Rainbow!
«Allora sei sicuro che sia questo il posto?» domandò Orange continuando nervosamente a grattarsi.
«Per la tredicesima volta: Che. Cazzo. Ne. So.» rispose secco Red «Quel coglione di Aion ha detto di venire qui, e io l’ho fatto.»
«Sì, beh ma non c’è ancora nessuno, per quello chiedevo…» disse Orange continuando a cercare gli altri con lo sguardo.
«Ma… davvero? Non me ne ero mica accorto» lo canzonò Red sempre irritato «devono aver davvero fatto fatica a trovare un genio come te»
«Ehi, potresti evitare di continuare ad insultare, alla fine siamo tutti sulla stessa barc-» Orange si fermò vedendo del movimento non molto lontano da loro «Ehi, ecco che arriva qualcuno!»
Una giovane ragazza dalla pelle chiara ammantata da una semplice veste di stracci scuri e logori si avvicinò ai due. I due occhi viola squadrarono i due e poi lanciò loro un sorriso felino.
Immediatamente Red tirò fuori il grosso fucile e lo puntò verso la giovane.
«Brutta stronza!» gridò il ragazzo caricando un proiettile in canna con un rumoroso clack clack.
«Ehi, abbassa la cresta cowboy, non è molto carino puntare un fucile in faccia al vostro support» disse Plum spostando l’arma con delicatezza e passando oltre. Poco dietro di lei, apparve anche Blue.
«Ciao a tutti!» disse Orange, che fino a quel momento era rimasto un po’ in disparte ad osservare gli altri. Non si sentiva molto a suo agio con tutta quella gente.
«Ehi, ragazzone» fece cenno Plum ad Orange mentre andava a sedersi su una roccia «tu chi saresti?»
«Mr Orange… cioè anche solo Orange va bene ovviamente… Sono un Guardiano e mi occuperò delle vostre build, o almeno, così ha detto KAlpha»
Red si girò stizzito.
«Prova a fare un commento alle mie skill e giuro che ti ficco una granata nel c-»
«Potremmo cercare di moderare i termini» lo interruppe Blue «ci siamo appena visti e già inizi a creare problemi?»
Anne fissò intensamente il ladro. Già lo odiava. Cosa avevano in mente Noah e Black quando lo avevano selezionato? Come si poteva fare squadra con uno così?
«Ehi, vedi di non rompere e non interrompermi quando parlo» le rispose Red «io e Mr Nerd montagna di muscoli qui ci conosciamo già da un pezzo»
Plum si alzò di scatto. I suoi occhi illuminarono e le sue mani vennero ricoperte da una strana aura scura: «Ehi, parlale così un’altra volta e io giuro che-»
«Che fai cosa?» esclamò Red tirando fuori uno strano cilindro stretto e lungo dalla tasca. Senza troppi fronzoli premette il pulsante che si trovava ad una delle estremità.
BOOM
A una decina di metri da loro qualcosa esplose con fragore sollevando una colonna di fumo scuro.
«Se non l’avessi capito» disse il ragazzo con fare di superiorità «ho minato l’intera zona. Fai un passo falso, lancia uno dei tuoi stupidi incantesimi, e vi faccio saltare in aria. Tutti quanti.»
«Red-» cercò di intervenire Orange ma subito l’altro lo interruppe.
«Tutti quanti» ripeté il ladro «Ho una taglia da 765 Zed, non è non problema per me massacrarvi tutti»
Plum scoppiò improvvisamente a ridere. Tutti la guardarono confusi.
«Tu… 765 Zed, eh? Ma che bravo il mio piccolo bandito.» disse la ragazzina «Supporto, mostra lo status»
Una schermata apparve di fronte al gruppo.
Plum, Buco Nero Liv. 56
Taglia: 12341 Zed
Gli altri tre rimasero sbigottiti. Quella ragazzina aveva una taglia stratosferica.
«Ma… ma» balbettò Orange «Ma non è possibile… e tu saresti un support?! Con una roba del genere non potremo nemmeno entrare in città!»
«Entrare in città?» sbottò Red «Quello è il meno, cazzo»
«La testa calda ha ragione» disse Blue «con una taglia simile vuol dire che avrai tutte le gilde di cacciatori alle costole. Altro che città, se qualcuno venisse a saperlo ci ritroveremo un esercito contro. Potrebbero già essere qui intorno pronti a colpire.»
«Ehi, ehi, calmatevi, tranquilli. Non mi ha seguito nessuno, ve lo posso assicurare» disse Plum ridendo appena.
«Che cazzo ne puoi sapere tu?!» esclamò Red.
«Ehi, cowboy, quante volte ti ho detto di smetterla con questo tono. Non si parla così a una signorina.»
«Tsk» fece lui, poi sputò per terra arrendendosi.
«Qualcuno di voi sa dove si è cacciato White?» domandò Orange cercando di spostare il discorso su qualcosa di più tranquillo.
«Quell’idiota sarà da qualche parte a perdere tempo» sbuffò Red «se non fosse per lui ci saremmo già incontrati giorni fa…»
«Già, pensa che sogno!» lo punzecchiò ironica Plum.
«Che ne dite di iniziare a presentarci?» domandò Orange, sfoderando il massimo delle sue capacità sociali in quelle occasioni.
Red lo fissò qualche istante sbattendo rapidamente le palpebre, come se avesse appena detto una qualche oscenità.
«Inizio io!» saltò su Blue. Sapeva che gli altri sarebbero stati restii alla cosa, ognuno per i suoi motivi. Forse dando il buon esempio li avrebbe spinti a socializzare un minimo.
«Io sono Blue, e sono un'Incantalame della Dea dai Mille Volti, livello 56, GS 480. Penso di essere una DPS.» disse la giovane, poi guardò Orange con un sorriso sulla faccia, nella speranza che il ragazzo la seguisse nell’esempio.
Lui cominciò nuovamente a muoversi in maniera scoordinata balbettando qualcosa di poco comprensibile.
«Ecco, cazzo! Ora me lo hai rotto!» sbottò Red ridendo «io sono Red, classe Ingegnere, livello 58 e GS 590. Aion ha detto che mi dovrò occupare io dei vostri stupidi equipaggiamenti da nabbi.»
Il ragazzo fece una breve pausa, poi guardando Orange continuò lui «Il ragazzone qui invece è Orange, un Guardiano. La sua abilità è l’essere un cazzo di nerd e per il resto è il nostro tank. Ah già, intanto che ci siamo vorrei sottolineare che io sono il vostro DPS.»
Plum saltellò in piedi fissando gli altri divertita dalla scena: «Io mi sono già presentata, ma comunque sono a livello 55 e ho un GS di 455. Come classe ho scelto il Buco Nero»
«Niente male!» esclamò Orange, attirando l’attenzione su di sé. Gli sguardi degli altri due gli fecero intuire che solo lui aveva capito di cosa si stesse parlando.
«È… è una specie di mago focalizzato sulla gravità, un po’ come Fastjitter degli Asgard… Il suo controllo di campo è superiore anche a quello di un criomante e… beh, e un sacco di altre cose» spiegò sommesso il ragazzo.
«Beh, direi che manca solo White, quindi… chissà cosa hanno scelto per lui» disse Plum senza far troppo caso a Orange e ai suoi mormorii.
«Monaco!» risposero Blue e Red contemporaneamente. I due si guardano confusi.
«Anche tu hai combattuto al fianco di quell’idiota?!» domandò Red, riferendosi allo scontro a Damathia durante i primi giorni.
«Ma che» fece Blue «era con me alla Guerra del Lino. Nessuno di voi ne ha sentito parlare? Quel tipo ha portato praticamente alla vittoria i Flawless, e si è guadagnato una Sfera del Potere per una cosa simile.»
«Sei sicura che stiamo parlando dello stesso idiota?» domandò Red poco convinto «Assicuro che anche uno come Orange ha un significato qui in mezzo, ma quel White è davvero insulso.»
«Non l’ho visto realmente combattere però non mi sembrava troppo male» cercò di spiegare la ragazza.
«’Troppo male’ sfortunatamente non è abbastanza per l’Eternal League» disse secco Orange.
In effetti non era un segreto, tutti quanti sotto sotto pensavano che in un modo o nell’altro quel White stonasse tra loro.
Red aveva un GS che faceva impallidire giocatori di livello ben più alto, Plum aveva una taglia che parlava da sola. Di Orange si potevano avere dubbi, ma se sembrava in qualche modo essere accettato da Red era già di per sé un miracolo. Di Blue nessuno di loro aveva informazioni, ma bastava guardarla negli occhi per capire che era una con cui non c’era troppo da scherzare.
White invece era sempre stato quello a livello più basso, senza reali capacità, tranne quella di mettersi sporadicamente nei guai finendo troppo sotto i riflettori. Pure la sua presentazione il giorno dell’incontro con Black non era stata troppo convincente.
«Per quanto mi riguarda, se non dovesse presentarsi per me sarebbe anche meglio» disse Red sbattendosi per terra a gambe incrociate «non ho bisogno di un’altra palla al piede»
Blue scosse appena la testa, cercando di trattenersi dall’uccidere quel tipo. Era stata messa di fronte a tante sfide in quel periodo, ma Red era di certo l’ostacolo più grande.
“Siano maledetti Black e Noah…”, pensò la ragazza.
«È un vero piacere vedere che ci siete quasi tutti»
Una voce familiare attirò i quattro ragazzi. Dalla boscaglia apparvero cinque figure a loro ben note.
In ordine, Black, Noah, Hellsin, KAlpha e Aion fecero capolino nella radura. Non appena furono più vicini, Black prese la parola.
«Devo ammettere che è stata più dura di quanto previsto, però finalmente ce l’avete fatta. Guardatevi, siete delle piccole gemme.» esclamò l’uomo. Il suo abito scuro con giacca e cravatta stonavano particolarmente con l’ambiente e gli equipaggiamenti fantasy dei presenti.
Blue fece un passo avanti, pronta a dire quello che tutti stavano pensando in quel momento.
«Penso sia giunto il momento delle spiegazioni» disse lei.
In tutta risposta Black ridacchiò leggermente scuotendo la testa, ma prima che potesse aprire bocca Noah si fece avanti.
«Non vi dobbiamo alcuna spiegazione. Forse non vi è esattamente chiaro che noi non vi dobbiamo niente. Se, e attenzione leggete queste labbra, SE porterete questa missione a termine, avrete i vostri soldi.» disse l’uomo rudemente «per tutto il resto, dovete smetterla con queste vostre fesserie»
«Ehi, vecchio» scattò in piedi Red senza pensarci due volte «se non la smetti tu di sparare stronzate giuro che ti faccio un buco in test-»
«Red!» la voce di KAlpha tuonò interrompendo il ragazzo «È il momento di chiudere quella fogna, immediatamente»
Il ladro immediatamente s’ammutolì. In tutto quel tempo non aveva mai sentito KAlpha parlargli in quel modo, tanto che per un momento si sentì quasi in colpa per le sue parole.
Immediatamente, Black intervenne a calmare gli animi.
«Vorrei ricordare che qui siamo tutti amici, non c’è bisogno di scannarsi a vicenda» disse l’uomo «soprattutto perché a tutti noi sarebbe chiaro il risultato.»
Tutti si guardarono intorno, a tratti confusi da quell’ultima affermazione.
«Oh, eccoci finalmente, ormai dovremmo essere arrivati. Non ne potevo più di questi dannati alberi! Perché Black non ha scelto una bella piscina come luogo d’incontro, stupido d’un-»
Improvvisamente un uomo vestito da frate apparve a sua volta nella radura. Dietro di lui, a fatica, emerse una seconda persona.
«Innaxe, è un vero piacere averti tra noi, vedo che sei riuscito a portare qui il nostro ultimo invitato a questo party nel bosco!» esclamò Black «Benvenuto Mr White, è sempre un piacere vedere che sta bene!»
Il cuore di Daniel batteva a mille, tanto che non riuscì nemmeno a trovare le parole. Aveva finalmente di fronte Black, Innaxe e i Rainbow, per non parlare di altre facce nuove.
Come una marea incontrollabile, centinaia di pensieri gli riempirono la testa. Balbettò qualcosa che doveva assomigliare a un ‘buon pomeriggio’, ma che nessuno sarebbe stato in grado di comprendere.
Avrebbe voluto sommergere di domande i presenti, ma al contempo svanire nel nulla. Improvvisamente Innaxe, con una vigorosa pacca sulla schiena, lo costrinse a fare qualche passo in avanti.
«Suvvia ragazzo, saluta per bene i tuoi nuovi compagni!» rise il vecchio frate.
White rimase impalato qualche istante, mentre sentiva gli occhi di tutti fissato su di lui. Poi si schiarì la voce e s’introdusse brevemente: «Ehm… sì ecco, io sono White. Livello 52, GS 350… sono un monaco, o meglio un Avatar (da circa un paio d’ore)» poi si voltò rapidamente verso Innaxe «e niente, non ho bene idea di cosa ci faccio qui…»
«Visto» sbottò Red «io ve l’avevo detto che era un perfetto idiota!»
«Signori!» intervenne Black «Ho seguito personalmente Mr White, e tutt’ora sono convinto che sia un’ottima scelta. Anche lei, Mr Red, sono certo che si ricrederà, prima o poi»
Red sbuffò appena ridendo, ben poco convinto dalle parole dell’uomo.
«Comunque» continuò Black «ora che ci siete tutti, io e i miei amici qui presenti siamo venuti per farmi i migliori auguri per la vostra missione. I tempi sono stretti, ma sono sicuro che sarete perfettamente all’altezza del vostro compito.»
I cinque fissarono i loro mentori (o aguzzini, a seconda dei punti di vista) e, anche se avrebbero voluto parlare, sembrarono capire che sarebbe stato tutto inutile.
«Detto questo, vi auguro un buon proseguimento. Il livello 100 non è poi così lontano ora che siete tutti insieme, vedrete. Abbiamo grandi aspettative su di voi e sono certo che non ci deluderete!» esclamò infine Black con il suo solito gran sorriso. I suoi denti, perfettamente bianchi, risplendevano ancora di più in contrasto con la sua carnagione scura, andando quasi a incrementare il forte magnetismo dell’uomo.
Daniel, come in realtà tutti, non si sentì proprio incoraggiato da quelle parole, ma non ci fu molto altro da dire quando i sei estrassero alcune Pergamena del Ritorno e quasi contemporaneamente scomparvero dalla radura.
I cinque ragazzi rimasero in silenzio per qualche istante, fissando il luogo in cui poco prima c’erano Black e gli altri, mentre mille domande e dubbi si facevano strada nelle loro menti.
Daniel si guardò un poco intorno, osservando i visi ancora sconcertati dei suoi compagni.
«Sinceramente» disse Orange rompendo il silenzio «mi aspettavo qualcosa di più epico e soprattutto esplicativo per questo nostro incontro»
White fece qualche passo avvicinandosi agli altri quattro, poi sbuffò leggermente.
«Se devo essere sincero» disse il monaco «se questo periodo con Black mi ha insegnato qualcosa è che io me l’aspettavo proprio così»
