Libro 1 - Capitolo 40
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Ottimizzazione

Dal finestrino si potevano ancora vedere le case di cemento della periferia prima che la corrozza s’immergesse nuovamente nelle gallerie sotterranee della metropolitana. Daniel fissava un punto nel vuoto, ancora incredulo di ciò che gli stava capitando. Ogni tanto si domandava cosa sarebbe successo se quel giorno Mr Black non lo avesse scelto per entrare a far parte dei Rainbow.

In pochi giorni la sua vita si era completamente capovolta; aveva conosciuto nuove persone, tanto interessanti quanto strane. Inoltre aveva scoperto cosa si provasse a vivere in un Café di lusso, con tanto di cameriera, o venir contattati da una delle Gilde più potenti e influenti del mondo.

“Per non parlare di Helen”, pensò Daniel con un leggero sospiro. Per un momento, fuggì con la fantasia a quel pomeriggio in cui avevano preso insieme il té, ricordando quanto fosse stato bene in sua compagnia.

La fantasia durò poco, interrotta dal gracchiare della voce che annunciava la sua fermata. Di fretta Daniel raccolse le sue cose e si diresse verso casa di Marco.

Era ancora interdetto sul da farsi, e più di una volta aveva avuto l’impulso di girarsi e tornare indietro. Non si sentiva a suo agio all’idea di farsi aiutare dal suo amico, gratis per di più.

«Ma scherzi?! Ma certo che ti aiuterò gratis, figuriamoci se prendo dei soldi da te. Cosa vuoi che sia qualche giorno di allenamento. Al limite mi aiuterai con le faccende di casa!» gli aveva detto sorridendo poco prima che si lasciassero.

Daniel non era comunque troppo convinto, gli sembrava quasi come rubare.

“Quando vincerò l’Eternal League e Black mi pagherà gli restituirò tutto, con gli interessi…”, pensò il ragazzo. In ogni caso, non c’erano molte altre scelte. Non aveva i soldi nemmeno per un colloquio di dieci minuti con Marco, figuriamoci per un allenamento di giorni interi.

«O meglio… se vincerò…» si corresse un po’ abbattuto.

Era già buio quando finalmente Daniel raggiunse il grande portone scorrevole dell magazzino. Improvvisamente venne fulminato da un altro dubbio.

Cosa sarebbe successo se Mr Black fosse venuto a sapere di quello che stava facendo? O peggio, se gli fosse scappato qualcosa a proposito dei Rainbow di fronte a Marco?

Il mistero intorno alla sua missione era ancora fitto, e non poteva permettersi di causare problemi a Marco, o addirittura di mettere a repentaglio la sua vita. Non sapeva ancora quale fosse il ruolo di Black in tutta questa storia, o di cosa potesse essere capace. Poteva far parte di una qualunque azienda, o poteva essere anche un agente segreto del governo. O nel peggiore dei casi, a capo della malavita della zona.

A Daniel s’immaginò Black, a capo di un fantomatico gruppo mafioso, pronto a punire lui e Marco con le peggiori torture. Una visione terribile.

Proprio in quel momento il portone si aprì di scatto.

«Oh, guarda, un coniglio.» disse Nina sbucando dal buio del magazzino fissando divertita il ragazzo «Sei tornato per una rivincita?»

Daniel rimase interdetto non sapendo come ribattere, quando da dietro la ragazza spuntò il faccione dell’amico.

«Dai Nina non importunarlo, ora è mio ospite. Ciao Dani, hai fatto presto, prego vieni!» gli disse Marco facendogli cenno di entrare con la mano.

«Ospite? Zio, perché questo tizio dovrebbe essere tuo ospite?» rispose seccata la ragazza. Fece poi una piccola pausa e spalancò gli occhi come se avesse avuto un’illuminazione «No… no… Non dirmi che è lui quello che vuoi allenare? Stai scerzando?! Sarà sì e no Bronzo! Zio, non voglio questo tipo in casa!»

Marco sorrise appena guardando Daniel «Ricordati che pure te Nina sei stata Bronzo, e lui è un mio amico. Quindi non si discute. Ora vai, e ricordati di non fare tardi!»

La ragazza lanciò un’ultima occhiataccia a Daniel prima di uscire dal magazzino con aria stizzita.

«Addio coniglio.» lo salutò sprezzante avviandosi per la strada a passi lunghi.

«Tranquillo, fa sempre così… non le piace avere gente in casa. Penso che ancora le bruci perché l’hai quasi battuta stamattina, ma le passerà vedrai» lo tranquilizzò Marco mentre chiudeva il pesante portone.

«Speriamo…» disse Daniel con una leggera risata. Il carattere di Nina era un po’ troppo forte per i suoi gusti, e lui non aveva idea di come comportarsi. Non che ci potesse fare molto, probabilmente anche in uno scontro fisico le avrebbe solo prese.

«Bene Dani, allora parliamo un po’ che dici?» iniziò Marco andando facendolo accomodare su due sedie da giardino vicino ai cabinati «L’Eternal League eh… un obiettivo niente male. Ne sei proprio convinto?»

Daniel sentiva le sue budella contorcersi, continuando a chiedersi se quella fosse stata una buona scelta.

«S-sì… cioè lo hai detto anche te che non sono male» gli rispose.

«Ah ah! Beh, sì non sei affatto male, anche se questo non basterà per un torneo come quello. Per cominciare… tu sai vero che l’EL è un torneo a squadre no? Tutti membri di una gilda ovviamente.»

«Certo, certo che lo so»

«Eh ecco, allora mi stavo chiedendo dove fosse la tua Gilda, dato che non mi è sembrato che tu ne avessi una.»

Daniel si morse la lingua. Non aveva pensato a come coprire quel dettaglio. Non poteva rivelare l’esistenza dei Rainbow.

«Beh, ci sto lavorando… ho trovato degli amici ecco» gli rispose il ragazzo un po’ impacciato.

«Ah ah! Mi fai morire Dani… beh spero proprio che questi tuoi ‘amici’ sappiano il fatto loro. Sai che i membri delle Top10 lavorano insieme da minimo due anni? Si può essere forti quanto si vuole, ma senza gioco di squadra non c’è speranza!»

Ogni parola di Marco era un pugno nello stomaco. Il pensiero di riuscire a legare coi suoi compagni era un fattore che non aveva preso in considerazione. Aveva faticato anche solo a stare al passo con Red durante lo scontro a Damathia, figuriamoci giocare di squadra con gli altri membri di cui ancora non sapeva nulla!

«Vabbé» continuò Marco «a quello pensermo dopo. Il mio obiettivo qui è quello di perfezionare le tue abilità. E devo dire che siamo fortunati, dato che tu non sai quasi nulla»

Daniel alzò di scatto lo sguardo verso Marco confuso.

«Non so nulla?» domandò diffidente.

«Beh è abbastanza ovvio dal modo in cui combatti. I tuoi movimenti, le tue scelte, sono quasi tutte comandate dall’istinto. Hai appena appena una base, ma nulla di più. Basta guardare White per capire che saranno almeno 10 livelli che non tocchi le sue abilità o il suo equipaggiamento come dio comanda»

Pensandoci bene in effetti Daniel si accorse che era passato diverso tempo dall’ultima volta che si era messo a ottimizzare il suo personaggio. Nella foga di livellare velocemente, unito ai problemi che ha avuto, non si era dato il tempo di riaggiutarsi.

«Questo sarà un buon punto su cui lavorare stasera. Data questa tua non-conosenza, avrò l’onore di poterti preparare da zero. Cosa molto più facile che con i Pro, dove ti assicuro che è un casino riuscire a togliergli di dosso alcune manie e meccanismi che ormai si sono radicati in loro.» precisò Marco.

«Capisco, quindi vedremo tecniche di base?»

«Mh… valuterò strada facendo. Il problema è che non manca molto all’annuncio dell’inizio dell’EL, e tu sei ancora a livello basso. Dovremo riuscire ad incastrare tutto con un po’ di sane e vecchie sessioni di level up intensivo. Si preannuncia una bella sfida.»

Marco si scrocchiò le dita di entrambe le mani e si stirò la schiena. Fece poi un respiro profondo, pronto per entrare nella prima parte del suo lavoro.

«Bene è ora di dare un occhio a White e iniziare a metterlo a posto. Per fortuna sul forum di NEXT ci sono ancora delle guide per monaci. Sono un po’ vecchiotte ma ci adatteremo»

Con quelle parole Marco tirò fuori da uno zainetto un portatile e porse un lettore di NEXT card. Daniel tirò fuori dalla tasca la carta e la inserì. Dopo un breve caricamento si aprì la schermata con la scheda e tutti i dati del personaggio.

White, Monaco Lv.29

Gear Score: 235

[P] Tirapugni Infernali Liv.20 (GS 80) +Attacco LV3 [Incendiario]: i tuoi attacchi incendiano i bersagli, infliggendo danni nel tempo

[A] Guardia di Ateneo Liv.25 (GS 55) +Difesa LV2 [Cittadella]: riduci i danni subiti del 2.5%

[A] Anello in Fiamme Liv.20 (GS 60) +Attacco LV1 +Critico LV2

[A] Dente di Goblin Dorato Liv.10 (GS 50) +Attacco LV2 +Difesa LV1

Zed: 1928

Bonus Attacco ●●●●● Difesa ●●●○○ Critico ●●○○○

Abilità

[Calcio Rotante] [Epifania] [Calcio Volante] [Palmo Tremante] [Montante] [Zen]

Passive [Armatura Spirituale] [Salto Mortale]

«Per cominciare, i miei complimenti. Devo dire che quei tirapugni non sono niente male.» disse Marco mentre con gli occhi scorreva velocemente la scheda «Il resto è un po’ da rivedere, dovremo trovarti un’armatura adatta, anche se con meno di duemila monete sarà dura.»

Daniel sorrise imbarazzato. Per il suo livello, l’equipaggiamento di White era svariate volte meglio di quello del suo precedente personaggio. Sicuramente però non poteva nemmeno paragonarsi a quelli a cui era abituato Marco.

«C’è da dire che, con il tuo stile di gioco evasivo, la difesa è forse una componente secondaria. Ma non credere che in PvP a squadre tu possa schivare tutto… non puoi permetterti di finire a terra appena ti toccano, sei pur sempre un personaggio da prima linea.» fece notare il ragazzo, poi continuò «Vedendo il tuo stile manterremo di certo [Salto Mortale] e [Epifania], che mi sembrano un po’ le abilità che ti contraddistinguono. Per il resto faremo un po’ di conti.»

Rapidamente Marco iniziò ad aprire finestre e a muoversi velocemente tra guide, recensioni e commenti alla ricerca di informazioni. Contemporaneamente teneva traccia di tutto su un foglio di calcolo, con tanto i numeri e percentuali, e su un piccolo taccuino. Daniel lo fissava cercando di capire cosa passasse per la testa dell’amico.

Tutta l’esperienza accumulata in quegli anni di coaching lo avevano reso un maestro nel preparare un personaggio in quel modo. Anche senza una conoscenza approfondita dei meccanismi di un monaco, Marco aveva già preparato una strategia per massimizzare i punti forti che Daniel aveva in comune con il suo personaggio. Contemporaneamente però sembrava riuscire a calibrare il poco spazio di manovra disponibile su un personaggio di livello basso per andare coprire le sue mancanze e debolezze.

Si muoveva veloce scrivendo sulla tastiera e annotandosi qualche parola ogni tanto sul taccuino. Daniel lo osservava, quasi incantato dall’abilità e dalla complessità di quei conti che l’amico sembrava svolgere in totale naturalezza. Per lui era più un’arte che un lavoro.

Ci volle più di mezz’ora di tentativi, modifiche e annotazioni, ma alla fine Marco sbatté le mani sul tavolo e tutto soddisfatto sorrise al compagno.

«Finito!»

White, Monaco Lv.29

Abilità

  • [Calcio Volante]: Con un balzo voli in direzione del bersaglio per colpirlo con un forte calcio.
  • [Pugno Spirituale]: incanali il ki per scagliare un pugno di energia concentrata di fronte a te, spingendo l’avversario indietro di 3 metri.
  • [Armatura di Ki]: usi la tua energia spirituale per creare un’armatura che riduce i danni subiti per 1 minuto.
  • [Tecnica del Drago]: utilizzabile 3 volte di fila. Ogni volta scateni un attacco più forte del precedente che incendia l’aria intorno a te. Il terzo attacco genera una piccola esplosione.
  • [Salvaguardia]: ti getti di scatto verso un compagno, garantendo uno scudo protettivo ad entrambi.
  • [Epifania]: per 30 secondi, incrementi tutte le tue statistiche e capacità combattive.

Passive

  • [Furia Shaolin]: dopo l’utilizzo di un’abilità, la velocità d’attacco è incrementata del 50% per 2 secondi.
  • [Salto Mortale]: Una volta ogni 6 secondi al posto della semplice schivata è possibile fare un salto mortale a mezz’aria. Durante il salto sei invulnerabile.

Daniel lesse con attenzione le modifiche apportate, imbarazzato per non averci pensato prima. Dalla Cittadella del Vulcano in poi aveva guadagnato svariate nuove abilità, ma stupidamente le aveva ignorate tutte. Si trovava molto bene con il suo set, e a quei livelli aveva pensato che cambiare non gli avrebbe portato molto, se non il dover perdere tempo a leggere e riabituarsi alla nuova rotation.

“Un’altro segno della mia nabbaggine d’altronde”, pensò sconsolato.

Marco guardò lo guardò con un grosso sorriso sul volto. Anche se forse Daniel non lo riusciva ancora a capire, lui era convintissimo che quel setup sarebbe stato perfetto.

«Allora, che ne dici? Niente male, no?» chiese sovraeccitato.

«Beh… cioè sì non sembra male, anche se non capisco alcune scelte…» finse di capire Daniel un po’ impacciato. Lui non era come Marco, non riusciva a valutare se e cosa fosse migliorato soltanto guardandolo.

«Sai» continuò Daniel «io sono un più terra terra… dovrei forse provarlo per capire meglio»

«Fidati Dani. Sinceramente dai risultati che ho ottenuto sono stupito che un monaco sia tanto performante a questi livelli. Certo, la difficoltà nell’uso di un personaggio del genere dovrebbe bilanciarlo, ma per uno come te ti assicuro che spaccherà!»

Il sorriso e la convinzione di Marco tranquillizzarono Daniel ancora intento a cercare di capire la mole di numeri sullo schermo. Tutti quei conti e quelle percentuali gli facevano venire il mal di testa. Il ragazzo fece quindi un respiro profondo e si voltò verso l’amico.

«Beh… e ora che si fa? Vediamo se questo setup vale quello che dici?» chiese Daniel. La confusione stava lasciando posto alla smania di provare le nuove skill in un vero duello.

«Vacci piano, ora andiamo a dormire. Domani c’è la sveglia presto!»

Daniel guardò l’orologio. Erano appena passate le 21. Alzò lo sguardo verso Marco e rimase immobile per un momento con un sorriso da ebete, cercando di capire se stesse scherzando. Doveva per forza scherzare.

Invece no. Non stava scherzando.


DRIIIN – DRIIIN

«Forza Dani, sono le 5:30, è già tardi! Muovi il culo! Stamattina si corre!»


Capitolo 40 - Ottimizzazione - FINE
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