Tutti i colori dell’arcobaleno!
Daniel si era svegliato tardi, come al solito, e si era messo subito la TechMask. Non aveva nemmeno fatto colazione, non aveva tempo. Dopo la sconfitta della notte precedente se n'era andato a dormire con l'amaro in bocca, ma sentiva che quella mattina era la volta buona, avrebbe vinto tutte le partite.
Si sedette sulla vecchia poltrona di fonte alla scrivania, ondeggiando appena perché il cuscino prendesse la forma del suo corpo, avvolgendolo come piaceva a lui. Poi si allungò, prese la TechMask e l'accese sfregandosi le mani.
La luce dei grandi occhiali lo acciecò per un istante prima che l'impostazione di luminosità automatica non si allineasse ai suoi parametri visivi. Era una maschera datata, aveva bisogno del suo tempo.
Una sottile linea colorata passo davanti ai suoi occhi tre volte, scannerizandone la retina e procedendo con l'accesso a NEXT. La schermata di caricamente partì mostrando piccole animazioni ripetitive per un tempo stranamente lungo.
"Ancora la connessione?", si domandò il ragazzo. Internet da quelle parti era davvero inutilizzabile, ma non poteva permettersi una connessione super veloce al momento.
Dopo un tempo che gli sembrò infinito, il caricamentò finì e si aprì la schermata del gioco. Ma solo per un istante, giusto prima che un messaggio con un grosso punto esclamativò bloccasse tutta la visuale.
Nessun account registrato a questo ID. Impossibile accedere.
Daniel guardò per un momento quella scritta senza capire. Riprovò ad accedere, ma il messaggio riapparve. Non si arrese, e continuò a uscire e rientrare una, due, tre, dieci volte, senza successo.
Iniziava a sudare freddo. Riavviò la TechMask, il router di internet, avrebbe riavviato la casa se ci fosse stato un tasto per farlo.
Dopo più di un'ora di tentativi, si sdraiò sul letto con le mani nei capelli e gli occhi sbarrati. Aveva perso tutto. Era vittima di un furto. Non riusciva a credere che qualcuno gli avesse rubato l’account. C’erano quasi 50 mila Zed là dentro! Come avrebbe fatto a pagare l’affitto?
Aveva inviato fiumi di mail e tentato disperatamente di contattare l'assistenza tecnica in ogni modo possibile, ma il responso era sempre lo stesso. A loro risultava tutto regolare. Sembra che lui avesse dato il permesso per il trasferimento del proprio account a terzi.
“Qui risulta che lei stesso abbia approvato il passaggio. Non sappiamo come aiutarla”, gli avevano detto.
Ora se ne stava lì, come un ameba sul letto sfatto, con le mani che gli tremavano leggermente e un senso di malessere a tutto il corpo, mentre valutava cosa fare della sua schifosa vita.
Poi, inaspettatamente, il telefono squillò.
Daniel prese lo afferrò rapidamente. Non era solito ricevere chiamate, che fosse il supporto tecnico? Senza perdere tempo prese la chiamata e rispose.
«Pronto?»
«Ho informazioni sul tuo account. Ore 16. L’indirizzo ti arriverà per messaggio. Click»
Daniel avrebbe voluto parlare ma non gli venne dato il tempo. Chiunque fosse, aveva già riattaccato.
“Cosa diavolo sta succedendo?”
Da qualche parte in centro città, 16:18
La giornata era stata un inferno. Nel pomeriggio, con il cuore in gola, Daniel preso i mezzi per raggiungere l'indirizzo che gli era arrivato per messaggio. Proveniva da un account anonimo che sembrava essere già stato cancellato poco dopo, e quindi inrittracciabile. Era disperato e qualunque cosa fosse quella storia doveva andare fino in fondo.
Ci volle quasi un ora tra camminate e cambi, quando finalmente arrivò a destinazione. Un giornalaio di quelli disordinati e polverosi si incastrava tra il cemento di una grande palazzina. All'interno c'era solo un uomo alla cassa, visibilmente disinteressato, che non si prese la briga nemmeno di fargli un cenno. Daniel si guardò un po' in torno in dubbio sul da farsi, stava per chiedere al tipo dietro il bancone quando il telefono vibrò di nuovo.
Un nuovo messaggio: ‘La porta a destra del bancone. Non presentarti. Non dire una parola. Non fare il tuo nome. Siediti e aspetta.’
“Non molto rassicurante”, pensò il giovane.
Seguì le istruzioni e in silenzio entrò nella stanza indicata mentre il giornalaio non lo degnò nemmeno di uno sguardo.
Era un piccolo stanzino con poche sedie e un vecchio tavolo impolverato. Insieme a lui c'erano altre quattro persone che aspettavano in religioso silenzio. Due ragazzi, uno con vistosi anelli alle dita mentre l'altro sembrava uscito da una qualche fiera del fumetto super nerd, e due ragazze. La più grande portava occhiali da vista ed era seduta con la schiena dritta senza nemmeno appoggiorla allo schienale, al contrario dell'altra che invece era tutta rannicchiata poggiando i piedi sulla sedia in una posa che sembrava tutto fuorché comoda.
Stavano aspettando qualcosa.
Fece un piccolo cenno con la mano e si mise a sedere. Non si sentiva affatto a suo agio.
Il cuore gli batteva a mille: temeva di essere finito in qualche guaio. Delinquenti, rapinatori, ricattatori, mafiosi… le possibilità gli scorrevano davanti agli occhi. E finivano tutte male.
Improvvisamente un uomo entrò dalla porta. Era un signore di colore alto e asciutto, vestito di tutto punto.
Prese una sedia e la mise vicino ai cinque, poi rimase per diversi secondi nel silenzio più totale a fissarli.
«Mi fa piacere che siate venuti tutti» disse l’uomo. «Potete chiamarmi Mr. Black.» Si fermò un attimo, con un leggero sorrisetto in faccia «L’avete capita, no?»
I ragazzi lo fissavano perplessi. Dovevano davvero stare al gioco?
Visto l’umore del suo pubblico, Mr. Black decise di riprendere. «Dicevo… potete chiamarmi Mr. Black. Sapete tutti perché vi ho riunito qui oggi.»
Il ragazzo con gli anelli seduto di fianco a lui si alzò all'improvviso esplodendo: «Maledetto stronzo! Ridammi immediatamente tutto. Come cazzo ti sei permesso di svuotarmi il PG?» Era paonazzo e sembrava che le vene del collo potessero esplodergli da un momento all’altro.
«Mr. Red, la prego, si calmi. Non è mai una buona idea minacciare chi sta cercando di assumervi.»
“Assumerci? Assumerci per cosa?” pensò Daniel confuso. Che avesse sbagliato stanza?
«Signori, sono qui per offrirvi lo stipendio dei sogni: 100 milioni di Zed. A testa!»
Cento milioni?! Daniel strabuzzo gli occhi, incredulo. Di che cosa stavano parlando? Era una cifra sufficiente per vivere una vita senza mai lavorare.
«Dove sta la truffa? Quindi non sono l’unica a cui avete svuotato il PG? Sei stato tu?» chiese la ragazza con gli occhiali.
«Mrs. Blue. Si calmi, non c’è nessuna truffa. 100 milioni di Zed. È questa la mia offerta. In cambio dovrete vincere l’Eternal League per me. Nulla di più!»
Daniel spalancò la bocca. Era chiaro che lo stavano prendendo in giro. Uno scherzo di cattivo gusto. Che richiesta era?
Anche se quell'uomo sospetto fosse stato serio, perché avrebbe dovuto rivolgersi a lui che non era altro che un giocatore mediocre. L’Eternal League era il primo torneo mondiale per inaugurare la nuova espansione. Le più grandi squadre del mondo si allenavano da anni in vista di questo evento. Avrebbero partecipato centinaia di giocatori provenienti da tutto il mondo, molti sponsorizzati da multinazionali o addirittura intere nazioni!
Il ragazzo dai capelli lunghi si fece avanti prendendo la parola: «Sembra davvero una truffa, o comunque un pessimo investimento. Come credi che possiamo fare una cosa del genere? Nemmeno ci conosciamo, è strategicamente impossibile. Soprattutto ora, che tutti i nostri PG sono andati. E comunque non ho mai nemmeno messo piede a Diamante… Non sono minimamente paragonabile ai giocatori professionisti»
Mr. Black si fermò un attimo a riflettere.
«Mr. Orange. Le prometto che le esporrò tutto. Pensa davvero che io e la mia "società" stanzieremmo 400 milioni di Zed sui primi che capitano? E poi voi avete tutti statistiche ottimali.»
"Ottimali?" pensò Daniel quasi ridendo dentro di sé. Lui era a Bronzo I, in pratica un signor nessuno. Anche se quel ragazzo fosse stato Oro, la differenza anche solo con un giocatore a Platino I sarebbe stata come il cielo e la terra.
«Ah beh, sì, inoltre, se accettate vi ridaremo indietro tutto. Anche in caso di fallimento, ovviamente. Non credo vi rimanga molta scelta. Soprattutto se lei, Mr. White, ha intenzione di pagarsi l’affitto.»
Mr. Black guardò Daniel dritto negli occhi con un sorriso quasi rassicurante.
“Quindi io sarei… Mr. White?! E questo come diavolo sa del mio affitto?”
«100 milioni per vincere un torneo. A me sembra una sfida impossibile, sinceramente…» ribatté la ragazza.
«Noi ci fidiamo di lei, Mrs Blue, e di tutti voi. Abbiamo messo in gioco molto e siamo pronti a scommettere che non ci deluderete. Ognuno di voi è stato selezionato con molta attenzione, osservato per mesi prima di farvi venire qui. Non ci aspettiamo che accettiate immediatamente, però vi assicuro che rifiutando quest'offerta non potrete fare altro che pentirvene.»
I quattro rimasero in silenzio qualche istante, poi la ragazza, Mrs. Blue, parlò di nuovo: «Ok, perché no, d'altronde sembra interessante. Vediamo cos'hai da offrire.»
«Oh, perfetto, vedete? Mrs. Blue è dello spirito giusto. Voi che volete fare?» esclamò Mr Black allargando le braccia. Il comportamento amichevole dell’uomo stonava totalmente con la situazione.
Non c’erano, però, molte alternative; anche con una denuncia non potevano fare nulla. Sarebbe comunque risultato che fossero stati loro a svuotarsi l’account, proprio come gli era stato confermato dall’assistente virtuale. Forse quel Mr Black diceva la verità e si sarebbe potuto portare a casa quei 100 milioni. Oppure poteva essere tutto una bugia, ma arrivati a quel punto Daniel voleva comunque vedere come sarebbe andata avanti.
Gli altri tre annuirono in silenzio con non molta convinzione ma di certo molta curiosità.
«Perfetto! La cosa non può rendermi più felice. La faccenda è un po’ lunga, quindi direi di iniziare con le presentazioni.»
Black si voltò verso il primo ragazzo che aveva parlato tirando fuori un piccolo porta documenti, da cui estrasse alcuni fogli.
«Mr. Red. Ho qui il suo curriculum, e cosa devo dirle, notevole! La sua precisione con le armi da tiro è del 100%, con un rateo di colpi alla testa in PvP nelle ultime 20 partite che sfiora il 95%. Sa che questi numeri sono davvero fuori scala?»
Daniel sbarrò gli occhi a sentire quelle statistiche. In PvP la precisione con le armi a distanza era considerata ottima se si raggiungeva almeno il 60%, con i pro che superavano appena il 75%. Per i colpi alla testa la percentuale scendeva al di sotto del 50% in genere. Erano numeri che avrebbero fatto scalpore anche a Diamante!
«Ehi, cosa leggo qui? Rango Argento III. Degradato 47 volte per flame. Interessante, non è mai riuscito a passare la soglia dell’Oro… Beh, credo sia ora di andare oltre. Mr. Orange. Uno dei più grandi esperti di NEXT, con 79 guide al gioco tra le 100 più visitate del forum. Niente male. Qui vedo che ha aggrato da solo Garguan per tutta la durata del Boss. Impressionante, in genere si utilizzano almeno 3 tank per una cosa del genere.»
«Eh, sì, ecco, quello era solo perché c'era un difetto nel calcolo delle distanze dovuto a un'inesattezza nella rappresentazione grafica del terreno che-»
Black interruppe con un cenno il ragazzo zittendolo così da poter continuare. «Non ho dubbi sulle sue capacità Mr Orange, grazie comunque dellac concisa spiegazione»
Daniel continuò nel mentre a chiedersi con chi fosse seduto? Quel tizio aveva tenuto l’aggro di un Boss da end game da solo. Non aveva mai sentito di qualcuno in grado di compiere un’impresa simile!
«Ma vedo, suo malgrado, che ha meno del 10% di attività online. È spesso AFK immerso nei suoi calcoli per nuove build, non è vero?» Mrs. Blue, ora veniamo a lei. Che piacere. La migliore maga che conosca. Non so se ne è a conoscenza, ma secondo i nostri dati lei è tra i venti maghi più veloci su tutta Atlas. Qui dentro col suo rango Oro I è quella che si è classificata più in alto durante le stagioni passate. Se riuscisse a bilanciare un po' di più il tempo che spende a svolgere quest poco utili con attività più "utili" sono sicuro che brillerà!»
«Mrs. Plum, ora è il suo turno. Secondo i dati che abbiamo raccolto lei possiede uno dei rating più alti in cure e crowd control tra tutti i support che abbiamo analizzato. Devo ammettere che nel suo ultimo torneo ha mostrato capacità fuori dal comune, è stato un piacere seguirla, davvero formidabile. Anche se in realtà non ho mai visto tanta sfortuna nel trovare compagni di squadra. In tutte le sue partite ha sempre perso per colpa di qualche imbranato. Ma le prometto che questa volta non sarà così!»
Mrs. Plum fece un leggero sorriso e arrossì lievemente. Trovare support capaci era sempre più raro, perché nessuno voleva mai farlo. Averne uno a livelli come i suoi avrebbe fatto davvero la differenza.
Poi, Black si voltò verso Daniel, girando qualche foglio e leggendo per un poco in silenzio.
«Ora veniamo a lei, Mr. White. Lei è la nostra punta di diamante. Vediamo un po’: Bronzo I. Rango massimo: Argento II. Ottimo.»
«Tutto qui?» chiese Daniel stranito; dove erano tutte le statistiche o le valutazioni tecniche?
«Ah non si preoccupi Mr White, non ci sono altre statistiche degne di nota che sia utile condividere in questa sede. Lei è qui, è stato selezionato e approvato da tutti, e questo è ciò che importa. Ho fatto io stesso molte pressioni per includere il suo nome, sa?Ma non perdiamoci in chiacchiere, è ora di spiegarvi il piano!»
Le luci si spensero e un proiettore illuminò una parete, mostrando una presentazione, senza dare il tempo a Daniel di ribattere.
«Allora, signori. Come avete appena sentito siete stati selezionati tra migliaia e migliaia di giocatori per andare a formare il nostro… dream team, se così si pul dire. Sfortunatamente per voi, tutto questo deve rimanere segreto! Nessuno deve sapere di questa cosa, è estremamente importante. Se doveste rompere il silenzio, i vostri 100 milioni e il vostro account andranno in fumo.»
Tutti fissavano quell’uomo parlare della missione con una leggerezza innaturale.
«Il piano è di per sé molto semplice: vi verranno forniti nuovi account e una nuova identità su NEXT. Il vostro primo obiettivo sarà raggiungere il livello 50 in solitaria, senza avere contatti con gli altri presenti in questa stanza. Giunti a quel punto, potrete finalmente fondare i Rainbows, la vostra gilda, che dovrete spingere in alto nella classifica. Secondo le nostre previsioni, non dovreste avere poblemi a raggiungere Diamante V. A quel punto, dovrete solo continuare a scalare la vetta per guadagnarvi un invito all'Eternal League e, beh, vincerla. In ogni caso, verrete seguiti da alcuni membri del mio gruppo che vi daranno una mano se fosse necessario.»
Fece una breve pausa, poi continuò: «È importante che tutto questo risulti naturale e casuale. Non vi siete mai visti né conosciuti prima. Non avete mai avuto contatti, e non dovrete averne fino al momento di fondare la gilda. Chiaro?»
Tutti annuirono, ancora un po' confusi.
A quel punto, Mr. Black diede a ognuno di loro una tessera contenente i dati del nuovo account.
«Signori. Il nostro incontro è finito. Vi prego di tornare alle vostre case senza parlare. Divertitevi con i vostri nuovi personaggi e buona fortuna!»
