Libro 2 - Capitolo 73
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Alla pari

La scena di fronte a Silverfox era tanto stupefacente quanto pietosa. Sette dei suoi compagni erano stesi a terra senza vita, mentre gli altri rimanevano immobili sul fondo dello stanzone, ben lontani dai due intrusi.

Anche Zeref, che aveva provato a combattere coi due, non aveva fatto altro che finire col sedere a terra. Per quanto di livello alto e con un ottimo equipaggiamento, la sua era una build da support, e contro quei due non c’erano molte chance.

“Sono forti”, pensò Silverfox sbigottita dalle capacità dei giocatori di fronte a lei. Red, con quel suo fucile, non aveva ancora mancato un colpo, mandando KO buona parte dei giocatori di basso livello con un solo headshot. Orange, invece, era riuscito a bloccare ogni tentativo di avvicinamento al compagno, intromettendosi sempre con l’enorme scudo e andando a bloccare ogni attacco.

Silverfox, però, non era ancora entrata in gioco. Anzi, non era nemmeno sicura che quella fosse la mossa giusta.

«Allora? Che pensi di fare?» le domandò Red con aria di sfida «Vuoi startene lì impalata a fissarci tutto il giorno o ti fai sotto?»

«Due contro uno? Mi sembra un po’ scorretto» rispose la ragazza.

«Mi sembra un po’ scorretto, gne gne gne» le rispose Red cercando di simulare la voce acuta di Silverfox «Ma sentiti, forse quell’altro idiota aveva ragione! Se lo avessi saputo non mi sarei fatto tutta questa strada»

Orange guardò l’amico a bocca aperta. Non credeva che lo stesse dicendo sul serio.

«Red…» disse quasi sottovoce il guerriero «non dovresti dire certe cose, non mi sembra carino…»

«Non ti sembra carino?» gridò l’altro, abbastanza forte perché pure Silverfox potesse sentirlo «Ma è la verità, guardala, con quel visino lì che cosa vuoi che sappia fare? Forse può andare a supportare in qualche squadra Oro o poco più. Almeno è di bella presenza, su questo non ci sono dubbi»

«Red… ti prego, smettila» lo supplicò Orange, sempre più in imbarazzo. Non poteva credere al fatto che Red si avvicinasse così tanto a determinati stereotipi. Senza considerare che, così, si sarebbero giocati per sempre l’occasione di convincere Silverfox a unirsi a loro.

La giovane ascoltava le parole del ragazzo stringendo i denti. Sentiva dentro di sé un calore come se stesse per esplodere. Sì, sarebbe esplosa e avrebbe portato con sé tutti quanti quegli stronzi.

Ma a Red non sembrava importare e rincarò la dose.

«Sbaglio o eravamo qui per un giocatore» continuò il ragazzo «e invece ci siamo trovati di fronte solo una dannata ragazzina.»

Fece appena in tempo a finire quella parola che un’ombra si materializzò a pochi metri da lui. Un enorme cane dal pelo nero come la pece lo fissava con rabbia. Il suo corpo era circondato da fulmini bluastri che si scaricavano a terra con rombi fragorosi.

«Inferno, travolgili!» comandò Silverfox a gran voce. Con un movimento rapido della mano ordinò al lupo di attaccare Red e in un istante la creatura si gettò con le fauci spalancate su di lui.

[Forma Tempesta – Tuonocarica]

Il corpo della creatura si ricoprì ancor di più di scariche elettriche e schizzò sul ladro con così tanta forza che le sue zampe scavarono profondi solchi nel pavimento sotto di lui.

[Balzo del Guardiano]

[Bastione Imponente]

Con dei riflessi sovrumani, Orange balzò verso il compagno, mettendosi tra lui e la bestia. Immediatamente, alzò lo scudo di Orgoglio, che s’illuminò della luce bluastra di [Bastione Imponente], la quale come un muro di forza andò a coprire l’intera figura del Guardiano.

(Passiva) [Difesa Impenetrabile]: le tue difese non possono essere ridotte da capacità, abilità o modificatori vari. Sei comunque affetto dai Danni Puri.

Inferno si schiantò con tutta la sua forza contro la protezione che s’infranse come cristallo. Tuoni e saette andarono a colpire Orange, che venne gettato a diversi metri di distanza, impattando rovinosamente contro il muro.

Del lupo, però, non rimase che un piccolo cumulo di polvere da cui ogni tanto partiva qualche scarica elettrica.

Red capì immediatamente che quello era il suo momento.

«Vediamo di che pasta sei fatta» rise il ragazzo caricando un proiettile rosso all’intero del suo fucile, poi prese la mira e fece fuoco.

[Pallottola: perforante]: 175% del danno, ignora il 50% dell’armatura.

Il colpo color rubino volo rapidamente verso Silverfox che non si fece prendere di sorpresa. Con un movimento meccanico la ragazza disegnò un cerchio di fronte a sé e immediatamente innalzò una [Barriera di Mana] per proteggersi.

Ma non fu abbastanza.

Il proiettile colpì la barriera, mandandola in mille pezzi, per poi continuare la sua corsa verso la ragazza, ferendola.

Per fortuna l’attacco era stato attutito, altrimenti le cose si sarebbero messe davvero male. In ogni caso, il danno di quell’attacco era notevolmente superiore a quanto si aspettasse. Non poteva permettersi di prendere nuovamente sottogamba il suo avversario.

Vide subito Red estrarre dalla tasca un nuovo bussolotto luminoso. Poco prima che il ladro riuscisse a metterlo in canna, la ragazza batté con il palmo delle mani il terreno.

[Tentacoli neri di Hedvard]

Un cerchio magico di circa dieci metri di raggio si disegnò proprio sotto i piedi di Red. Dopo pochi istanti dal terreno iniziarono ad apparire degli enormi tentacoli scuri dall’aria particolarmente minacciosa.

Il ladro fece appena in tempo a capire cosa stesse succedendo quando uno dei tentacoli per poco non lo schiacciò al suolo. Subito dopo, anche gli altri inziarono ad abbattersi su di lui cercando di afferrarlo, stritolarlo o schiacciarlo.

Dalla distanza, Silverfox controllava il cerchio magico con cura. I [Tentacoli Neri di Hedvard] erano un’abilità finale della Tamer particolarmente insidiosa. L’area d’effetto era enorme e quei bestioni poteva fare a pezzi anche il più grosso dei tank. Ma il loro scopo era quello del controllo di campo: gli avversari, immersi nella foresta di tentacoli, sarebbero stati intralciati permettendo così ad Inferno e a possibili alleati di ucciderli facilmente.

Ma in quel momento era diverso. Per quanto ci provasse, quel ladro era troppo sfuggente. Ogni volta che era a un passo dal colpirlo, lui riusciva sempre ad avere la meglio e a liberarsi.

“Come diamine fa”, si domandò Silverfox, concentrata al massimo. Muoveva freneticamente le mani come un direttore d’orchestra mentre dava ordini ai tentacoli di abbattere Red.

Dal canto suo, invece, Red era preso dal tentativo di trovare una visuale per colpire la maga, ma i grossi tentacoli continuava a passargli davanti.

Aveva il proiettile pronto, ma finché quei cosi non l’avessero lasciato in pace non gli rimaneva altro da fare se non schivare tutti gli attacchi. Ma anche con Fragmentum Tenebris indosso non avrebbe potuto continuare all’infinito.

All’improvviso intorno a lui si fece tutto freddo. Red guardò alla sua sinistra: dove prima c’erano le ceneri del lupo, era ora apparsa un’altra bestia glaciale, dal cui corpo fuoriuscivano lunghi spuntoni di ghiaccio. Una strana aura intorno alla creatura sembrava condensare l’umidità trasformandola direttamente in un sottile nevischio.

«Merda!» inveì Red, mentre Inferno gli ringhiava e si preparava a saltargli addosso.

In quel momento, Orange si riprese dallo schianto con il muro. Non poteva permettere che quella creatura attaccasse il compagno. Il suo unico obiettivo era proteggere Red da ogni pericolo.

Per fortuna del ladro, inoltre, Orange era dannatamente bravo a farlo.

Il guerriero si alzò in piedi e afferrò la lunga spada. Con un movimento rapido inserì la lama all’interno di un incavo nello scudo, producendo una serie di scatti e rumori metallici. Poi roteò l’arma sopra di sé, tanto che il manico della spada si allungò e lo scudo iniziò a roteare e ad aprirsi.

Con un colpo secco Orange fece scattare il blocco che fermò la trasformazione dell’arma. Quelli che prima erano uno scudo e una spada si erano uniti per diventare un’ascia enorme, ancora più grande del suo stesso portatore.

[Balzo]

Orange spiccò il volo gettandosi proprio nel bel mezzo della foresta di tentacoli, andando a colpire Inferno con la sua nuova arma. L’impatto fu abbastanza intenso da schiacciare il cane e alcuni tentacoli a terra.

Red avrebbe voluto fermarsi ad osservare quella meraviglia della tecnologia per ore. Se Orgoglio era la coppia spada e scudo perfetta “per il tank che non deve chiedere mai”, ora Orange aveva in mano Pregiudizio, una devastante ascia a due mani in grado di tener testa anche agli spadoni e ai martelli più forti.

[Lama Rotante]

Orange sfruttò la sua enorme forza insieme all’ampia portata di Pregiudizio per sferrare un colpo tondo che investì tutti i tentacoli che lo circondavano.

Silverfox dovette smettere di concentrarsi sui [Tentacoli Neri di Hedvard] per poter riprendere il controllo di Inferno e fargli schivare l’attacco.

Red non attese oltre. Non appena vide uno spazio libero allungò la mano verso la ragazza. Con [Salto d’Ombra] svanì per un istante, apparendo proprio dietro alla tamer. Nello stesso momento, Inferno si era gettato su Orange ma il guerriero non sembrava cedere nemmeno un centimetro all’enorme creatura.

Silverfox sentì il metallo freddo del fucile appoggiarsi delicatamente sulla sua nuca.

Click – Clack

«Colpo in canna. Che dici, ti arrendi?» domandò Red con un sorrisetto. Non c’era modo di scappare.

La ragazza non rispose, e da dietro il ladro non riusciva a vederla in volto.

«Arrendermi? Forse non ci siamo capiti…»

[Scambio]

Con un bagliore Silverfox svanì e al suo posto apparve l’enorme lupo di ghiaccio. Red rimase sorpreso, non si aspettava una mossa del genere.

«Oh. Cazzo.»

Immediatamente fece scattare il fucile, facendo fuoriuscire il bussolotto e sostituendolo con un secondo, poi premette il grilletto. Un’onda di polvere e scintille investì Inferno mentre il rinculo spinse il ladro indietro di qualche metro.

Red si guardò i piedi. Un sottile strato di ghiaccio sembrava continuamente tentare di arrampicarsi dal pavimento sui suoi scarponi. Era colpa di quel lupo, l’aura intorno a lui sembrava rallentare tutti coloro che gli stavano troppo vicini.

“In pratica: un palo in culo”, pensò il ragazzo cercando una strategia. Uccidere quella creatura era fuori discussione, e aspettarsi che Orange riuscisse ad arrivare in corpo a corpo con quella ragazza era altrettanto inverosimile.

“Come al solito, devo sempre essere io a rimettere a posto le situazioni”

Valutò rapidamente le dimensioni dell’arena e la posizione dei suoi avversari. Anche mentre cercava di tenere la distanza tra lui e Inferno, Silverfox si muoveva in contemporanea, facendo in modo di essere sempre coperta dalla mole del suo compagno.

Dall’altra parte, Orange era in attesa della ricarica di Balzo, senza la quale era troppo lento anche solo per raggiungere la maga.

«Ehi, nerd, quanto ancora?!» gridò Red per capire come muoversi.

«Più di quanto ci metterà lei a finirci!» gli rispose Orange col fiato corto.

«Rispondimi un’altra volta così, faccia di merda, e ti uccido! Non ci faremo ammazzare da questa tizia, chiaro?!» lo rimproverò Red. La negatività del guardiano lo mandava su tutte le furie. Che ci fosse da impegnarsi contro Silverfox ormai era ovvio, anche perché altrimenti non avrebbe avuto senso volerla nei Rainbows. Ma non c’era comunque la minima possibilità che quella ragazza potesse batterlo. Non importavano i livelli di differenza, Red aveva la certezza che quello scontro era già vinto.

«Ok, facciamo sul serio allora. Vuoi che sia uno stronzo, sarò uno stronzo!» esclamò il ragazzo iniziando a cercare qualcosa nella sua sacca.

«95 Zed!» esclamò estraendo una strana palla di vetro. Senza attendere oltre la gettò per terra e non appena questa s’infranse una nuvola di fumo riempì il campo di battaglia, nascondendo il ladro alla vista.

«390 Zed!»

Immerso nella nebbia estrasse un proiettile giallo-verde e lo caricò nel fucile, poi mirò in aria.

[Proiettile: colla]. I nemici colpiti sono rallentati del 20% per 4 secondi.

[Pioggia di Piombo]: scarica un colpo a frammentazione che fa piovere proiettili in un area per 3 secondi, danneggiando e rallentando i nemici.

Da fuori la nuvola si vide solo il proiettile giallognolo esplodere rumorosamente in aria e iniziare a far cadere piccole scintille ardenti proprio sopra Inferno.

A quel punto, Red sentiva già la vittoria in pugno. Con una [Capriola] uscì rapidamente dal lato della nuvola prendendo Silverfox di sorpresa. Inferno era fuori posizione e rallentato dalla [Pioggia di Piombo], mentre dall’altro lato della ragazza c’era Orange, pronto a scaraventarsi su di lei.

«Questa la vinco io» disse Red prendendo la mira «2500 Zed»

[Proiettile: morto che cammina]. Se il bersaglio resta con l’8.5% di vita o meno, muore sul colpo.

[Colpo di precisione]

Il proiettile blu venne sparato con forza dal fucile di Red, colpendo Silverfox alla testa. Il danno fu enorme, portando immediatamente a zero la vita della ragazza, che si accasciò a terra.

«Oh… no…» disse Orange avvicinandosi alla ragazza senza vita «Eravamo venuti per chiederle se voleva venire con noi e guarda come è finita… Perché è finita così?! Forse avremmo dovuto farla vincere…»

Red fissò per un momento il guerriero, ormai nel panico. Tirò fuori qualcosa dalla sua sacca e lo posò sul petto della ragazza.

«Vedi di calmarti, nerd. Per prima cosa, ci sei andato troppo leggero, e solo per questo ti meriti un cazzotto» disse il ladro tirando un pugno all’armatura di Orange «poi te ne darò uno anche in real quando ci rivedremo.»

«Ma… ma adesso sarà sicuramente arrabbiata con noi» piagnucolò Orange.

«Vedi che non capisci veramente niente. Questa tipa non era una con cui si poteva parlare e basta. Hai visto come ha combattuto? Era ovvio che voleva che qualcuno le rispondesse a tono.»

Improvvisamente Silverfox riaprì gli occhi e riprese fiato con un profondo respiro, come se fosse uscita da una lunghissima apnea.

«Oh ecco, si è già risvegliata.» constatò Red aiutando Silverfox ad alzarsi.

«Mi hai dato un’Erba della Vita?!» esclamò lei, ancora confusa. L’Erba della Vita era un consumabile molto richiesto che permetteva di riportare in vita i giocatori morti sul posto, senza bisogno di aspettare che rinascessero.

«Questo scontro mi è costato un occhio della testa, non sarà per una manciata di Zed a farmi cambiare qualcosa. Non avevo una cazzo di voglia di venirti a cercare in qualche respawn…»

«Cosa volete ancora da me?» chiese la giovane ancora visibilmente arrabbiata.

«Cazzo, allora sei stupida davvero. Mi sembra ovvio, no? Che molli questo gruppo di sfigati per unirti a noi!» esclamò Red aprendo le braccia.

Silverfox si guardò intorno. Buona parte dei suoi compagni erano fuggiti, nemmeno Zeref era rimasto.

Red continuò a fissarla, poi aggiunse: «Senti, puoi stare qui, con questi stronzi che ti considerano una donna che ha bisogno di attenzioni. Oppure puoi venire con noi. A noi non servono ragazze, ragazzi o quello che cazzo vuoi essere. A noi servono solo dei giocatori. Gente con le palle, ok?… in senso figurato è ovvio»

Orange rimase in silenzio con gli occhi sbarrati senza capire se Red fosse conscio di ciò che stava facendo o era tutta improvvisazione. Ma dallo sguardo di Silverfox sembrava che qualcosa si stesse smuovendo in lei.

Forse funzionava davvero.

«Perché me? Perché siete venuti da me e non da uno dei tanti altri giocatori dell’accademia?» domandò Silverfox.

«Per prima cosa, nessuno di quegli idioti merita di entrare in una gilda come la nostra. In secondo luogo, siamo qui solo perché un coglione ci ha detto di venire a cercarti…» spiegò Red.

Silverfox ci rifletté su qualche istante, poi chiese: «Quel coglione per caso si chiama White?»

«Vedo che abbiamo la stessa considerazione di quel tipo. Mi stai già più simpatica di lui.» rise il ladro «Non ti resta che sganciare questi ritardati e unirti a noi!»

«Mandare all’aria tutto questo per unirmi a un gruppo di sconosciuti?»

«Un cazzutissimo gruppo di sconosciuti. Diglielo anche tu, Orange!» ribatté Red dando un colpetto al compagno.

«Beh, s-sì… ecco… noi vinceremo pure l’Eternal League quindi…» la voce del gigante si abbassava ad ogni singola parola, mentre si allontanava a piccoli passi dalla ragazza.

«Solo uno come White poteva essere tanto pazzo da mettere su un gruppo del genere»

«Allora ci stai? La decisione è semplice: zerbino dei Flawless o membro dei Rainbow all’EL. Non credo ci sia nemmeno da pensarci.»

Silverfox guardò ancora per qualche secondo Red negli occhi per capire se quello che diceva era la verità o i vaneggiamenti di un pazzo. Ripensò al combattimento appena svolto, a come si era divertita e a come Red le stava parlando.

In quel momento, per quanto lui fosse arrogante e maleducato, per la prima volta all’interno di professionisti si sentiva trattata da pari. Era quello che cercava, era quello che voleva.

Silverfox sospirò leggemente, mentre con un segno della mano richiamò Inferno, che lentamente ricominciò a generarsi dalle sue ceneri.

«Hai ragione.» disse la tamer con tono sicuro «Non c’è bisogno di pensarci. Andiamocene da questo posto!»


Capitolo 73 - Alla pari - FINE
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