Libro 1 - Capitolo 35
Parole: 1.8K

Uno scontro impari

Dal fondo della sala vicino al televisore, Nina continuava a fissarlo senza sosta. Nei suoi occhi si poteva vedere benissimo ardere il fuoco della competizione.

«Uno che viene qui con una TechMask di quelle nuove non si vede tutti i giorni. Cosa ne dici di farti una partitina? O hai paura di essere battuto da una ragazza» disse la ragazza con aria di sfida. A quelle parole il resto del branco iniziò a fischiare e a prendere in giro Daniel.

Per quanto fosse solo una ragazzina, a lui faceva quasi paura. In lei sentiva uno spirito competitivo che poteva paragonarsi tranquillamente a quello delle grandi gilde.

Nel mentre gli alti lo avevano circondato e lo stavano strattonando verso la seggiola di plastica di fronte al televisore. Daniel non vedeva altro modo di uscire da quella situazione se non giocare.

O iniziare a menare calci e pugni e farsi strada verso l’uscita. Ma non era il suo stile, e comunque non dubitava di poter essere sopraffatto da quel gruppo di scalmanati.

Fece un respiro profondo e si mise a sedere. La seggiola di plastica si piegò leggermente sotto il suo peso. Daniel poggiò la sua tracolla a terra e si mise la TechMask; al suo fianco Nina prese posizione con il grosso casco blu con la visiera ancora alzata.

La ragazza trapelava sicurezza, a differenza di Daniel, che si sentiva quasi un cerbiatto circondato da cani da caccia.

“Se qualcuno venisse a sapere di questa cosa la mia vita è finita”, pensò sprofondando nella vergogna per essersi fatto intimorire da un gruppo di bambini.

Si voltò leggermente e vide la tabaccaia ridere sotto i baffi intenta ad accendersi l’ennesima sigaretta.

«A… a che livello sei?» chiese Daniel a Nina abbozzando un sorriso amichevole. Si sentiva quasi stupido.

«Arciere al 64, Rango Platino III, tu?» rispose lei.

Daniel era terribilmente imbarazzato, sapeva cosa sarebbe successo rispondendo a quella domanda.

«Un monaco al 29…» rispose lui con un filo di voce. In quel momento tutti i ragazzini si misero ad urlare sbellicandosi dalle risate.

«Tranquillo metterò il bilanciamento…» disse Nina ridacchiando sotto il casco. Il bilanciamento era un’opzione particolare per i duelli amichevoli, dove livello ed equipaggiamento dei giocatori venivano equiparati.

In genere era usato per differenze di 5 o 6 livelli, non di 40. Per quanto le statistiche dei due contendenti sarebbe state sullo stesso piano, Daniel non aveva abilità di livello alto. Quei ragazzini si stavano prendendo gioco di lui e non poteva oramai farci niente.

Daniel strinse i pugni ed indossò la TechMask. Non appena dentro il menù di NEXT apparve la richiesta.

GoldenLeaf ti ha invitato per un Duello (Bilanciato). Accetti?

“Ormai non ho altra scelta…”, pensò Daniel sconsolato.

Dopo un breve caricamento White apparve dentro una piccola arena ovale. Dall’altro lato c’era GoldenLeaf, una giovane donna dai lunghi boccoli dorati, ricoperta da un’armatura leggera decorata con sinuose trame che richiamavano la natura. In mano teneva un imponente arco ricoperto di bacche e foglie che emanava una luce soffusa e rilassante.

“Per fortuna nelle bilanciate l’equipaggiamento non conta…”, pensò Daniel sollevato. Quell’arco doveva essere almeno di grado Platino. In un normale duello a quella ragazzina sarebbe bastato un solo colpo per eliminarlo.

Poco prima dell’inizio dello scontro a Daniel arrivò un messaggio privato.

“[GoldenLeaf] Cosa ne dici di una piccola scommessa?”

GoldenLeaf vuole scommettere 500z

“C’era da aspettarselo…”, Daniel poteva immaginare che non sarebbe stato un comune duello amichevole. Quella ragazzina voleva spennarlo. Lui ovviamente, da buon pollo, ci era cascato in pieno.

Daniel guardò le statistiche in alto a destra: ping 57. La connessione era migliorata nella zona in quegli anni.

«Supporto: accetta la scommessa» disse Daniel all’improvviso. Non era il tipo da prendersela con dei ragazzini, ma stavano superando il limite. Si sarebbe impegnato e avrebbe dato il ben servito a quella bambina viziata, se lo meritava per come lo stavano trattando.

“[White] Sei pronta allora?”

“[GoldenLeaf] Io sono SEMPRE pronta.”

“Tamarra la ragazza…”, pensò con un sorriso Daniel.

Subito sopra di lui il timer iniziò il conto alla rovescia. Allo zero una sirena diede inizio allo scontro.

Daniel era palesemente in svantaggio. Non aveva abilità di alto livello ed in più combatteva contro un personaggio che attaccava da distanza. Il DPS del suo monaco era ancora basso e comunque era dallo scontro al fianco di Red che non provava del PvP. Non che quella volta fosse stata tutto questo gran un successo.

Senza perdere tempo Daniel iniziò a girare per l’arena sfruttando tutte le coperture possibili. Era ancora troppo distante da GoldenLeaf e, memore dello scontro dell’arciere con il guerriero di poco prima, doveva stare attento. Sapeva che se avesse iniziato a prendere danno ora che aveva appena iniziato, non avrebbe avuto possibilità di vittoria.

Non appena mise piedi allo scoperto una freccia di luce delle dimensioni di un grosso tronco passò a pochi centimetri dal suo viso, andandosi a schiantare rumorosamente contro il muro dell’arena.

“Per un pelo!”, pensò Daniel vedendo le crepe formate di quell’attacco nel punto d’impatto. Le abilità di un personaggio di livello 60 e oltre erano di gran lunga più performanti e distruttive delle sue.

Un sibilo gli fece alzare lo sguardo: una nube di frecce infuocate stava per investirlo; con un rapido movimento il monaco si voltò e spiccò un balzo che lo fece uscire dall’area minacciata.

Un oh di sorpresa s’alzò dai bambini che stavano guardando la partita sul televisore. La prontezza di riflessi di White li aveva stupiti.

«Schivare [Pioggia di Fuoco] e [Mega-Freccia] non ti servirà a nulla, non puoi battermi!» commentò Nina tendendo nuovamente la corda di Biancospino.

Daniel scattava rapidamente da un lato all’altro dell’arena, cercando di rendersi un bersaglio difficile. Nina, invece, era immobile, lì al centro, respirando profondamente per prendere la mira. La barra del caricamento della sua [Freccia del Chaos] era ormai piena.

“Sei solo una pecora, non hai ancora capito che sei finito nell’arena dei leoni!”, pensò l’arciere prima di scoccare il suo colpo.

Non appena le sue dita lasciarono la presa dalla corda dell’arco, l’aria intorno a lei vibrò tanto da sollevarle il mantello e smuovere i lunghi capelli biondi del suo avatar.

[Freccia del Chaos]

Una freccia luminosa dal colore violastro lunga quasi 5 metri si materializzò e schizzò verso White, seguita da otto critstalli più piccoli.

Daniel si vide arrivare incontro quell’enorme dardo a tutta velocità, circondato da raggi violacei che erodevano tutto ciò a cui passava vicino.

Un leggero sorriso apparve sulla faccia di Nina. Il suo avversario si trovava in trappola, lo aveva incastrato in una zona ristretta del campo. Non avrebbe fatto in tempo a spostarsi per schivare quel colpo: l’area coperta dalla [Freccia del Chaos] era troppo ampia.

White, dal canto suo, non si fece prendere dal panico. Senza battere ciglio osservò gli indicatori a lato dello schermo: 68 di ping.

“Devo solo anticipare di poco”, pensò il giovane.

Contro ogni previsione il monaco si gettò di corsa verso l’enorme freccia, lasciando la platea di ragazzini intorno a lui a bocca aperta. D’improvviso White schivò dritto nel bel mezzo della tempesta viola.

[Salto Mortale]

La schivata si trasformò in un balzo che gli fece attraversare il dardo indenne.

«Non la farei così facile!» gridò Nina, sentendo già la vittoria in pungo.

White era ancora a mezz’aria quando otto piccoli dardi cristallini si gettarono su di lui come se fossero missili teleguidati.

“Sei mio!”, pensò la ragazzina sorridendo. [Freccia del Chaos] era la sua Abilità Finale: non solo infliggeva gravi danni ed aveva un’area enorme, ma era seguita da 8 piccoli colpi che andavano ad attaccare il nemico più vicino infliggendo sempre danno critico. In un 1 contro 1 era un’abilità devastante, in grado di terminare gli incontri praticamente da sola se lanciata correttamente.

Ma uno strano suono rovinò i sogni di vittoria della giovane. All’impatto con il monaco, i dardi non segnarono i tanto soddisfacenti “Critico!” in sequenze, bensì da una lunga serie di “Immune!”.

Per un attimo Nina rimase a bocca aperta non riuscendo a capire. Aveva combattuto con diveri monaci in arene Bronzo e Argento, ma nessuno di questi era mai stato in grado di fare una cosa del genere.

White, invece, era appena atterrato con leggerezza completamente illeso. E pronto per ricambiare.


Tutti coloro che passavano vicino alla tabaccheria quel pomeriggio si affacciarono per capire meglio cosa stesse succedendo. Urla, insulti e preghiere di ogni tipo erano tanto forti da potersi sentire chiaramente fin dall’altro lato della strada.

All’interno tutti sembravano di fronte al più grande evento sportivo dell’anno, tanto da attirare l’interesse di alcuni ragazzini più grandi e anche di un paio di adulti.

Sullo schermo lo scontro era da capogiro. White si muoveva attraverso l’arena veloce come non mai mentre dal cielo non facevano altro che piovere frecce colorate che rilasciavano scintille ed esplosioni appena toccavano terra.

L’intero campo di battaglia era ricoperto da centinaia di dardi. Erano abbastanza per uccidere un intero esercito, ma non a sufficienza per colpire Daniel.

Il click click del controller di Nina si era trasformato in un rumore di fondo come il ticchettio di un orologio di notte, tanto che nessuno ci faceva più caso. Ormai erano tutti concentrati sul duello.

Daniel iniziava a sudare, dentro quel tabacchino non girava un filo d’aria, ma non cedeva il passo di un millimetro. Ogni volta che una freccia lasciava l’arco di GoldenLeaf, White era già pronto a schivarla.

Dall’inizio dell’incontro Nina non era riuscito a prendere quel dannato monaco con nemmeno una freccia. Nemmeno una. Questa cosa la mandava su tutte le furie.

«Forza, forza Nina! Stendilo!» gridavano i bambini tifando la loro campionessa. Ma non era tutto. Alcuni di loro, vedendo le abilità di Daniel, iniziarono ad avere dei dubbi.

«Certo… che è bravo.» sussurrò uno di questi ad un amico «Non avevo mai visto Nina faticare tanto. Forse questa volta potrebbe non farcela.»

Un leggerissimo sorriso si delineò sul viso di Daniel. Fino a quel momento quello non era stato un duello. Quello era un massacro. White non faceva altro che schivare tutte le frecce di GoldenLeaf per poi avvicinarsi fino a portata di [Calcio Volante].

Una volta gettatosi sull’arciere White utilizzava tutte le abilità possibili prima che la ragazza si allontanasse nuovamente con una [Ritirata], balzando indietro.

A quel punto non gli rimaneva che schivare tutte le frecce in attesa della ricarica di [Calcio Volante].

Nina era tesa e lo scontro si stava facendo più lungo e duro del previsto. Ma non per questo le sue abilità erano calate. Anzi, anche se si stava pentendo di aver sottovalutato il suo avversario, ora ci stava mettendo tutta sé stessa; la cosa la inebriava, la rendeva felice.

Ad ogni freccia scoccata, ad ogni schivata, le sue abilità e la sua concentrazione sembravano aumentare.

Lo scontro non era più una semplice sfida, in quel momento il duello era giocato a livelli ben superiori a qualunque cosa che fosse mai stata vista su quel vecchio televisore.


Capitolo 35 - Uno scontro impari - FINE
Ti è piaciuto il capitolo? Fai una piccola donazione!