Una richiesta d’aiuto?
Il viaggio di Daniel verso Damathia trascorse in un relativo silenzio. Blue non era esattamente il tipo che amava riempire l'aria di chiacchiere, o almeno così sembrava. La sua presenza metteva Daniel in imbarazzo, una sensazione che aveva trascinato con sé per tutto il tempo che aveva atteso l'incontro con i Rainbows. Ora che finalmente poteva trovarsi faccia a faccia con loro, non sapeva cosa dire; era come se si sentisse intimidito, anche se, in effetti, Blue era la principale causa di quel senso di sconforto.
Orange, con la sua mole da armadio e la corazza d'acciaio spessa un centimetro, risultava comunque il membro più tranquillo del gruppo. Daniel aveva già avuto a che fare con Red in passato, e stranamente il suo carattere burrascoso sembrava solo una versione amplificata di molti giocatori con cui era entrato in contatto.
Plum, nonostante il suo aspetto innocente da ragazzina raffinata, nascondeva uno spirito omicida degno di un serial killer, il che a Daniel dava una strana sensazione di inquietudine. Ma Blue era qualcosa di completamente diverso. Quando parlava con gli altri membri dei Rainbows, sembrava non ci fossero barriere tra loro. Durante la recente discussione nella radura, aveva difeso Daniel con una passione sorprendente, nonostante non sapesse praticamente nulla di lui.
La ragazza sembrava avere lo spirito di un leader, un carisma raro all’interno della community, dove dominavano in genere flamer e “leoni da tastiera”.
Per non parlare delle sue capacità. Era stato un attimo, ma non aveva potuto fare a meno di osservarla durante la War con i Flawless. Si era gettata a testa bassa al fianco di Azoth contro GaijHunter. Se quello non fosse bastato, era anche riuscita a resistere a diversi suoi attacchi.
Sinceramente, quella ragazza spaventava Daniel. Come era possibile che un talento così straordinario fosse rimasto nascosto per tanto tempo alle Grandi Gilde? Se al livello 50 era già in grado di confrontarsi con un mostro come Gaij, cosa avrebbe potuto fare una volta raggiunto il grado massimo?
Daniel deglutì mentre nella sua testa ripensava alla War e a quanta fortuna avesse avuto invece lui nel trovarsi nel posto giusto al momento giusto. Se già prima si sentiva schiacciato dalle capacità di Red, ora che aveva avuto un assaggio di quelle di Blue gli era ormai chiaro che quelli erano giocatori di un’altra categoria.
“Cosa diavolo ci faccio io qui?”, si domandò in cuor suo il giovane. Anche se con Marco aveva fatto passi da gigante, si sentiva sempre al di sotto dei suoi compagni.
«Allora, hai finito?» disse Blue all’improvviso, rompendo il silenzio tra i due.
«Cos… cosa?» domandò White, senza capire a cosa si stesse riferendo la ragazza.
«È da quando siamo partiti che non fai altro che startene zitto per le tue. Per non parlare di quando mi lanci quelle strane occhiatacce… guarda che ti vedo» gli rispose Blue.
White balbettò qualche parola incomprensibile cercando di scusarsi, sprofondando sempre di più in un baratro di vergogna. Ora che gliel’aveva fatto notare, s’accorse che aveva continuato a fissare la ragazza per quasi tutto il tempo durante il viaggio.
Vedendo quella scena Blue rise appena, poi scosse la testa.
«Anche secondo me quest’armatura è un po’ troppo appariscente» ammise la ragazza toccandosi i fianchi, ben stretti nella veste a scaglie iridescenti. White deglutì appena, sempre più imbarazzato.
In realtà non c’era troppo da stupirsi, dato che era una caratteristica delle armature femminili quella di essere a volte fin troppo provocanti. Non solo su NEXT, ma praticamente ovunque.
«Ce le dobbiamo tenere così come sono» disse Blue amareggiata «anche se mi piacerebbe una bella armatura completa e coprente come quella di Red o di Orange!»
White non sapeva bene cosa dire. Anzi, guardò la
Blue lo guardò cercando di capire il motivo del suo silenzio, e notò anche lei lo stato dell’armatura, poi rise appena.
«Beh dai, almeno c’è qualcuno messo peggio di me!» esclamò lei facendogli un leggero occhiolino.
«Eh… beh sì, ultimamente non sono stato molto attento all’equip.» ammise White a bassa voce.
«È anche abbastanza normale se si sta livellando… certo che con quei tre là è difficile mettersi a confronto. Red ha un GS di 590. Cioè, ha già passato il softcap e non è nemmeno al 60.»
Daniel fece un cenno con la testa seguita da un sottile mugolio.
«White!» esclamò all’improvviso Blue fissandolo negli occhi.
Il cuore di Daniel quasi si fermò per lo spavento. Cosa aveva fatto di nuovo?
«Non guardarmi con quegli occhi da cerbiatto. Siamo tutti quanti nella stessa situazione, quindi ora vedi di smetterla!»
«D-di fare cosa?»
«Ma quello che stai facendo! Io sono qui cercando di avere una conversazione e tu sembri un uomo delle caverne con i tuoi “mh-mh”, “uh-uh” e quei versi strani che fai!» lo rimproverò la ragazza spalancando ancora di più i grandi occhi turchese.
«S-scus-»
«Niente scuse» lo interruppe di nuovo lei «ora prenditi un momento e quando pensi di poter parlare di qualcosa fallo. Guarda che non ti mangio mica, eh. E non credere che sia facile per me fare questa cosa!»
Daniel deglutì appena. Blue aveva ragione, non c’era motivo di fare tante scenate. Erano compagni di squadra e lui non poteva continuare rimanere in silenzio per tutto il tempo.
In genere in game si sentiva più spigliato con gli altri, ma la situazione e soprattutto l’idea di averli conosciuti anche nella vita reale (anche se conosciuti era una parola grossa) gli faceva quell’effetto.
«Comunque anche te non sei messa male. Equipaggiamento ottimo, stile di combattimento da professionista… per non parlare di quella roba che hai fatto con Gaij» disse White, tirando fuori la prima cosa che gli venne in mente.
«Molto meglio!» esclamò la ragazza con un sorriso «Comunque non è stato niente di speciale, mi ero fatta prendere dalla foga del momento»
«Combattere con il capogilda degli Emperor non lo definirei proprio “niente di speciale”» ribatté White.
«Beh, ti devi essere perso la parte in cui la sua spada mi ha aperta in due con un solo attacco… comunque se sapessi la faccia che ha fatto NorthDuke quando ha saputo che ho incontrato GaijHunter! Era su tutte le furie!»
White spalancò gli occhi ed esclamò:«T-tu… tu conosci NorthDuke?!»
Blue si mise una mano davanti alla bocca capendo di aver detto forse troppo. Non le piaceva vantarsi delle sue conoscenze, soprattutto quando era tutto grazie a suo fratello. Se fosse stato per lei, in quel gioco avrebbe parlato solo con NPC.
«Non può essere!» esclamò ancora White «E com’è? Io l’ho visto solo durante i tornei, speravo tanto di poterlo incontrare durante la War, e invece mi hanno messo con quel pazzo di Drake!»
Blue sorrise appena. Sembrava proprio che in un attimo l’ansia di White fosse svanita per sempre. Certo, ora era come trovarsi davanti a un fanboy sfegatato, ma sempre meglio di prima.
I due continuarono il viaggio verso Damathia parlando della War e dei Flawless, mentre White riempiva di domande la ragazza riguardo NorthDuke.
Per fortuna di Blue, la città non era tanto lontana, e nell’arco di poco erano già oltre le porte.
«Finalmente ci siamo!» esclamò la ragazza interrompendo i discorsi di White sulla trasformazione delle strategie di combattimento dei guerrieri in ambito professionistico negli ultimi anni.
«Dove hai detto che dobbiamo andare?» domandò Blue al compagno.
«Midnight si trova alla Villa dei WhiteSharks, non molto distante da qui»
«Pensi che riusciremo a convincerla a mollare la sua gilda?»
«Non proprio…» rispose White grattandosi la testa «Sono già a Diamante III, chissà quanti soldi fa»
Blue spalancò gli occhi.
«Non capisco allora perché hai deciso di venire qui, non abbiamo molto tempo, lo sai vero?!» lo rimproverò la ragazza.
«Io… io penso che ci sia una possibilità, e mi faceva piacere che si unisse a noi…» ribatté White anche se con poca convinzione. Ora che erano quasi arrivati iniziava anche lui a dubitare di quella scelta.
«Ma questa chi è?» domandò Blue cercando di farsi un’idea di che tipo fosse Midnight.
«Mh… è un’amica» farfugliò White.
«Un’amica?» domandò ancora la ragazza con un sorriso da chi aveva capito qualcosa.
«S-sì… solo un’amica» chiarì secco Daniel, anche se non sembrava molto credibile.
«Ok» ribatté Blue, dandogliela vinta. Non le sembrava il caso di infierire troppo su White. Si era aperto un poco con lei, e già stava per richiudersi a riccio. Poi la ragazza continuò: «Le hai scritto?»
«Sì, sì» rispose lui «dovrebbe essere qui fuori da qualche parte ma non la vedo…»
[White] Ehy… ci sei?
Daniel inviò il messaggio privato a Midnight. Forse era solo in ritardo. Ci volle qualche istante prima che la ragazza gli rispose.
[Midnight] Non posso.
Leggendo il messaggio, Daniel aggrottò la fronte.
[White] Ma come? È solo per un momento, tanto sei già online.
[White] Ti devo solo chiedere due cose
[Midnight] Mi spiace, non posso.
White deglutì. Anche i messaggi avevano un loro linguaggio e potevano dire molto dello stato d’animo di chi li scriveva, a modo loro, e quel punto finale non lo faceva stare affatto tranquillo. C’era qualcosa che non andava.
«Che succede?» domandò Blue vedendo il ragazzo assorto.
«Dice che non può» tagliò corto White, ancora intento a cercare di capire cosa stesse succedendo. Quando le aveva scritto, poco prima di partire, Helen gli sembrava essere entusiasta della cosa. Perché invece adesso gli rispondeva in maniera così fredda?
«Cosa significa che non può?» domandò Blue, interrompendo il filo dei pensieri di Daniel. La ragazza sembrava leggermente alterata dalla situazione.
«Aspetta» disse White «provo a convincerla»
Sentiva il cuore già battergli forte nel petto e la bocca asciugarsi. Dentro di lui voleva davvero provare a portare nei Rainbows Midnight, e il pensiero di fallire ancora prima di cominciare lo terrorizzava.
[White] Midnigh-
Daniel si fermò un momento prima di continuare, ci pensò un momento, poi cancellò il messaggio e ricominciò.
[White] Helen, per favore, è una cosa importante. Non ci vorrà molto, ma ti prego, ho proprio bisogno di vederti.
Inviò il messaggio con un nodo alla gola. Usare il nome reale anziché il nick era stato forse eccessivo? Molti giocatori si sarebbero sentiti a disagio al riguardo, soltanto tra amici molto stretti in genere era permesso. D’altro canto così sperava di riuscire a creare un collegamento con la ragazza e capire meglio cosa stesse succedendo.
Il tintinnio della risposta arrivò dopo qualche secondo.
[Midnight] Dani, è una cosa complicata… Non posso vederti. Non mi è permesso.
Daniel rimase un momento di sasso di fronte a una frase simile.
[White] Non ti è pemesso?
[White] Guarda che non ti mangio mica ahah
Il ragazzo cercò di sdrammatizzare la situazione, ma aveva una strana sensazione addosso. Per quanto fossero solo messaggi, era come se le parole di Helen fossero… diverse.
Non era la stessa con cui aveva parlato sul tetto o nella sua camera. Dov’era la ragazza spigliata e solare che lo prendeva in giro?
[Midnight] Mi dispiace, ma se lui ci vedesse sarebbe un vero casino. Ti prego, capiscimi.
[White] Lui? Cosa intendi?
[White] Non dobbiamo fare niente, voglio solo chiederti una cosa, ma voglio che tu sia qui.
[Midnight] Daniel… se DeepWater venisse a saperlo saremmo entrambi nei guai.
[White] E ora cosa c’entra DeepWater? È il tuo capogilda mica tuo padre
[Midnight] è… complicato.
Daniel era sempre più confuso. Mille pensieri, alcuni molto più brutti di altri, si stavano facendo strada nella sua mente.
Nel mentre, Blue, spazientita, si avvicinò a White e lo scosse.
«Ehi, allora, hai scoperto qualcosa? Non abbiamo tutto il giorno» lo bacchettò lei, ma non ebbe la reazione che si aspettava. White era rimasto fermo a fissare nel vuoto senza rispondergli.
La ragazza capì immediatamente dalla sua espressione che c’era qualcosa che non andava.
«Ehi, ci sei? Tutto bene?» domandò a quel punto, quasi preoccupata.
«Midnight non verrà» disse secco il ragazzo.
«Cos-» esclamò la ragazza «ma se non l’abbiamo ancora nemmeno vista? Non avrai per caso fatto qualche casino?»
«Non verrà perché non le è permesso, perché lui non vuole… Non capisco»
Sentendo quelle parole Blue rimase di sasso per un istante, per poi farsi subito seria.
«Aspetta, fammi capire. Lei ti ha espressamente detto che un certo lui non vuole che vi vediate? E che per questo non esce?» domandò la giovane.
«Sì, dice che DeepWater non glielo permette…» spiegò White, condividendo con Blue lo scambio di messaggi avuto con Midnight.
«Forse è meglio non forzarla…» aggiunse il giovane, sconsolato. Non voleva mettere nei casini Helen. Non erano affari suoi, e se lei gli aveva chiesto di lasciar perdere, era meglio lasciar perdere.
Blue rise appena.
«Forse è meglio non forzarla» ripeté la ragazza a bassa voce, poi continuò «Forse. È meglio non forzarla… forse è meglio non forzarla?!»
Il volume della sua voce andò via via crescendo tanto che a un certo punto stava quasi urlando in faccia al monaco.
White la guardò sconcertato, non si aspettava una reazione del genere.
«Brutto idiota che non sei altro!» lo insultò Blue «Cosa vuol dire “forse è meglio non forzarla”? Ma sai leggere? Questa non può vederti perché questo stronzo non la fa uscire! Ti rendi conto di cosa stiamo parlando?!»
«Fo-forse non è poi tanto grossa, altrimenti avrebbe chiesto aiu-» cercò di spiegarsi Daniel prima di essere nuovamente interrotto.
«Leggi White, leggi! Tu vedi tranquillità? Vedi accondiscendenza nelle parole di questa ragazza?! Perché io qui vedo una vittima! E queste cose, giuro, mi mandano in bestia» poi si voltò verso il portone della Villa «se questa Midnight fosse davvero una tua amica, quello che dovresti fare è entrare là dentro e prendere a calci nel culo quel tizio… scusa se ho usato una parolaccia.»
White deglutì rumorosamente, completamente schiacciato dalle parole della ragazza.
«Entrare… nella Villa? Blue, io… quelli sono Diamante III, non è gente con cui scherzare.»
Blue continuò a fissare il monaco con i suoi grossi occhi turchesi. White non poté fare a meno di notare quanto fossero grandi. Se quella era la Blue arrabbiata, beh, era contento di averla come alleata e non come nemica.
«Perché ce l’avete tutti, tutti, con questa storia di Diamante, Oro o quel che è? Se avessi fatto un po’ di quest sapresti che non è così che si misura la forza di un guerriero» disse Blue, come se stesse raccontando un poema epico «l’unica cosa sono il coraggio e le motivazioni. Se i tuoi obiettivi sono puri, nulla può fermarti!»
La ragazza strinse forte i pugni. Come poteva White non essere arrabbiato per quello che stava succedendo. A una sua amica per giunta? Blue era fuori controllo, non si sarebbe fatta fermare da un portone o dal rango di una gilda.
«Anche se andassimo, Blue… cosa potremmo fare io e te?» domandò White, poco convinto. Il discorso della ragazza era chiaro, e anche lui avrebbe voluto in fondo fare qualcosa. Ma era chiaramente un suicidio! Non avrebbero passato nemmeno la soglia che sarebbero stati massacrati. DeepWater era un capogilda estremamente capace, nonché un guerriero sopraffino. Senza considerare l’abisso di livelli ed equipaggiamenti che li divideva.
«Tu vuoi o no aiutare quella povera ragazza?» domandò Blue, una volta per tutte.
Daniel ci pensò su qualche istante. Era ovvio.
«Sì, facciamolo!» rispose secco lui.
«Sarà meglio! Ora aspettami qui, devo fare una cosa prima.»
La porta si aprì all’improvviso. Anne entrò nella camera da letto senza nemmeno bussare. Elias, ancora sotto le coperte, si girò dall’altro lato farfugliando insulti sconnessi.
«Forza fratellino» disse la ragazza gettandogli addosso la TechMask «ora connettiti, ho bisogno dei Guardiani»
