Libro 1 - Capitolo 25
Parole: 1.6K

Dimostrare chi comanda

Dopo un breve caricamento White si trovò finalmente nella Valle delle Lacrime. Al suo fianco Pickle, GingerB e Rradiator stavano già discutendo sulla strategia.

«Allora io e Pickle andiamo avanti» spiegava Rradiator con tono autoritario «Ginger, tu ovviamente stai pronta per quando ti chiamiamo le cure»

La ragazza fece un cenno con la testa spostando poi il suo sguardo verso White. Il monaco sembrava perso nei suoi pensieri, rimanendo in disparte.

«E per quanto riguarda White?» chiese curiosa la cameriera. In effetti Rradiator non aveva dato nessuna istruzione sul ruolo di Daniel all’interno del gruppo.

A quella domanda Rradiator fece una piccola smorfia «Sinceramente non ho mai visto un monaco giocare decentemente. Quindi se non mi sta tra i piedi può fare quello che vuole. L’importante è che poi non venga a piangere per delle cure, quelle servono a noi…»

Oramai Daniel era irritato anche al solo sentire la voce di Rradiator. Se non fosse per Pickle, avrebbe già attivato il PvP e gli avrebbe fatto rimangiare ogni parola a suon di pugni.

White si trattenne e rispose a tono «Tranquilli. A differenza tua, io posso chiudere questo dungeon anche da solo. Quindi Ginger, tieni d’occhio tu Pickle e quest’altro qui, al resto penso tutto io»

Dal microfono di Rradiator si poteva quasi sentire il rumore dei suoi denti strusciare tra loro per la rabbia. I monaci erano sempre stati dei combattenti relativamente deboli; avevano un ampio spettro di capacità che andavano dalla cura al danno diretto, ma non erano in grado di eccellere in nessuno di essi.

Sulla carta la classe non era poi tanto male, il problema è che richiedeva un’abilità di gioco e un tempismo fuori dalla norma, tanto che nemmeno i giocatori professionisti la prendevano in considerazione. Perché spendere anni di allenamento per essere un monaco decente quando nello stesso tempo era possibile imparare una qualunque altra classe alla perfezione?

«BENE!» sbottò Rradiator alle parole di White «Se ti trovo anche solo una volta in mezzo ai piedi, sappi che questo è l’ultimo dungeon che faremo insieme!»

“Come se mi dispiacesse…”, pensò Daniel con un leggero sorriso. Perdere una testa calda come Rradiator non sarebbe certo stata una tragedia, anzi, sarebbe stata una benedizione!

Rradiator lanciò nuovamente uno sguardo di sdegno prima di rprendere con la spiegazione della strategia «Ok, quindi ricapitolando dovete stare attenti agli Uomini Pesce. Non sono molto resistenti ma i loro attacchi infliggono Sanguinamento.»

GingerB strinse con forza il suo Tomo dell’Acqua. Il malus Sanguinamento era estremamente pericoloso. Mentre si era sotto il suo effetto si perdeva una percentuale di vita ogni secondo per tre secondi. Non solo, il malus poteva essere applicato più volte incrementandone così la durata ed i danni!

Anche se aveva imparato [Ripristino] con cui poteva curare gli status negativi, il tempo di ricarica di quell’abilità era abbastanza elevato. Per quanto potessero essere preparati, l’intero party doveva stare attento a non farsi colpire o non ci sarebbe stata cura in grado di salvarli.

«Bisogna stare molto attenti soprattutto a quelli armati di arco.» continuava Rradiator «Se iniziassero ad essere troppi dobbiamo prendere in considerazione una ritirata strategica.»

A quelle parole a White scoppiò quasi da ridere. Se ci fosse stato bisogno di una “ritirata strategica” in un dungeon di livello 20 con due tank e un curatore, era meglio che cambiassero gioco.

Daniel era ormai stanco di aspettare con le mani in mano. Era lì per guadagnare esperienza e salire in fretta. Non poteva rimanere indietro ancora a lungo. Ripensò all’incontro con Red ed alle sue capacità di combattimento sbalorditive. Se anche gli altri fossero stati solo la metà di quel ragazzo, Daniel ci stava facendo la figura del novellino.

Questa cosa lo mandava in bestia. Mr. Black, con tutti i suoi misteri e i suoi segreti, dopo averlo tirato fuori a forza dal suo appartamento e dopo avergli rubato il suo account, ora pretendeva che fosse anche in grado di imparare alla perfezione una classe con cui non aveva mai giocato.

Non una classe qualunque, un monaco per giunta! Per quanto gli rodesse, quello che diceva Rradiator su di loro era vero: non esistevano monaci competitivi. Nessuna delle prime 5 grandi gilde aveva un monaco nella formazione principale. Ci sarà pur stato un motivo?

“Così non va affatto bene…”, pensò affranto Daniel. Dentro di lui poteva sentire un misto di rabbia e sconforto. Con la sua abilità di preveggenza se gli fosse stato affidato un Mago o un Ladro avrebbe di certo fatto scintille. O perché no, un bel Guerriero come nel suo vecchio account.

La voce di Rradiator riportò Daniel fuori dai suoi pensieri «Bene se vi è tutto chiaro ora possiamo andare. Tu stai dietro a guardare White»

Daniel si morse la lingua per evitare di urlargli in faccia insulti di ogni tipo. Sapeva che litigare non avrebbe portato a nulla. C’era un solo modo per fargli chiudere la bocca.

Rradiator stava avanzando insieme a Pickle verso il fiume. Da lì avrebbero seguito il corso della valle fino a raggiungere il lago dove sarebbe apparso il boss. Il dungeon era abbastanza lineare, senza strade secondarie o stanze segrete.

In lontananza a qualche decina di metri il gruppo vide i primi uomini pesce, intenti a pattugliare la zona. Erano in cinque, tre armati di lancia e due di archi.

Rradiator si voltò verso i compagni con lo sguardo di uno che sapeva cosa stesse facendo «Bene, il primo gruppo, ora come abbiamo dett-»

Le parole però gli morirono in gola quando vide scattare White di fianco a lui, gettandosi in direzione dei mostri senza timore.

Davanti a quella scena, a Rradiator stavano per esplodere le vene del collo dalla rabbia. Quello era esattamente ciò che intendeva con ‘stare in mezzo ai piedi’.

White dal canto suo se ne sbatté arrogantemente di ciò che pensasse il guerriero. Ormai era deciso a finire quel dungeon nel minor tempo possibile e tagliare immediatamente i ponti con Rradiator. Ma soprattutto gli avrebbe gettato in faccia le sue reali capacità, così da fargli rimangiare ogni singola parola.

Il modo più veloce per abbattere i nemici era sicuramente quello di attuare una tattica simile a quella della Cittadella del Vulcano. Doveva avvicinarsi ai nemici, raggrupparli nello spazio più stretto possibile e poi scaricare tutte le sue abilità sull’intero gruppo.

L’unica difficoltà era la presenza di numerosi nemici con attacchi a distanza, cosa che complicava non poco la situazione. Ma White non si sarebbe fatto scoraggiare. Doveva solo prenderci la mano.

“Iniziamo in piccolo”, pensò. Un leggero sorriso si delineò sotto la TechMask.

Rapidamente si avvicinò ai cinque nemici ed appena si trovò alla giusta distanza si lanciò a capofitto con [Calcio Volante] mirando all’Uomo Pesce più vicino. In un attimo era già addosso al gruppo. Gli archi tesi, le lance pronte a colpire.

Dietro di lui, dalla distanza, a Rradiator scappò un sorriso. White si era gettato senza pensare ed ora ne avrebbe pagato le conseguenze. Da quella distanza schivare cinque attacchi sarebbe stato impossibile.

Impossibile per molti, forse. Ma Daniel non era più un normale giocatore. La sua velocità di reazione fu fenomenale. Il monaco non aveva ancora messo un piede a terra che immediatamente scaricò un [Calcio Rotante] addosso all’Uomo Pesce di fronte a sé. Questo venne scaraventato inevitabilmente addosso ai suoi compagni, gettandoli indietro di un metro.

Poteva non sembrare tanto ma così facendo White aveva interrotto l’animazione dei loro attacchi, rimanendo quindi illeso.

Davanti a quella scena Rradiator rimase senza parole. Il tempismo di White era stato davvero eccellente, doveva ammetterlo.

Proprio in quell’istante però, mentre gli Uomini Pesce si stavano riassestando per scontrarsi nuovamente col monaco, White schioccò le dita. Con un suono sordo un’esplosione investì tutti e cinque i nemici lasciando i loro cadaveri grigi e mollicci a terra.

Quello era [Palmo Tremante]! Dopo aver messo una ‘carica’ su di un nemico era possibile farlo esplodere, infliggendo gravi danni a lui ed a tutti i nemici vicini.

White, soddisfatto, si guardò le mani. I Tirapugni Infernali erano davvero spaventosi. I suoi danni erano quasi raddoppiati grazie ad essi.

Dietro di lui Rradiator invece era immobilizzato. Come diavolo aveva fatto quel monaco? Quando aveva applicato il [Palmo Tremante]?

«Wow, davvero spettacolare.» esordì GingerB da dietro i due guerrieri «Nemmeno mi ero accorta che avesse applicato la carica tra il [Calcio Volante] ed il [Calcio Rotante]. È stato velocissimo! Una frazione di secondo e non sarebbe andata allo stesso modo»

«Come… Cosa?!» Rradiator non voleva credere a quello che era appena successo. Quello che aveva davanti doveva per forza essere un vero esperto, un professionista. Cosa ci faceva in mezzo a gente come Pickle?

All’improvviso la vergogna per ciò che aveva detto poco prima iniziò a salire ed a farlo sentire male.

«Che figura da idiota…» disse il guerriero tra sé e sé tentando di trattenere le lacrime.

«YEEEEH!» la voce squillante di Pickle risuonò allegra alle spalle di White «Io l’avevo detto che sarebbe stata una passeggiata con uno come te amico mio!»

La sincerità e l’allegria di Pickle strappò un sorriso a Daniel, immerso nei suoi pensieri guardando i corpi dei mostri che andavano via via scomparendo.

Per quanto di basso livello o semplice fosse quel dungeon, le sfide rendevano Daniel euforico. Negli anni passati la sua passione per NEXT si stava lentamente affievolendo. Era ormai una routine, non riusciva a trovarci un vero e proprio stimolo.

In quei giorni invece in cui era Mr. White qualcosa era cambiato. Ogni volta che si metteva la TechMask ed entrava nel mondo di Atlas sentiva qualcosa di nuovo, una passione che non provava da anni.


Capitolo 25 - Dimostrare chi comanda - FINE
Ti è piaciuto il capitolo? Fai una piccola donazione!