Il Capogilda
La sera stessa, dopo aver reclutato Nina, Daniel tornò all’internet café. Era stata una giornata lunga e piena di novità, e in quel momento non voleva altro che riposare.
Il giorno seguente avrebbe dovuto incontrare gli altri per fare il punto della situazione. Per quanto ne sapeva, attualmente mancavano almeno altri tre membri, due nel remoto caso in cui Red fosse riuscito nella sua missione.
“Cosa impossibile”, pensò il giovane mentre si sdraiava esausto a letto. Probabilmente sarebbe stato meglio se si fosse connesso un paio d’ore per controllare la situazione e magari farsi qualche dungeon. Al momento, infatti, era quello di livello più basso dei Rainbow e le occhiatacce di Red a proposito del suo equipaggiamento erano già sufficienti.
Ma era troppo stanco anche solo per pensarci, tanto che in pochi secondi la sua mente iniziò a vagare. Daniel andò via via a perdersi nei meandri dei suoi pensieri finendo per addormentarsi senza nemmeno accorgersene.
La mattina arrivò presto, forse fin troppo presto. Il giovane si alzò dal letto spegnendo la sveglia con movimenti svogliati. Si guardò e notò di avere indosso ancora gli stessi vestiti del giorno prima. Non importava che vivesse in un albergo di lusso, il suo aspetto esteriore rimaneva sciatto e quasi decadente.
Si diresse sonnolento nel salotto della camera e, non appena aprì la porta, si trovò di fronte Annette intenta a riordinare. Sul tavolo c’era un vassoio con una ricca colazione, completa di composizioni floreali.
Non appena vide Daniel, la cameriera s’inchinò profondamente come suo solito.
«Buongiorno, signor White! Le ho portato la colazione, spero sia di suo gradimento!» esclamò la ragazza. A differenza del suo padrone, lei sembrava al massimo delle energie, con in viso un’espressione rilassata e solare.
«Grazie, Annette…» rispose Daniel sbadigliando. Era ancora intontito, tanto che non si preoccupò nemmeno della presenza della ragazza o del suo aspetto in quel momento. Non ne aveva le forze, in quel momento l’unica cosa che voleva era semplicemente bere una tazza di caffè bollente.
Mentre Daniel faceva colazione, Annette saltellava da una parte all’altra della camera riordinando e pulendo. Ogni tanto il giovane buttava un occhio sul disordine che era in grado di produrre in poco tempo.
Era imbarazzante, ma doveva ammettere che ci voleva un certo talento, considerando che passava tre quarti del suo tempo su NEXT.
«Ha impegni stamattina?» domandò la cameriera mentre era intenta a raccogliere dei calzini appallottolati sotto una delle poltrone.
«Andrò a fare una corsa veloce» rispose Daniel stanco «poi ho impegni con White…»
«Mi fa piacere che si sia dato allo sport» disse Annette sorridendo al suo padrone «le fa bene un po’ di movimento, anche solo per non rimanere tutto il giorno sul divano!»
Daniel sorrise appena. Dopo aver lasciato la casa di Marco, aveva cercato in tutti i modi di mantenere i ritmi dei suoi allenamenti, andando a correre e meditando di tanto in tanto. Aveva anche quasi smesso di fumare!
«Comunque» continuò la ragazza «semmai le servisse qualcosa da GingerB, non si faccia problemi a chiedere. Le ricordo che sono sempre a sua completa disposizione!»
Daniel annuì senza distogliere lo sguardo dal caffè, ancora sovrappensiero. Poi d’improvviso sbarrò gli occhi. Come aveva fatto a non pensarci?!
«Annette!» la chiamò il giovane.
«Sì, mi dica» rispose subito la cameriera non capendo il motivo di tanta foga.
«Sì ecco, avrei una cosa da domandarti, se per te va bene…»
«Mi dica pure. Le mie mansioni spaziano per numerose discipline e se posso esserle utile in qualche modo ne sarei più che felice!»
«A te… beh, a te ti andrebbe di entrare in una gilda, con me intendo?» domandò Daniel. Non era sicuro che Annette avesse la possibilità di fare una cosa del genere. Cose come i contratti degli online butler erano spesso molto complessi e non sarebbe stato difficile immaginare che le sarebbe stato vietato unirsi a una Gilda.
«Certamente!» rispose la ragazza sorridente «Se è quello che desidera, non vedo dove stia il problema.»
«Ah, beh, ecco… Perfetto!» esclamò Daniel «Non è che c’è qualche nota nel tuo contratto o qualche stranezza burocratica che te lo vieta vero?»
«Non si preoccupi, signor White. Sono libera di entrare e uscire dalle gilde a mio gusto, per fortuna. Se è una sua richiesta, poi, ne sono anche felice!»
«Perfetto, allora poi ti invierò l’invito quando sarà tutto pronto. Che ne dici di unirti a me oggi? Così intanto ti presento agli altri. Sai, sono un po’ particolari, quindi sarebbe meglio che tu li conoscessi il prima possibile»
«Non si preoccupi signor White, i suoi amici sono anche i miei amici. Per caso ci sarà anche il signor Pickle?» domandò la ragazza.
Daniel rimase immobile qualche istante, poi guardò dritto negli occhi della sua cameriera.
«Annette! Sei un dannato genio, e io che non ci avevo nemmeno pensato! Pickle! Grazie!» esclamò il ragazzo esaltato. Sembrava che tutto d’un tratto la stanchezza l’avesse abbandonato.
«Ora io vado a correre, ci vediamo su NEXT tra un’oretta. A dopo!» disse il ragazzo prendendo uno zainetto e uscendo di corsa dalla porta, senza dare alla giovane nemmeno il tempo per rispondere.
Sei dei membri dei Rainbows erano finalmente riuniti. C’erano tutti, compresa Silverfox e Midnight, mancavano solo White con i suoi compagni.
«Dovremmo trovarci una base, non possiamo continuare ad incontrarci nei boschi, cazzo» imprecò Red.
«Non possiamo avere una casa finché non fondiamo la gilda, e poi costano un occhio della testa…» spiegò Orange quasi sottovoce.
«So come funziona, grazie… era per dire! Dannato nerd» lo insultò il Ladro.
«Vedo che la nullafacenza vi riscalda gli animi. Sarebbe meglio evitare di attaccare briga tra di voi ogni tre per due. Sempre se possibile.» li sgridò Blue massaggiandosi le tempie. Come avrebbe potuto sopportare quella situazione per tutta l’Eternal League? Nemmeno fossero in un asilo.
«Mpf» sbuffò Red «Dove diavolo è quel cazzone di White? Già lo odio.»
«Come ti capisco» rise appena Silverfox «non è di certo una persona affidabile»
«Aspettiamo ancora due minuti, ha detto che stava arrivando con una sorpresa» disse Blue cercando di mantenere il controllo della situazione.
«Spero che sia qualcosa di davvero utile, altrimenti-» Red non fece in tempo a finire di parlare che dal bosco apparvero quattro figure. Davanti c’era White, seguito da GoldenLeaf, GingerB e Pickle.
«Finalmente, alla buon ora brutto idiota!» esclamò Red vedendo il compagno arrivare.
«Ah, allora anche qui hanno capito con chi hanno a che fare!» rise GoldenLeaf sentendo l’insulto di Red. La cosa sembrava già divertirla.
«Ti sei acclimatata subito vedo» ribatté White «comunque eccomi, scusate per il ritardo. Sono andato a recuperare un altro paio di membri per la gilda!»
Il monaco indicò verso i tre nuovi membri, tra cui Pickle che sembrava avere gli occhi lucidi dall’emozione. Ancora non ci poteva credere: White, il suo idolo nonché grande amico, lo aveva invitato ad unirsi alla sua nuova gilda.
Un sogno che diventava realtà in pratica.
«Wow!» escalmò all’improvviso White vedendo Silverfox accanto a Red «Non credevo che ce l’avresti fatta!»
Red sputò per terra senza rispondere alla provocazione. Silverfox lanciò un saluto amichevole al monaco, ma il suo sguardo emanava un’aura di sfida.
«Bene!» disse Blue «È stupefacente, lo ammetto! Siamo ufficialmente in dieci! Non ci resta che creare la gilda, vero Orange?»
Il ragazzo sorrise appena.
«Beh, tecnicamente sì…» balbettò appena.
«Tecnicamente cosa?» esordì Plum, che fino a quel momento se n'era stata in disparte osservando i compagni «Non dirmi che sono cambiate di nuovo le regole?!»
«No, no…» spiegò Orange «Non è cambiato niente, solo che ora, beh, bisogna scegliere – come dire – il Capogilda…»
In quell’istante un’ombra di sconforto passò sui visi di molti dei presenti. Scegliere il Capogilda non era cosa da poco. Sarebbe stato il volto della gilda, e colui che nel bene o nel male avrebbe avuto l’ultima parola.
In generale, i Capogilda erano persone estremamente carismatiche e dallo spirito forte, nonché abilissimi combattenti. Dovevano essere un faro per la squadra, la gilda e l’intera Flotta.
White deglutì capendo subito cosa stesse per succedere. O meglio, chi stava per parlare.
«Mi sembra ovvio, sarò io il vostro Capogilda!» esclamò Red trionfante, facendosi avanti nel mezzo del gruppo.
Subito Blue s’intromise. Non poteva permettere una cosa del genere, mai e poi mai si sarebbe fatta comandare da uno come Red.
«Penso che l’unico modo sia quello di andare a votazione, che dite?» disse Blue cercando appoggio. Non le importava diventare Capogilda, ma sperava perlomeno che con una votazione gli altri avrebbero aperto gli occhi e non avrebbero commesso l’errore di accettare quel folle.
Per fortuna, il resto del gruppo sembrava della sua stessa idea.
«Pf…» sbuffò Red scontento.
«Perfetto!» esclamò Blue sollevata «che votazione sia!»
Di fronte a tutti e dieci i giocatori apparve una schermata, con la possibilità di scegliere tra le diverse opzioni: Blue, Red, White, Orange o Plum. Gli altri cinque membri erano stati esclusi, anche se avrebbero comunque potuto votare.
Daniel fissò la schermata per qualche secondo, indeciso sul da farsi. Non sapeva bene di chi fidarsi. Red era sicuramente escluso, e Plum gli faceva paura anche se ancora non l’aveva inquadrata bene.
Orange sembrava essere un giocatore dalle conoscenze infinite, ma il suo carattere non lo rendeva di certo un leader. Blue, d’altro canto, era la scelta più ovvia, ma non era sicuro di potersi fidare: era sbucata fuori dal nulla portandosi a dietro i Guardiani e aveva rischiato di far scoppiare una guerra con i WhiteSharks senza motivazioni fondate.
Un Capogilda non poteva permettersi azioni tanto avventate.
“Altrimenti…”, pensò Daniel guardandosi intorno. Poteva votare sé stesso! Non era molto sportivo, era certo, ma d’altronde il voto era segreto, nessuno sarebbe venuto a saperlo.
Inoltre non dubitava che qualcuno come Red potesse fare una cosa del genere.
«Allora, siete pronti?» domandò Blue che aveva appena concluso.
Daniel ci pensò qualche istante e prese la sua decisione.
Subito dopo, davanti a tutti apparvero i risultati.
SONDAGGIO
[White]: 3 voti
[Red]: 0 voti
[Blue]: 3 voti
[Plum]: 2 voti
[Orange]: 2 voti
Tutti fissavano intensamente lo schermo. C’era un pareggio.
«Che gran figlio di-» gridò Red guardando Orange «e io che pensavo che fossimo compagni! Questa me la segno!»
«Mi… mi spiace» si scusò subito il guerriero, tenendo sempre un occhio sui risultati. Era seriamente amareggiato dalla cosa, non pensava che Red lo considerasse un suo compagno. D’altro canto, per quanto lo rispettasse come giocatore (almeno in parte) anche lui sapeva che non era adatto a fare il Capogilda.
«La-la prossima volta ti voterò, promesso!» esclamò Orange cercando di calmare l’amico, che in quel momento sembrava su tutte le furie per la batosta presa.
Orange invece aveva ricevuto ben due voti, e lui il suo lo aveva dato a Blue. Significava che c’erano ben due persone lì in mezzo che lo ritenevano degno di ricoprire il ruolo di Capogilda! Era un risultato fantastico, per quanto gli riguardava.
«Ora… come facciamo?» domandò Blue. Non aveva preso in considerazione la possibilità di un pareggio. Lei aveva votato per Plum, ma doveva aspettarsi che, con tutti i nuovi membri, White sarebbe stato avvantaggiato.
Anzi, era quasi strano che non avesse ricevuto cinque o addirittura sei voti!
«Mh, beh mi pare ovvio» disse White leggendo il tabellone, poi si voltò verso il gruppo e alzando le mani al cielo gridò: «Io mi RITIRO!»
Tutti i presenti lo fissarono ammutoliti. Che stava facendo?
«Alla fine ho dato il mio voto a Blue, siamo pari, quindi ho deciso di ritirarmi per lasciare a lei la posizione da Capogilda. Io non sono portato per queste cose tanto…» spiegò White ai compagni.
«Tu non sei portato per nulla…» lo derise Red sottovoce, anche se White non ci fece troppo caso.
«Bene, allora è deciso: abbiamo un Capogilda!» esclamò Plum avvicinandosi a Blue con un pacchettino in mano «Ecco, qui c’è qualche Zed recuperata dopo aver consumato la mia taglia. Usali come fondo della gilda!»
Blue fece un cenno con la testa, poi aprì il menù del Supporto, andando a selezionare la voce Gilda.
Buongiorno Miss Blue. Lei non fa parte ancora di nessuna gilda.
Vuole crearne una?
«Sì» disse decisa Blue.
Ottimo.
Per la creazione della gilda saranno necessari:
- 9 Membri
- 500 Zed
Procedere?
«Procedi pure» continuò la ragazza.
Inserire Membri…
Blue iniziò a dare i nomi dei nove giocatori. Contemporaneamente, ad ognuno di loro apparve il messaggio con la richiesta per unirsi alla fondazione della gilda. Una volta che tutti ebbero accettato, la schermata di fronte a Blue iniziò a caricare per qualche istante, per poi mostrare lo status della gilda.
Rainbows
Rango: Bronzo I
Membri: 10/30
Capogilda: [Blue]
Membri: [White], [Red], [Orange], [Plum], [Silvefox], [Midnight], [Pickle], [GingerB], [GoldenLeaf]
Fondi: 8972 Zed
Possedimenti: –
Basi: –
«Bronzo I… Beh, poteva andare peggio» disse White leggendo le statistiche, mentre Pickle e GingerB dietro di lui festeggiavano.
«Chissà di chi sarà la colpa…» lo punzecchiò Red.
«Non ci resta che salire!» esclamò Plum che già pregustava i massacri dei ranghi più bassi della classifica «Non ci vorrà molto per raggiungere Oro I!»
«Per come siamo messi no, direi di no» sottolineò Orange «Ma dobbiamo prepararci anche per il Platino e soprattutto il Diamante. Con il livello e l’equipaggiamento che abbiamo adesso, non credo che riusciremo a passarli facilmente…»
«Per quanto riguarda l’equipaggiamento» esclamò Red mettendosi in mezzo al gruppo «a quello ci penserò io»
Tutti lo guardarono stupiti. Non si aspettavano che sarebbe stato così accondiscendente, tanto da proporsi per craftare oggetti per tutti.
«Ovviamente dovrò dare priorità alla prima squadra. E, per nostra fortuna, abbiamo giusto giusto cinque nuove leve pronte e volenterose per recuperare un po’ di materiali!» disse il ladro indicando i nuovi membri «Vi nomino seconda squadra miei docili sudditi!»
«Ti ricordo che non sei tu il capo» gli fece notare Blue «ma in ogni caso, tutti ci impegneremo per raggiungere Diamante nel minor tempo possibile. E soprattutto senza sfruttare nessuno, quindi vedi di abbassare la cresta.»
Red guardò la ragazza ma poi si fece da parte lasciandole il centro del gruppo, il posto adatto per il Capogilda.
«Allora è deciso. La prima squadra passerà la giornata a combattere in Arena per guadagnare qualche posizione in classifica. La seconda, invece, si concentrerà sui dungeon e sulla raccolta di materiali. Red, ti nomino Tesoriere di Gilda, o responsabile dello storage comune, come meglio ti suona. Se avete qualche domanda, è il momento di farle»
Tutti rimasero in silenzio, fissando Blue con ammirazione. Il tono della sua voce, le sue movenze, tutto di lei dava l’idea del leader. White non poteva essere più contento di aver preso quella decisione, quella ragazza era perfetta per il ruolo.
«Bene!» esclamò Blue «Dato che sembra che sia tutto chiaro, possiamo partire!»
