Il Frammento Primordiale
Da quando avevano lasciato la piccola radura, Red non aveva fatto altro che lamentarsi.
«Bronzo I… Bronzo, ti rendi conto?» ripeteva il ladro, come una macchinetta rotta.
«È il sistema che decide, noi non possiamo farci niente» gli spiegò Orange.
«Decide, in base a cosa? In base ai membri della gilda! Se non avessimo dei pesi morti saremmo potuti partire da molto più in alto!» gridò Red.
«Ehi, calmati. Se non sbaglio eri te che non avevi mai sorpassato Argento III, o sbaglio?» disse Blue, cercando di farlo smettere.
«Mi hanno sempre retrocesso, mica perché faccio schifo»
«Beh, magari la prossima volta fatti due domande…» disse sottovoce White.
«Ehi! Guarda che posso ammazzarti anche subito» si scaldò Red «che poi, chi cavolo è quel Pickle? L’avete visto? Va in giro come un barbone, con l’equipaggiamento metà Argento e metà Bronzo… Ma che cavolo, ed io che pensavo che fosse White quello messo male.»
Daniel strinse i denti per non insultare l’altro. Era vero, Pickle era equipaggiato peggio di quanto si aspettasse. Non aveva nemmeno fatto le missioni per l’arma e l’armatura Oro che gli aveva suggerito, e ancora non aveva capito dove avesse speso i soldi guadagnati nei dungeon.
Però quel guerriero era una persona cento volte migliore di Red, su questo non c’erano dubbi. Inoltre, aveva visto come Pickle si impegnasse ogni volta, gli sarebbe bastato un po’ d’allenamento per diventare un buon giocatore.
«Sarebbe meglio non giudicare un libro dalla copertina» disse Blue «vi ricordo che nessuno di noi sembrava valere niente finché non è apparso Black.»
«Eh, un altro tipo strambo… perché non è venuto lui a combattere con noi?» domandò Red.
Plum fece spallucce: «E chi lo sa, magari non sa nemmeno come si fa. Io non l’ho visto combattere, e nemmeno Hellsin ha mai tirato fuori le armi» rispose la maga. Hellsin era la donna che l’aveva seguita mentre saliva di livello. L’aveva sempre trovata particolarmente misteriosa. Per quanto ci avesse provato, la donna non aveva aperto bocca su Black e su tutta la situazione in cui si trovavano.
«Io in realtà uno l’ho visto» disse White «un certo Innaxe, uno con l’avatar di un vecchio vestito da frate… Quello che mi ha accompagnato da voi l’altro giorno per intenderci»
«E com’era?» domandò Plum impaziente di saperne di più.
White tornò per qualche istante a quando l’aveva conosciuto a Villa Seconda mentre era prigioniero dei Flawless.
«In realtà non ho proprio visto lui» precisò White un po’ imbarazzato «ma i suoi risultati. Si era intrufolato da solo all’interno della Villa dei Flawless, facendosi beffe di tutte quelle guardie. Considerando che io e Blue abbiamo fatto una cosa simile in quattro, e due erano Guardiani, beh, direi che è un giocatore particolarmente abile!»
Gli altri quattro rimasero in silenzio cercando di collegare quelle informazioni con ciò che già sapevano, ma nessuno arrivò a un punto.
«Dite che sono alt di qualche Grande Gilda?» domandò Orange. Gli alt erano i personaggi secondari di coloro che preferivano suddividere le mansioni tra più avatar. Non era una pratica comune, ma a volte capitava che qualcuno si facesse più di un personaggio.
«Sinceramente come opzione è verosimile» disse Blue «anche perché spiegherebbe come mai possiedano certe risorse e alcuni di loro sembrino tanto forti. D’altro canto, però, non ha nessun senso per una Grande Gilda fare una cosa del genere. Perché sperperare denaro e tempo su un gruppo secondario? Soprattutto, perché crearsi un possibile nemico all’Eternal League?»
«Queste cose mi sciolgono il cervello!» gridò Plum stringendosi la testa. Odiava tutti quei misteri. Perché non le avevano spiegato subito cosa fare? Avrebbe combattutto all’Eternal League volentieri in ogni caso!
«Beh sei fortunata, siamo arrivati» fece notare Red. Di fronte a loro infatti potevano vedere le torri di Myadi, una cittadina costruita sulle pendici del monte, dove potevano fare il loro ingresso nell’arena.
«Ah, Myadi, che città meravigliosa, con le sue capre, le sue case di pietra, la sua cultura secolare» disse Blue ispirando profondamente, ricordando alcune quest fatte in quella zona.
«Le sue strade piene di sterco…» scherzò Red indicando greggi che attraversavano le vie della città lasciando spesso alcuni ricordini.
«Non ricominciamo, vi prego… Dove si trova l’arena?» domandò White curioso. Non era mai stato in quei luoghi prima d’ora, nemmeno con il suo vecchio personaggio.
«Non molto distante dalla porta principale, ma prima dobbiamo fermarci a fare due commissioni» rispose Blue «come avete potuto notare, la nostra Plum ci ha fornito un buon quantitativo di Zed con cui iniziare. Anche io avevo qualcosa da parte e ho deciso di mettere tutto nel fondo. Attualmente abbiamo ben 10.522 Zed a disposizione. Quindi pensavo di comprare una casa per la Gilda qui a Myadi!»
«Stai scherzando, in questa montagna di ster-» Red non riuscì a finire la frase che l’enorme mano di Orange gli tappò la bocca. Il guerriero sorrise tenendo fermo il compagno, facendo un cenno a Blue per farla continuare.
«Sì, dicevo… una volta che avremo base qui, potremo accumulare tutti i materiali per questo ingrato, e magari costruire una piccola fucina se rimane qualcosa. Che ne dici, Red?» domandò Blue.
Il ladro si liberò dalla presa dell’omone e guardò sospettoso la capogilda, poi senza dire una parola fece un cenno con la testa.
«Ottimo. Se qualcuno per caso deve fare compere o cose simili, fatelo. Ci troviamo tra una ventina di minuti nella piazza centrale!» disse Blue salutando il gruppo .
«Io vado con lei! Ehi, aspettami Blue!» esclamò Plum seguendo l’altra ragazza.
Red, White e Orange erano soli, di fronte al portone della città. In effetti era più simile a un villaggio che ci aveva creduto molto: non aveva l’aspetto nobile e rifinito di Damathia o le dimensioni di Mayin.
Era più un misto di piccole capanne col tetto di paglia e stretti vicoli stracolmi di persone e animali. Quasi tutti NPC, oltretutto, dato che non erano in molti i giocatori che decidevano di stare in quelle zone. L’area era brulla e povera, le missioni erano poche e necessitavano di camminare molto per raggiungere i vari obiettivi.
Per quanto riguardava i dungeon, ce n’erano giusto un paio di livello medio-alto che ormai non faceva più nessuno. Erano tra i primi usciti al lancio del gioco e ormai non valeva più la pena perderci tempo.
Quello e molte altre sfortune avevano portato Myadi ad essere dimenticata dalla quasi totalità dei giocatori, ad esclusione di Blue che invece sembrava innamorata della zona.
«Saremo gli zimbelli di tutti» disse Red amareggiato. Gli altri due non risposero ma anche loro lo pensavano. Quale gilda avrebbe scelto quel posto come base operativa? Non avevano nemmeno delle vere mura, ma solo un muretto che arrivava si e no ai fianchi.
«Alla fine, se lo dice la Capogilda non possiamo farci nulla…» disse Orange cercando di addolcire la pillola.
«Già mi pento della mia scelta» esclamò Red arrabbiato «sapevo che avere una femmina come capogilda non era una buona idea!»
«Eddai, non fare così» disse White, un po’ infastidito da quell’affermazione. Che lui sapesse, non c’erano gilde sopra Platino III che avessero una donna come Capogilda, ma a lui non importava. Aveva visto combattere Blue e sapeva quanto fosse forte e aveva anche capito quanto fosse abile al comando.
Se qualcuno avrebbe potuto dare problemi alla gilda lì, quello era Red, o lui stesso sotto certi aspetti.
«A proposito!» disse White «Quindi pensi davvero di farmi dell’equipaggiamento?!»
Red lo guardò un po’ dall’alto verso il basso «Sì, è quello che ho detto, ma vedi di stare calmo. Non ho tempo da perdere con mezzeseghe come te, forse riuscirò a cambiarti un paio di pezzi facendoti guadagnare 20 o 30 di GS, ma senza montarti la testa, chiaro?»
«Beh, io in realtà avrei due o tre materiali che potrebbero interessarti…» disse White sperando di attirare l’attenzione del ladro «Magari possono risultarti utili»
«Se non è una
In tutta risposta White aprì l’inventario e ne tirò fuori un oggetto scuro. Ignorando quanto detto dal ladro, lo mostrò subito ai due compagni.
[E]
In quel momento il cuore di Red si fermò. Di fronte a lui aveva un oggetto di grado Eterno. Considerando quanto ci tenessero le due più forti gilde del gioco al Lino, non si aspettava di vederne un altro da vicino così presto. Soprattutto, non in mano a uno come White.
«Allora, che dici? È paragonabile alla tua seta delle millemila regine o no?» domandò ironicamente White, sapendo che quel sasso semitrasparente avrebbe fatto gola anche a Carnivale.
«Penso… Penso di poterci fare qualcosa» disse Red tentando di non scomporsi troppo «sei pieno di sorprese, devo ammetterlo»
«Ma che roba è un’Anomalia?» domandò Orange, che si era soffermato a leggere la descrizione dell’oggetto.
White spiegò brevemente ai due cosa gli era successo e cosa aveva visto dentro l’anomalia con EthernalTide, di come avessero incontrato Adam e dello scontro con lui.
Orange ascoltò in silenzio e con attenzione ogni singola parola del compagni. Non aveva mai sentito parlare di una cosa simile da nessuna parte, nemmeno nei forum dimenticati nelle profondità di internet. Anzi, non aveva mai visto niente nemmeno nel codice di NEXT.
La cosa lo esaltava, e non poco. Finalmente un nuovo mistero!
«E così alla fine siamo stati ricompensati come se fosse una quest, e mi sono beccato il Frammento e l’anello» terminò White, mostrando anche l’
“In effetti è comprensibile”, pensò Daniel, “attualmente gli equipaggiamenti Eterni degni di nota si conteranno sulle dita di una mano”
«Ho deciso» disse Red all’improvviso «dato che White è il nostro punto debole, inizierò a rinforzarlo per primo. Blue, Plum e io possiamo sopravvivere anche con dei bastoncini, e Orange non ha bisogno di molto altro al momento. Quindi sarò magnanimo e ti forgerò arma ed armatura se mi permetterai di usare quel Frammento»
White sorrise sotto i baffi. Sapeva che un artigiano come Red non avrebbe mai potuto dire di no a una possibilità come quella.
«Sappi però» continuò il ladro «che ci vorranno un sacco di materiali rari. Quindi se i tuoi amici non riusciranno a portare a casa niente, dovrai andarci tu con loro»
«Tranquillo, tranquillo» disse Daniel «con Pickle in squadra, sono pronto a scommettere qualunque cosa che troveranno tutto ciò di cui avranno bisogno»
Caverna della Signora del Veleno, 10° Livello sotterraneo
«Non ci posso credere!» esclamò Silverfox «Siamo riusciti ad aprire anche il decimo portale!»
«Già, è davvero incredibile…» commentò Midnight stupefatta. Il dungeon della Signora del Veleno era diviso in 10 livelli, ognuno collegato da un portale.
Il problema era che ogni volta che si provava ad aprire il portale per il livello successivo, c’era ben il 50% di probabilità che il dungeon venisse sigillato, terminando la run in anticipo.
Riuscire ad aprire tutti e dieci i portali era una cosa davvero rara!
«Non ho mai avuto tanta fortuna in un dungeon» disse GoldenLeaf mentre si guardava intorno tenendo la freccia già incoccata e pronta a colpire «ma ora dobbiamo stare attenti. Il posto non sembra molto sicuro»
«La Caverna è un dungeon di livello 50, ma la difficoltà aumenta di 2 livelli ogni volta che si scende. Ora è come un dungeon di livello 70, quindi Pickle e GingerB, è meglio se state attenti.» disse Silverfox mentre risaliva in groppa ad Inferno.
«Non è il massimo avere un tank così sottolivellato» fece notare GoldenLeaf «non sarà facile tenere a bada tutti i nemici. Senza quel cane gigante non andremmo poi tanto lontano…»
«Non siamo troppo distanti dal boss, se ce la giochiamo bene gli scontri finiranno rapidamente. Poi per il danno single target ci penso io! Scioglierò quel boss ancora prima che ve ne accorgiate» spiegò Midnight. Era la giocatrice di livello più alto lì in mezzo, e quella con il danno più elevato. La stessa cosa non poteva dirsi delle capacità, però.
Sia Silverfox che GoldenLeaf avevano mostrato capacità ben oltre quelle di un normale giocatore. Il loro livello di abilità poteva benissimo essere paragonato a quello di Daniel, soprattutto per quanto riguardava l’arciere.
«Ehi, scusate se vi disturbo!»
Le quattro giocatrici si voltarono e videro Pickle intento a tirare una strana radice fuori dal terreno.
«Penso di aver trovato quella radice antana di cui parlava Red… gnnn!» disse il guerriero, strattonando con tutta la sua forza. Poi, all’improvviso, con un ultimo sforzo il ragazzo riuscì a tirare fuori la radice dal terreno.
«Dici la
«Non saprei, ci sono inciampato sopra….» spiegò il guerriero.
«Inciampato su un materiale di grado Oro? Questa sì che è bella» lo prese in giro Silverfox mentre il ragazzo era intento ad analizzare la radice.
«Oh no…» disse Pickle deluso «niente, non è la radice asfaltana, mi sa che mi sono sbagliato…»
«Fa vedere!» si intromise GoldenLeaf, spazientita all’idea di dover avere a che fare con uno come Pickle. Sembrava di stare con un bambino.
«Oh, merda…» esclamò la ragazza guardando la radice per poi voltandosi subito verso le altre tre. Quasi le tremavano le mani. Non poteva crederci.
[E]
