa c’era un messaggio “[PNG: Frate] Muoviti ad accettare.”.

Daniel non sapeva cosa fare. Si guardò intorno e vide AlterErgo fissare il frate «Io… che cazzo… Ma tu non dovresti essere qui!»

A quelle parole il frate fece rapidamente dei passi avanti avvicinandosi a White. Confuso dalla situazione, in automatico Daniel uscì rapidamente dal gruppo dei nobili ed entrò in quello dello sconosciuto.

In quell’istante il frate tirò fuori una pergamena dall’aura arancione.

“Un’altra Pergamena del Ritorno!” pensò White.

Il frate ormai era già a pochi passi da White. I tre nobili tentarono di estrarre le armi ed attivare il PK per fermare l’uomo ma non furono abbastanza veloci. In una frazione di secondo la pergamena si attivò e con un lampo i due sparirono dal salone.

I tre nobili rimasero impietriti per qualche attimo. Cosa era appena successo? Chi era quel frate in grado di penetrare la sicurezza della loro Villa?

«Quel bastardo ce l’ha fregato da sotto il naso!» disse DemonEye iracondo sbattendo rumorosamente i piedi a terra «Quindi quel White era davvero uno degli Emperors! Questo è un insulto!»

FullMoon era rimasto immobile a fissare il punto in cui White ed il frate erano scomparsi. All’improvviso si diresse verso l’ingresso del salone. Aperto il portone si trovò in un chiosco paradisiaco.

A terra giacevano i corpi di martoriati di decine di guardie. Ognuna di esse era costata migliaia di Zed, senza contare il costo dei programmatori per perfezionare le loro capacità e tutto l’equipaggiamento di grado Oro. Come avevano osato fare questo a loro?

Il sangue iniziò a ribollirgli nelle vene.

«È riuscito ad arrivare tranquillamente al chiosco e a sconfiggere la guarnigione interna con tanta facilità? Fratellino questo non è un insulto. Questa è una dichiarazione di guerra. Gli Emperors e quel frate la pagheranno per questo affronto.»

«Calmati FullMoon, non essere avventato. Una guerra del genere alle porte dell’Eternal League sarebbe una catastrofe. Inoltre sono abbastanza sicura che non siano loro.» disse secca AlterErgo che non aveva fatto nemmeno un passo da quando i due erano svaniti.

DemonEye si voltò verso la donna spalancando gli occhi «Non sono Emperors? Non esiste nessun altro in tutto Atlas in grado di fare una cosa del genere. E anche se esistesse non avrebbe certamente il coraggio di pagarne le conseguenze!»

AlterErgo si avvicinò alla guardia stesa per terra a pochi metri da lei per esaminarla. Lei sapeva che nel continente di Atlas gli Emperors non erano gli unici da temere. Loro, semplicemente, erano i più conosciuti. Ma nascosti tra nobili, castelli e dungeon i nemici delle grandi gilde erano molti, e alcuni anche più pericolosi di quanto si potesse credere.

Un ricordo lontano le fece provare un leggero senso di malinconia.

“Dannato Innaxe… Dove ti eri andato a cacciare in tutto questo tempo?”


Capitolo 19 - Un semplice frate - FINE
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