Libro 1 - Capitolo 46
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Cinquanta secondi

I primi due tentativi non erano stati dei più brillanti. Adam era veloce, preciso e letale, mentre sia Daniel che Marco sembravano faticare anche solo a colpirlo.

Non appena avevano deciso di combatterlo la prima volta, uno strano liquido simile a mercurio aveva iniziato ad accumularsi intorno lui, andando a formare un’armatura e una lancia.

«Ha cambiato di nuovo…» disse White vedendo l’equipaggiamento scintillante del suo avversario.

«Cosa vuol dire ‘di nuovo’?» chiese EthernalTide.

«Ogni tanto, tra un scontro e l’altro, Adam modifica il suo equipaggiamento. La prima volta aveva un grosso martello, poi un arco, e così via…» spiegò l’altro.

Marco rifletté un momento in silenzio.

«Ho un’idea, ma devo fare dei test. Tu seguimi.» ordinò Marco fendendo l’aria con Marianne, mettendosi in posizione.

«Ma-» Daniel cercò di ribattere ma il guerriero lo interruppe subito.

«Ho accettato di fare questa cosa con te. Ma io sono il tuo maestro e tu l’allievo, quindi ora seguimi e niente domande.» ribatté con un tono che non lasciava spazio alle discussioni.

Il primo scontro era finito con una totale disfatta. Mentre Daniel saltellava in ogni direzione alla ricerca di un punto debole, Marco non faceva altro che mirare al fianco sinistro di Adam quasi senza pensare.

“Che diavolo fa?!”, pensò Daniel fallendo l’ennesimo tentativo di colpire l’avversario alle spalle. Adam doveva avere gli occhi anche dietro la testa, non c’era altra spiegazione.

In meno di trenta secondi i due compagni vennero sconfitti; sembrava quasi che il loro avversario non ci avesse messo nemmeno tutto quel gran impegno.

«Anche così non va bene, cazzo!» esclamò Daniel su tutte le furie. Non riusciva a capire come comportarsi, non c’era strategia che sembrasse aver effetto.

«Stai pronto, di nuovo.» disse Marco. L’ansia e la frustrazione che lo perseguitavano erano passate finalmente, e ora riusciva a concentrarsi nuovamente. Senza aspettare che White rispondesse EthernalTide si gettò nuovamente sul lato sinistro di Adam, che subito rievocò lancia e armatura.

“Ancora non è stato sufficiente”, pensò Marco. Aveva un piano, e se avesse avuto ragione, avrebbe chiuso quel combattimento. Doveva solo sperare che Adam non si stancasse di loro.

«Dani!» gridò al compagno.

«Dimmi tutto!» rispose Daniel tra una capriola e una scarica di pugnii.

«Devi fare di tutto per non annoiarlo, diciamo. Qualunque cosa, capito? Sono abbastanza sicuro che tutto questo continuerà almeno finché non si stancherà di noi. Se ci dimostrassimo sotto le sue aspettative, è finita, chiaro?»

«Capito! Ma… come lo sai?» chiese White. Cos’aveva intuito Marco a cui lui non era arrivato.

«È solo un’idea, ti spiegherò tutto dopo! Ora: impegnati!»

A Daniel sembrò di mettere tutto sé stesso in quel combattimento, ma anche così il tutto non durò nemmeno un minuto, quando un’enorme [Lancia Titanica] non si schiantò contro di loro, palesemente fuori posizione e troppo indeboliti per resistere all’impatto.

L’arma argentata delle dimensioni di un tir li investì in pieno mettendo fine allo scontro.

Nuovamente, il tempo intorno a loro si congelò per un attimo. Dopo un battito di ciglia, i due si trovarono vicino al masso al centro dello spiazzo.

«Siete stati bravi» la voce di Adam risuonò nelle loro menti «ma penso che con questo abb-»

«Ancora uno.» gridò Marco secco senza nemmeno lasciar finire Adam.

«Non credo che voi possiate contrattare. Avete fatto il possibile, ma non siete riusciti a darmi ciò che cercavo. Siete stati una delusione, i dati su di voi devono essere stati corrotti.»

«Sono sicuro» continuò Marco parlando come se stesse trattando con un animale feroce «che questa volta sarà diverso.»

Adam guardò ancora per un attimo il guerriero. I suoi segnali vitali stavano cambiando lentamente, l’aveva notato già da qualche tempo. Che stesse ancora nascondendo qualcosa? Controllò l’orologio di sistema. Non gli rianeva molto tempo, ma in effetti la cosa lo incuriosiva.

E non erano molte le cose che lo incuriosivano.

«50 secondi» disse secco Adam «Questo è il tempo che posso offrirvi. Un solo combattimento, cinquanta secondi. Se doveste fallire, sarà un addio.»

«Accettiamo.» rispose sicuro EthernalTide senza degnare White di uno sguardo.

Daniel osservò con attenzione Marco e Adam discutere senza riuscire a capire cosa stesse passando nella testa dell’amico. Anche lui teneva molto a quella sfida, ma non avrebbe mai pensato che Adam si sarebbe fatto convincere in qualche modo. All’inizio, quando era ancora da solo, non era riuscito nemmeno a farsi dire il suo nome per un pezzo. Non era una creatura molto accondiscendente.

Ma Marco sembrava averlo convinto in qualche modo. Doveva avere un piano, per forza, altrimenti perché provarci? Non c’era stato un solo combattimento che fosse durato più di un minuto, cinquanta secondi erano più che sufficienti per prendere un’altra batosta.

«Dani» mentre parlava lo sguardo di Marco non si staccava da Adam.

«Dimmi?» anche con tutte i dubbi che gli frullavano in testa, Daniel aveva deciso che era meglio rimandare la discussione a dopo. Sotto sotto, gli piaceva Marco in quello stato. Competitivo, quasi arrogante; finalmente pure in lui Daniel poteva vedere uno spirito combattivo. I loro duelli sull’isola non erano stati altro che un gioco, ora invece sembrava voler dare il meglio.

«Per quanto pensi di poterlo tenere a bada?» chiese EthernalTide.

«Non saprei… Venti, forse venticinque secondi. Oltre non me la sento di darti sicurezze.» rispose ripensando ai combattimenti lampo avuti poco fa con Adam.

«Saranno sufficienti. Metticela tutta.»

«Marco… hai un piano vero?» domandò Daniel confuso.

«Hai presente quando ti parlavo del flusso? Beh, penso sia giunto il momento di mostrarti cosa sia con la pratica.» un sorriso sprezzante passò sul viso del guerriero come un’ombra prima che questo tornasse serio e concentrato.

00:50

Sopra l’arena era apparso un grosso timer che diede il via allo scontro.

00:49

00:48

«Non c’è molto tempo, vai!» gli ordinò EthernalTide. White guardò per l’ultima volta l’amico, sperando che avesse seriamente un piano.

00:46

Daniel si lanciò da solo contro Adam. Le fiamme alle sue mani esplosero, accendendosi e ardendo, assaporando lo scontro imminente.

Adam non si fece prendere alla sprovvista, allungò una mano e velocemente il mercurio lo ricoprì da capo a piedi. Questa volta, oltre alla lancia, si generò pure uno scudo tondo simile a quello degli opliti greci, che andava a coprirgli completamente il lato sinistro.

Con [Calcio Volante], White si lanciò contro Adam, il quale alzò immediatamente il grosso scudo per difendersi. Il colpo cozzò contro il metallo luccicante, e subito Daniel si diede una leggera spinta, con la quale cercò di schivare il colpo in arrivo, risultando solo in un taglio superficiale.

Doveva sfruttare subito [Furia Shaolin], con la quale aveva la velocità d’attacco aumentata per due secondi. Con una fiammata il primo colpo di [Tecnica del Drago] andò a vuoto, mancando il bersaglio, ma Daniel rincarò la dose con una serie di attacchi in rapida successione.

Grazie alla nuova passiva, era in grado di inserire una rapida scarica di colpi tra un colpo e l’altro di [Tecnica del Drago], rendendola un’abilità ancora più efficace.

Non appena Adam abbassò lo scudo nel tentativo di rispondere, Daniel si gettò con una gomitata verso di lui. Adam dovette tornare a proteggersi per non subire il secondo colpo di [Tecnica del Drago].

“Bravo Dani, non lasciarlo attaccare”, pensò Marco ancora in disparte. Il ragazzo faceva respiri profondi, cercando di concentrarsi al massimo. Doveva riuscire ad entrare nel flusso il prima possibile, ma non sarebbe stato facile, la fretta e l’ansia gli giocavano contro.

00:31

White si trovava a mezz’aria, sospeso sopra Adam dopo aver usato il suo scudo come trampolino per un salto. Epifania rilasciava una debole aura dorata intorno a lui, rendendo ancor più luminoso il Qi condensato della sua [Armatura Spirituale].

Senza quelle due abilità, la sfida sarebbe già terminata. Le ferite che gli ricoprivano il corpo erano per fortuna appena superficiali ma il sangue usciva copioso e gocciolando lentamente sul terreno.

Sotto di lui, Adam era rannicchiato dietro lo scudo di metallo lucido, abbastanza grande da coprirne pressoché l’intera figura.

“Non sta andando male, ma il tempo stringe”, pensò Daniel. Per ora il duello era nelle sue mani, ma solo perché continuava a mettere pressione al suo avversario usando tutto il suo arsenale. Ormai, però, buona parte delle sue abilità era in cooldown, mentre Adam non aveva ancora usato quasi nulla del suo kit.

Una volta usato [Pugno Spirituale] si sarebbe trovato scoperto. Se lo avesse caricato abbastanza, l’impatto avrebbe schiacciato a terra il nemico e gli avrebbe fatto guadagnare secondi preziosi per qualunque cosa dovesse fare Marco.

00:30

Il Qi si concentrò intorno ai Tirapugni Infernali, pronto a colpire. La barra di caricamento si riempì velocemente, ma all’improvviso lo scudo di Adam si aprì.

[Lancia Titanica]

Il nemico aveva usato lo scudo per nascondersi mentre caricava l’attacco! L’enorme lancia metallica, paragonabile a [Pugno Spirituale] a massima potenza, investì in pieno White. Il tutto fu troppo veloce perché Daniel riuscisse a scaricare il colpo, andando a perdere il controllo del Qi, che scomparve rapidamente mandando la skill in cooldown. Aveva aspettato troppo, e ora ne stava pagando le amare conseguenze.

White venne gettato lontano diversi metri prima di schiantarsi rovinosamente a terra.

00:28

Era finita, non sarebbe riuscito a ribattere, tutte le abilità a sua disposizione era in ricarica, [Salto Mortale] compreso. Adam era già a mezz’aria, pronto a saltargli addosso.

All’improvviso, mentre Adam era ancora a metà del balzo, un getto d’acqua ad alta pressione s’intromise tra i due contendenti. Al centro c’era EthernalTide con Marianne stretta tra entrambe le mani. Daniel non poteva esserne sicuro, ma era convinto che di fronte a sé non ci fosse lo stesso Marco che aveva visto fino a quel momento.

Con una rapida spazzata di fronte a sé il guerriero deviò il balzo dell’avversario, che dovette alzare nuovamente lo scudo per non essere colpito, andando ad atterrare a qualche metro da Daniel.

La spinta fu tale che Adam dovette conficcare la lancia a terra per non indietreggiare troppo e perdere l’equilibrio.

00:26

«Niente male» disse l’essere con tono interessato. Non si aspettava un contrattacco del genere.

«…»

Marco fissò il suo nemico senza proferire parola. Il suo sguardo sembrava quasi perso a osservare il vuoto.

“Che cavolo fa?”, si chiese Daniel tentando di rialzarsi da terra, pronto per aiutare l’amico.

Subito Marco scattò verso il nemico con il falcione puntato in avanti, pronto a impalarlo.

A Daniel bastò vedere pochi attacchi per capire che era il momento di farsi da parte. Marco combatteva con una furia tale che se si fosse avvicinato gli sarebbe stato semplicemente un peso. Quello che stava osservando in quel momento era uno scontro tra due titani, qualcosa che solo nella Top10 era possibile vedere.

EthernalTide era fluido e agile, i suoi colpi erano così veloci che si faticava a seguirli, con traiettorie che nessun altro giocatore sarebbe stato in grado di compiere. Daniel riconobbe immediatamente la stessa tecnica di combattimento di NorthDuke con la sua alabarda, ma portata a un livello ancora superiore se fosse stato possibile.

“Q… questo è il flusso?”, pensò Daniel. Non aveva ancora capito cosa diamine fosse, ma se il risultato era quello, non c’erano dubbi: doveva impararlo al più presto.

00:18

Anche Adam non era stato da meno. Era impressionante come non fosse mai fuori posizione, come riuscisse a rispondere con precisione chirurgica ad ogni singolo colpo.

A differenza degli scontri precedenti, però, era in difficoltà, e si vedeva. Più il tempo passava, più i suoi movimenti si facevano a scatti e insicuri, mentre Marco non faceva altro che accellerare.

00:09

Mancava davvero poco.

Adam fece un passo indietro e portò la lancia dietro di sé. La [Lancia Titanica], caricata di fretta, si lanciò contro il guerriero che non provò nemmeno a schivarla. Il colpo lo investì in pieno ma Marco non arretrò di un millimetro.

[Baluardo]

Marco aveva attivato all’ultimo un buff che lo rendeva immune agli effetti di stato relativi al movimento, annullando la spinta dell’enorme lancia!

Un sorriso sprezzante si delineò sul viso del guerriero. L’armatura era a pezzi e il sangue colava dalle profonde ferite. Non gli rimaneva molto da vivere, ma a giudicare dall’aspetto, pure Adam stava pensando la stessa cosa di sé stesso. E ora si trovava scoperto, a un passo da lui.

00:07

Con le ultime forze EthernalTide si lanciò in un [Affondo] verso il nemico, che subito schivò di lato. L’effetto di perforazione dell’armatura di quell’attacco non gli avrebbe permesso di pararlo nemmeno con il suo grosso scudo senza pagarne le conseguenze, e questo Marco lo sapeva… e se lo aspettava.

00:06

«Schivare a destra un attacco del genere? Pivello»

[Affondo] non era ancora arrivato alla fine della sua corsa che Marco ruotò con un colpo di polso la lama del falcione verso il suo avversario. Fece perno sul piede avanzato e partì con [Montante], un colpo dal basso verso l’alto che andò subito a cozzare contro il grosso scudo lanciando una pioggia di scintille in aria. Adam capì immediatamente l’errore che aveva appena commesso. I suoi piedi si staccarono da terra e venne lanciato in aria dall’impatto con Marianne.

00:05

EthernalTide saltò con [Balzo], il falcione alto e scintillante verso il cielo grigio. Con lo stesso sguardo di un boia davanti al condannato a morte, la lama di Marianne calò sul Adam, indifeso, finendolo sul colpo.

La lancia, lo scudo e l’armatura vennero trapassati come burro, mentre il corpo di Adam cadde esanime a terra, immerso in un lago di sangue scuro e denso.

00:04

White era di lato, paralizzato ad osservare la scena.

Marco si avvicinò al corpo della creatura puntandogli la lama al collo facendo un profondo respiro.

«Ho vinto.»

00:03


Capitolo 46 - Cinquanta secondi - FINE
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