Insieme
“Mi dispiace”
Helen non riusciva a pensare ad altro. Quella era proprio la situazione che voleva evitare.
Per alcuni poteva sembrare una cosa da niente, ma ciò che stava avvenendo in quel piazzale, quel giorno, era un vero casino per tutti. Gilde come i Guardiani o i WhiteSharks non erano composte da semplici giocatori o da gente che accende la TechMask ogni tanto per fare una partita.
Lì c’erano solo Esperti, professionisti, gente che veniva pagata per giocare, persone che consideravano NEXT un lavoro, una passione, una fede.
Lei era un po’ un pesce fuor d’acqua al riguardo, ma sapeva non poteva comunque sopportare che DeepWater o uno dei suoi potesse fare del male a Daniel. Sarebbe bastata una parola dell’uomo per rendere la vita dell’amico un inferno su NEXT. Considerato che per il ragazzo giocare era una fonte di guadagno, sarebbe stato come farlo licenziare.
“Mi dispiace”, continuò a pensare la ragazza mordendosi nervosamente l’interno del labbro con i canini. Era frustrante, ma per quanto volesse fermare tutto ciò, lei non era altro che una pedina inerme nelle mani di DeepWater.
Lentamente la ragazza alzò lo sguardo verso il capogilda, cercando di capire cosa avesse intenzione di fare. La speranza di una qualche riconciliazione svanì non appena vide il viso dell’uomo carico d’ira, il collo si era fatto ancora più grande e pulsava per il continuo sbraitare.
Helen capì immediatamente che lo scontro era l’unica soluzione al problema. Avrebbe voluto sotterrarsi, svanire nel nulla, ma sapeva di non poterlo fare. Ancor di più, sapeva che DeepWater l’avrebbe obbligata a partecipare, anche solo per il piacere di vederla combattere contro “i suoi amici”.
«Ora gliela facciamo vedere» disse l’uomo facendo un cenno alla giovane «tu combatti come sai fare. E stai attenta, che ti tengo d’occhio!»
Helen deglutì appena a quelle parole. Era chiaro cosa intendeva: se non avesse dato il massimo, se ne sarebbe accorto, e ci potevano essere ripercussioni.
«Andrai sul monaco, che mi sembra il più sfigato dei quattro. Agli altri ci pensiamo io e i ragazzi. Poi, quando avremo finito con questi bastardi, andiamo a farci un bel giro!» aggiunse DeepWater, dando un leggero pizzicotto sulla guancia della ragazza che gli rispose con uno sguardo senza dire nulla.
Poi il guerriero afferrò il grosso martello con due mani e diede l’ordine di caricare. Midnight e gli altri membri della gilda si lanciarono verso il gruppo di invasori senza esitazione. Helen si guardò intorno, guardando i suoi compagni di gilda. Erano tutti fedelissimi di Deep, tutti quanti.
Non sapeva se fingessero solo per tenere i loro culi al caldo nei ranghi più alti della gilda, ma non aveva mai visto nessuno di loro alzare un dito sul capo, non aveva mai sentito una lamentela o una parola di disaccordo. I WhiteSharks erano un’utopia, nemmeno nei Flawless o negli Emperors poteva accadere una cosa simile.
“Ma che cosa ne posso sapere”, si compatì Helen. Lei, che era legata a DeepWater da catene d’oro che non era mai riuscita a rompere. Che non aveva mai voluto rompere.
«Sul monaco, chiaro? Non voglio stronzate!» esclamò severo DeepWater alla giovane. Lei fece un leggero cenno sommesso poi si voltò verso White.
“Mi dispiace”, pensò nuovamente, non potendo fare altro che vergognarsi per ciò che stava per fare.
Midnight, Mercenario Liv.84 (GS 515)
“Sarà una cosa veloce”, si disse la ragazza mentre afferrava la lunga spada con due mani. La sua
Per White non c’erano speranze, non importava quanto forte potesse essere.
Di fronte alla giovane, Rentaro e Azoth facevano da prima linea, coperti sul fianco da quella Blue. White, il suo bersaglio, era invece nelle retrovie. Non aveva tempo di fermarsi a combattere con gli altri, anche perché probabilmente sarebbe stata eliminata in pochi istanti.
[Balzo delle Ombre]: scompari nelle ombre, per poi riapparire sopra il bersaglio. Incrementa l’attacco del 10% per 3 secondi.
La ragazza si diede una spinta e immediatamente svanì nel nulla, lasciando dietro di sé solo una scia di lingue scure che si dissolsero nell’aria. Con la stessa rapidità con cui era scomparsa, riapparve proprio sopra Daniel.
Il tempo sembrava essersi fermato per un istante. Helen guardò dall’alto l’avatar dell’amico, pensando a quanto fosse diverso dalla persona che aveva conosciuto. I capelli bianchissimi e il fisico scolpito, forse solo il viso lo ricordava un po’, ma per il resto era tutta un’altra persona.
Faceva davvero strano vedere qualcuno che si conosceva dal vivo dentro il suo avatar.
Midnight strinse Mao Dao con forza fissando White, ancora ignaro di quello che stava per accadere. Le sarebbe bastato un solo colpo.
[Ghigliottina]: un colpo dall’alto verso il basso che infligge il 125% dei danni. Se usato mentre si è in aria, i danni aumentano al 250%.
(Passiva)[Lama assetata]: infliggi il 7.5% del danno come danno da Ferimento nell’arco di 4 secondi.
La Mercenaria si lanciò con furia, scendendo rapidamente verso terra. L’effetto delle sue due abilità colorarono la Mao Dao di fiamme vermiglie e violacee.
“Mi dispiace”, pensò un’ultima volta Helen poco prima di atterrare.
Ma proprio l’istante prima di colpire White, questo si mosse con una velocità sovrannaturale, balzando all’indietro con un salto mortale.
La spada di Midnight andò a frantumare il selciato mentre il suo bersaglio ne uscì incredibilmente illeso. La ragazza rimase qualche istante immobile senza capire come fosse stato possibile. I tempi di reazione di White erano stati troppo brevi per essere reali.
Lanciò uno sguardo dietro di sé. DeepWater, nel pieno dello scontro con Azoth, sembrava tenerla continuamente d’occhio. Aveva certamente visto il suo fallimento.
[Assalto Lunare]: scatta in avanti e sferra un colpo di fronte a te. Infligge il 50% di danno critico extra.
Le bastò un battito di ciglia per chiudere nuovamente la distanza tra lei e il monaco. Con un suono affilato la lama schizzò dal suo fianco disegnando un arco parallelo al terreno.
Nuovamente però il monaco sfuggì al colpo, lanciandosi verso Blue con un balzo.
“Ma che diamine?!”, pensò Helen stupefatta. Com’era possibile che riuscisse a schivare ogni suo singolo attacco?!
Il monaco tornò a muoversi intorno alla ragazza, cercando di tenere la distanza.
«Helen!» le urlò all’improvviso «Helen! Siamo qui per aiutarti, non c’è bisogno di-»
[Assassinio]: teletrasportati dietro bersaglio, infliggendogli un Colpo Critico assicurato.
Non fece nemmeno in tempo a finire di parlare che Midnight scomparve nuovamente per poi riapparire proprio dietro di lui, con la Mao Dao a pochi centimetri dalla sua schiena, già pronta a colpire. Questa volta non c’era nulla che potesse fare per schivarla.
Il colpo andò a segno ma non vi fu nessun colpo critico, anzi, Midnight non sentì altro che un tonfo sordo.
Guardò White e vide che la sua pelle ora era azzurra, il corpo quasi semitrasparente come se… fosse fatto d’acqua?!
[Resurrezione Elementale: Forma Acqua]: Incrementa tutte le statistiche per 30 secondi. Inoltre, i propri attacchi curano gli alleati e si è immune ai critici.
Helen non aveva mai visto nulla del genere. In realtà non aveva forse mai combattuto con un monaco, nemmeno nella sua gilda ce ne era uno. Che abilità era mai quella?
Lei non poteva saperlo, ma era solo grazie allo scudo di [Salvaguardia] e i bonus di [Resurrezione Elementale] se White era riuscito a salvarsi da quell’assalto per il rotto della cuffia. Ma non sarebbe andata avanti ancora a lungo.
Midnight strinse i denti. Sentiva su di sé lo sguardo di DeepWater che la giudicava. Avrebbe fatto qualunque cosa per non dover essere lì in quel momento, perché doveva combattere con White?
«Helen!» esclamò di nuovo il monaco balzando indietro di un metro «Ti prego ascoltaci, siamo qui per aiutarti!»
«Aiutarmi? Non c’è modo di aiutarmi!» gli gridò lei mentre si rimetteva in posizione.
«C’è sempre un modo, vedrai! Fidati di noi, non c’è nulla che possa farti Deep-»
«E tu che ne sai?!» lo interruppe di nuovo lei visibilmente scossa, caricandolo e attaccandolo con diversi colpi. Il monaco, però, sembrava riuscire a schivarli tutti con estrema facilità.
«Ci siamo visti, ci siamo parlati, non c’erano muri quando abbiamo preso quel thé, ricordi? Perché ora invece c’è una fortificazione? Vieni con me e nessuno potrà farti niente!» cercò di convincerla Daniel.
«Tu… non puoi capire!» gridò Midnight.
[Lama delle Ombre]: I prossimi 3 attacchi ignorano l’armatura del bersaglio e infliggono danni extra e feriscono il bersaglio.
La sua Mao Dao Imperiale si ricoprì di uno strato di pura oscurità che vibrava lievemente, seguendo i movimenti di chi la brandiva. Midnight notò che ora il monaco non staccava più gli occhi dalla spada. La temeva, e faceva bene.
Non c’erano più trucchi ora, le sarebbe realmente bastato pochissimo per mettere KO l’altro.
All’improvviso, però, una leggera fitta al petto la fece fermare. L’idea di combattere con Daniel le stringeva il cuore. Quello che stava facendo non era giusto, loro erano lì per aiutarla. Non aveva idea di come avrebbero potuto fare, ma nessuno in quegli anni aveva mai provato a fare una cosa simile per lei, erano stati tutti troppo spaventati da DeepWater e dai suoi uomini.
Ora invece aveva di fronte qualcuno che sembrava davvero interessato a lei, pronto a sacrificarsi per lei. Cosa stava facendo?
Scosse subito la testa per scacciare quelle idee. Non c’era modo in cui potessero aiutarla. Doveva chiudere quella questione in fretta, per il bene di tutti.
Riemerse dai suoi pensieri solo per trovarsi White a pochissima distanza da lei. Immediatamente alzò la lama per parare il [Calcio Volante] del ragazzo. La forza d’impatto non fu sufficiente nemmeno a spostarla di un centimetro, e anzi White le aveva solo semplificato la vita, avvicinandosi così tanto.
«Helen, mi spiace» disse White mentre rimetteva piede a terra «ma non posso aspettare che tu mi uccida! Almeno, non prima che accetti il nostro aiuto!»
A quelle parole, la ragazza vide i pugni metallici del giovane accendersi come fornaci per poi iniziare a scaricare colpi su di lei ad alta velocità.
(Passiva)[Tutt’uno con le ombre]: incrementa la Schivata.
Grazie alla sua abilità passiva, Midnight riusciva a schivare la maggior parte degli attacchi. Certo, a volte non le era possibile, ma in quel caso i danni non erano nulla di preoccupante.
Non appena vide un’apertura, Helen riprese la Mao Dao con due mani e scaricò un fendente proprio sulla testa del monaco. Questo, però si spostò al momento giusto di lato.
Pronta a quell’eventualità, Midnight fermò il colpo a mezz’aria e con un movimento del polso deviò la traiettoria della spada verso il monaco. Ma non ci fu nessun colpo, dato che White si gettò indietro con una capriola, incolume.
Era come se l’altro sapesse esattamente cosa stesse per accadere.
Helen era confusa. Da un lato, sentiva tutto il peso dell’errore che stava facendo nel combattere White, dall’altro era incredula e quasi infastidita dall’enorme gap di abilità che c’era tra lei e il suo avversario.
Non era mai stata una giocatrice forte, il suo unico ruolo era quello di stare al fianco di Deep, niente di più. Tutti gli equipaggiamenti che indossava non erano altro che doni del capogilda.
“Doni”, pensò quasi schifata Helen. Non erano regali per lei, lo sapeva. Erano accessori per lei, come se fossero vestiti per una bambola. Lei non era altro che qualcosa che DeepWater sfoggiava in pubblico, che si portava dietro per sentirsi superiore agli altri. Niente di più.
«Non distrarti!» la voce roca di DeepWater la fece rinsavire, ma fu troppo tardi. Un enorme pugno di energia bluastra, grande quanto un autobus, la investì in pieno, gettandola a diversi metri di distanza.
Il danno, questa volta, era stato di gran lunga superiore al previsto. Per fortuna per lei, però, aveva ancora ben più di metà vita.
«Helen, ora smettiamola! Cosa ti lega ai WhiteSharks? Cosa ti tiene qui? Chi è DeepWater per te?!» esclamò White, avvicinandosi alla ragazza.
«Tu non potresti capire!» esclamò lei, sempre più scossa.
«Aiutami a capire allora, parlami come facesti quella volta nella mia stanza!»
Mentre si rialzava, Helen continuava a guardare White. Dentro di sé sentiva un enorme miscuglio di emozioni contrastanti. Avrebbe voluto parlare al ragazzo, spiegargli ogni cosa e poi andare via da lì, ma sentiva su di sé l’imbarazzo per quello che le stava accadendo. Sentiva tutto il peso di quelle catene che si era costruita da sola.
«Helen… io, Blue, e pure Azoth e Rentaro, siamo qui solo per te. Tu non ci credi? Guarda Blue, era pronta a radere al suolo questo posto, a far scoppiare una guerra, solo perché sentiva che c’era qualcosa che non andava. E ora la capisco, ora anche io voglio distruggere questa Villa mattone per mattone se necessario. Sono stato un idiota a non arrivarci prima, ma ora sono qui per te» disse White allungando una mano in direzione della ragazza.
Helen rimase qualche istante a guardarlo. Non vedeva White, ma Daniel, lo stesso di quelle sigarette sul tetto o del thè fino al tramonto. Era lui, ma ora nella sua voce sentiva una sicurezza e un calore che prima semplicemente non c’erano.
«Se… se me ne vado» disse Helen con un filo di voce «Se me ne vado, Deep renderà la mia… la nostra vita un inferno…»
«Non permetteremo a nessuno di sfiorarti nemmeno con un dito, giuro! Noi siamo i Rainbows, cazzo, noi vinceremo l’Eternal League, chiaro? Ti assicuro che non sarà una mezza calzetta come Deep a fermarci!» rispose convinto White. Non aveva mai sentito Daniel tanto sicuro di sé, come se avesse di fronte una persona diversa.
Ad un certo punto, Daniel fece un cenno con la testa, indicando dietro di lei.
Helen si voltò e vide Blue, la compagna di White, che stava combattendo come una forsennata tenendo testa a due giocatori di livello 70 contemporaneamente, mentre altri due già giacevano a terra esanimi.
Helen deglutì leggermente, convincendosi che Daniel fosse realmente un professionista come aveva intuito. Non immaginava però che il loro livello fosse quello.
«Dani… il problema è che Deep, come dire…» le parole della ragazza erano come colla nella sua bocca «lui mi paga. Mi paga da vivere. Tutto ciò che ho, non è mio, è tutto suo! Senza di lui ora sarei nel mezzo di una strada. Non ho un lavoro, non sono in grado di lavorare, e su NEXT non sono brava quanto te per poterne fare un’occupazione… Dai miei non posso più tornare! Capisci? In questi due anni, lui mi ha mantenuto, se me ne vado, finirò di nuovo per strada in pochi giorni.»
Ora voleva solo sprofondare. Dall’esterno poteva sembrare un problema da poco, ma per lei non lo era. Aveva provato a trovare un lavoro, ma nessuno l’aveva mai richiamata. Lei era sempre stata la ragazza bella e ricca, quella che non aveva bisogno di niente. Ma nel mondo reale, le cose non andavano così.
Senza un soldo, senza un lavoro, non poteva permettersi nemmeno da mangiare. Tornare dai genitori non era un’opzione, e per le strade una come lei aveva ben poche possibilità. Quando aveva incontrato Deep, le era sembrato un affare.
Seguirlo, fare quello che diceva, e in cambio ricevere uno stipendio niente male. Ma le cose si erano trasformate, e molto rapidamente. In due anni, quell’uomo l’aveva schiacciata, legata a lui in modo indissolubile. Era come se le fosse entrato in testa e ora non potesse più scacciarlo.
Inizialmente erano solo incontri su NEXT, ma poi avevano iniziato a uscire a cena, alle feste, e così via. Non era impossibile immaginare che un giorno le cose sarebbero anche andate oltre.
Fuggire però era fuori discussione, cosa avrebbe potuto fare, una inutile come lei? Una che non sapeva fare altro che sorridere e parlare a comando?
«Ah ah…»
Helen alzò lo sguardo. Daniel stava ridacchiando. Stava ridendo di lei?
«Soldi… lui ti tiene qui, con i soldi?» domandò il ragazzo. Helen non capiva se fosse ironico o meno.
«Ho vissuto anni in uno sgabuzzino. Sono considerato un inetto, un incapace, praticamente da tutti. A volte la tua vita può anche fare schifo, si può sempre risalire! Seguici e nessuno ti lascerà da sola, te lo giuro. Se pensi di essere inutile, beh toglitelo dalla testa. Sei sveglia e simpatica, te lo assicura uno che non lo è. Se qualcuno qui è inutile, quello sono certamente io! E su questo, non accetto discussioni! Vieni con me, Helen. Ogni problema ha una sua soluzione, e noi la troveremo. Insieme.» esclamò Daniel, poi puntò il dito verso DeepWater ancora intento a scontrarsi con Azoth «E se quel figlio di puttana ha da ridire qualcosa, giuro che torniamo qui e ce lo anneghiamo, nei suoi soldi»
Helen non sapeva cosa dire. Cosa avrebbe potuto fare? Se poi Daniel si fosse stancato di lei? Se non avessero trovato una soluzione al suo problema?
«Daniel…» disse Helen con un filo di voce.
Il ragazzo si avvicinò e la guardò negli occhi.
«Ti basta un sì, e sarai libera da questo posto» disse White.
Helen era nel pieno di una tempesta d’emozioni. Sentiva la sua testa quasi eplodere, ricolma di pensieri e timori. Cosa fare? Mollare tutto e seguire Daniel o rimanere con Deep in totale sicurezza?
“Sicurezza”, si ripeté la ragazza nella testa. La sicurezza di rimanere legata a vita con un viscido uomo che la usava. Non c’era da scegliere, sentiva che il solo pensarci la distruggeva dentro. Era stata umiliata, e non voleva che succedesse di nuovo.
Doveva staccare il cervello, smetterla di avere paura e guardare avanti. Quello era l’unico modo per rialzarsi.
Midnight allungò la mano verso il grosso tirapugni fiammeggiante dell’amico. Appoggio delicatamente le dita sul metallo ruvido, come se ancora il suo corpo non avesse deciso. Ma Daniel strinse con forza le dita metalliche, tenendola stretta e tirandola a sé.
Il giovane la guardò con un grosso sorriso.
«Benvenuta, Midnight.»
