Libro 1 - Capitolo 28
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Nero, rosso, Pickle!

Lo scontro con la Vergine Infausta aveva messo a dura prova il gruppo. Senza White a tenere sotto controllo la situazione, di sicuro non ce l’avrebbero mai fatta.

«Sei stato un grande White!» schiamazzò Pickle mentre le ultime ceneri dello spettro svanivano nel nulla «Se non ti avessi incontrato quel giorno all’Accampamento dei Goblin pensa cosa mi sarei perso!»

Anche GingerB sembrò tornare la stessa di prima, correndo verso i compagni. La sua espressione dura e scontrosa che l’aveva caratterizzata per tutto lo scontro aveva lasciato posto al viso solare e sorridente che Daniel aveva visto in Annette.

La cameriera si avvicinò al monaco e fece un profondo inchino «La ringrazio Mr. White, la sua abilità è certamente superiore alle mie aspettative. Mr. Black me lo…»

A quelle parole si morse la lingua. Daniel rimase un momento bloccato, incredulo su quello che aveva appena sentito. Annette aveva appena fatto il nome di Mr. Black?!

Daniel rimase fisso a guardare la ragazza, cercando di capire se lo avesse sentito sul serio o se lo fosse sognato.

«Annette, ma tu… come conosci Black?» disse White incredulo «Ne sai qualcosa? Cosa mi stai nascondendo?!» il volume della sua voce si alzò all’improvviso, tanto da arrivare letteralmente a urlare alla ragazza. Annette, presa dal panico, si gettò a terra in un inchino profondo.

«Annette, rispondimi! È un ordine!» urlò furioso White. Non poteva credere che quella ragazza avesse contatti con Black e non gliene avesse ancora parlato.

«Io… signor White… Non… non credo sia questo il momento adatto…» disse Annette con un filo di voce voltandosi leggermente verso sinistra. Non molto distanti infatti Pickle e Rradiator li stavano osservando sbigottiti. Non si aspettavano un litigio tanto forte tra i due compagni.

Daniel fece un respiro profondo mentre il cuore gli batteva ancora forte nel petto. Per quanto gli piacesse essere ‘White’, il mistero che aleggiava intorno a quel Mr. Black ed a tutta la storia dei Rainbows lo mettevano a disagio.

“Red, Orange, Plum e Blue”, pensò White ritornando con la memoria a quel giorno nel retro della fumetteria. Il giorno in cui aveva incontrato Mr. Black, quando tutta la sua semplice vita venne ribaltata e venne catapultato nella folle corsa all’Eternal League.

«Va bene.» disse White secco girandosi di scatto «Forse hai ragione, ora non è il momento. Ma approfondiremo questa storia non appena usciti di qui. Se provi a scappare mi tolgo la TechMask e vengo a prenderti per il collo di persona, lo giuro.»

La sua voce tremava appena, ma le sue parole furono sufficientemente cariche di rabbia da spaventare GingerB, che subito iniziò a scuotere la testa facendo sì, senza osare alzare lo sguardo. La tensione che si era andata a creare era quasi palpabile e sia Pickle che Rradiator se ne stavano a distanza di sicurezza, ancora confusi su ciò che stava accadendo.

«Bene!» esclamò White con un finto sorriso stampato in faccia, come se non fosse accaduto nulla «Cosa sono quelle facce? È ora di andare avanti!»

A quelle parole i due guerrieri si guardaron l’un l’altro. Era ovvio che chiedere non avrebbe portato a nulla, e dopo aver visto White così arrabbiato era forse meglio starne alla larga e fare come diceva. Così senza una parola i due si avvicinarono al compagno, come se nulla fosse mai successo.

L’esperienza ottenuta dalla Vergine Infausta fece salire tutti di un livello; solo quello faceva capire quanto difficile fosse uno scontro con quello spettro. Ma non era ancora finita!

«Ehi, c’è ancora da controllare il loot!» gridò Pickle tornato immediatamente euforico mentre si avvicinava al grosso scrigno sfregandosi avidamente le mani «Chissà cosa abbiamo droppato!»

Gli occhi del guerriero erano illuminati dalla curiosità. Gli scrigni lasciati dai boss segreti regalavano sempre oggetti di ottima qualità.

I quattro si avvicinarono alla cassa, lasciando che fosse White ad aprirla.

Anello della Vedova trovato!

Falce argentea trovata!

Polvere spettrale x5 trovata!

Lino dell’Ade trovato!

I quattro rimasero a bocca aperta. Sia l’anello e la falce erano ottimi drop e la polvere poteva essere venduta anche a 20 Zed l’una. Ma il Lino dell’Ade? Il nome dell'oggetto era in rosso acceso. Significava solo una cosa.

«È forse... un oggetto di rango Eterno?!» esclamò Rradiator senza parole.

Quella era il nuovo livello di rarità aggiunto con l’espansione, di livello superiore perfino al rarissimo grado Diamante. Erano oggetti così rari che probabilmente erano i primi a trovare una cosa simile!

«Sì… ma cosa è?» chiese ingenuamente Pickle. In effetti gli altri tre erano così concentrati sul rosso del nome dell’oggetto da non aver nemmeno pensato a cosa fosse.

White analizzò l’oggetto:

Lino dell’Ade

Raro materiale filato direttamente dalle vesti di coloro che hanno ormai lasciato questo mondo. Resistente come il ferro e leggero quanto l’aria, è ottimo per creare vesti o armature leggere.

«Sembra… un oggetto per l'artigianato...»

Daniel era un po’ deluso. Nessuno di loro era un artigiano, Daniel non sapeva creare nemmeno una banale pozione. Per quanto fosse un oggetto rarissimo, non aveva idea di cosa farsene.

«Beh, almeno potrebbe valere qualcosa. Magari ci tiriamo fuori due o trecento Zed!» esordì Rradiator.

In effetti non aveva tutti i torti. Certamente qualche gilda avrebbe acquistato quell’oggetto più che volentieri per farci qualche esperimento.

«Lo faremo valutare una volta usciti dalla Valle. Ora non è il momento di perdere tempo, proseguiamo» disse fermamente White. Aveva una certa fretta di finire quel dungeon. Alla fine era lì dentro solo per guadagnare livelli e raggiungere gli altri compagni.

“Se continuo a perdere tempo Mr. Black potrebbe arrabbiarsi…”, pensò con una leggera smorfia.

I quattro si alzarono e si prepararono a completare il dungeon. Nessuno di loro osò chiedere nemmeno un singolo pezzo del tesoro della Vergine a White. Essere al cospetto di un tale esperto era già di per sé un premio per loro.

I quattro ripresero la via vicino al fiume. Ma il numero e la densità dei nemici non faceva che aumentare. Non mancava molto al lago dove si trovava il Boss finale e con White al comando la velocità con cui uccidevano le orde di Uomini Pesce era impressionante.

Seguendo i suoi ordini e prendendo la mano con i tempismi anche Pickle sembrava un giocatore totalmente diverso. La sua lancia penetrava facilmente le difese dei mostri, abbattendone a decine con pochi affondi.

In meno di 10 minuti erano finalmente arrivati al Boss finale del dungeon, il terribile Tharagos, Signore delle Profondità.

La strada si allargò andando a formare un grosso spiazzo al ridosso dell’enorme lago alla fine del dungeon.

Tharagos era un boss abbastanza difficile, ma dopo aver sconfitto la Vedova il gruppo non si sarebbe fatto intimorire.

«A differenza della Vedova questo boss ha molta più vita e difesa. Inoltre con lui continueranno ad apparire diversi uomini pesce. Sarà un combattimento basato sulla vostra capacità di mantenere la concentrazione» disse White preparandoli allo scontro.

Senza un DPS in squadra abbattere un boss resistente come Tharagos avrebbe richiesto diversi minuti. Non era difficile sconfiggerlo ma era un attimo perdere la concentrazione e mandare tutto in malora.

«Pickle, tu sarai addetto al contenimento delle orde, mentre Rradiator e io terremo l’aggro del boss. Ginger tu dovrai supportarci per tutto il campo stando ben attenta a non allontanarti troppo da noi, pensi di farcela?» chiese White alla cameriera.

La ragazza fece un cenno sicuro con la testa leggermente rossa in viso. Non avrebbe più dubitato degli ordini di White come era successo contro la Vedova. Questa volta avrebbe dato il meglio di sé, sarebbe stata perfetta! Ne andava del suo stesso lavoro.

I quattro avevano appena fatto pochi passi all’interno dello spiazzo quando le acque del lago si fecero scure e mosse. Il lago iniziò a ribollire violentemente quando a pochi metri dalla riva una figura verdastra inizio ad uscire.

Era un enorme mostro munito di tentacoli e una bocca fitta di denti simili a quelli dei pesci di profondità. Decine di occhi vitrei ruotavano e si muovevano rapidamente in tutte le direzioni osservando ciò che li circondava.

Un fetore terribile di pesce andato a male riempì immediatamente l’aria. L’odore, unito al disgusto per quell’orribile creatura, stava per far vomitare Daniel.

“È veramente eccessivo… i programmatori di NEXT a volte non sanno proprio darsi un limite…”, pensò White mentre abbassava le impostazioni sensoriali della TechMask. L’immersione completa andava bene, ma così era davvero troppo.

«Allora capo che facciamo? Andiamo?» chiese Rradiator come un soldato al suo generale.

White guardò il guerriero. Il suo modo di fare era nettamente cambiato mentre attraversavano quel dungeon, e la cosa non poteva che fargli piacere.

«Bene tutti pronti come da piano. Pickle inizia dal lato destro, andiamo!»

I quattro scattarono rapidi nel bel mezzo della radura. I Tirapugni Infernali di White iniziarono a rilasciare grosse fiamme e fumo scuro, come se sentissero l’ebrezza dello scontro imminente.

Daniel strinse i pugni. Qui avrebbe dimostrato che era in grado non solo di combattere al livello degli Esperti, ma anche di tenere il comando dei suoi sottoposti e portarli alla vittoria.

Improvvisamente dalla sua destra un grosso Uomo Pesce armato di lancia apparve pronto a colpirlo. Si trovava poco distante da White, al quale quasi non venne un colpo, ma, come un missile, il nemico venne intercettato da Pickle. Con una [Carica] il guerriero piantò la sua lancia dritta nel petto della creatura, per poi finirla in un paio di affondi.

“E bravo Pickle!”, pensò White senza fermare la sua corsa.

Il compagno aveva già dimostrato di avere delle buone capacità, doveva solo farle venire fuori. White fece un leggero sorriso. Aveva fatto bene a dare fiducia a quel ragazzo, sembrava essere l’unico di cui si potesse realmente fidare.


Capitolo 28 - Nero, rosso, Pickle! - FINE
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